Mia nonna soleva dire che, quando dai l’epiteto di put….. ad una che esercita il più antico mestiere del mondo questa si offende, mentre se lo stesso volgare epiteto viene rivolto a persona per bene, quest’ultima non ha nessuna reazione nella consapevolezza del suo corretto comportamento, condiviso dagli amici, familiari ecc. Concetto questo che si può traslare tout court verso la politica di oggi. Preambolo necessario questo per affermare, dopo aver ormai tristemente constatato l’andazzo politico che, in questi tempi caratterizzati dal clima berlusconiano (ove sono gli interessi di pochi che contano, alla faccia di chi invece non sa come sbarcare il lunario) che la politica non è più confronto fra le varie proposte dell’una e dell’altra parte, ma quasi esclusivamente un attacco frontale alla persona per toglierla dalle spese.
L’ultimo fatto che ha coinvolto il Presidente della Camera, docet ! Approfitto, in poche righe, per dire a coloro che hanno infierito verso la persona di Fini, (anche se mi trovo in posizione politica diametralmente opposta a quella del Presidente della Camera), e che hanno imbastito campagne mediatiche da porcilaia, che essi appartengono, e lo dico senza mezzi termini, alla delinquenza comune, per cui la frase riferita ieri da Bossi, e cioè S.P.Q.R., si attaglia perfettamente alla loro persona.
Ieri sera, ascoltando la trasmissione “L’INFEDELE”, ho provato dolore e tanta amarezza nel pensare la sofferenza di Fini nel sentire manipolare le cose di famiglia, gli affetti correlati alla costruzione di un nuovo assetto familiare, al punto da poter dire, con la coscienza assolutamente a posto, che certa gente, in virtù del veleno che ha dentro, è come se stesse scontando di fatto la galera a piede libero, mentre meriterebbe davvero di essere in carcere duro, stante il fatto che spesso uccide più la parola che la spada. Per questo sono umanamente molto vicino a Fini anche se, come detto dianzi, politicamente sono un po’ dall’altra parte. Anzi, oggi come oggi, se ci penso bene, non saprei proprio trovare un preciso riferimento politico, come la maggior parte degli Italiani..
Purtroppo, e con questo pensiero vorrei chiudere, oggi non ce ne accorgiamo di cosa sta succedendo a danno della democrazia, tanto da essere indotti passivamente a lasciar andare tutto alla deriva, con vergognosa superficialità, imboccando siti pericolosi, che rispondono solo alla seguente domanda: “ Facendo fuori fisicamente l’avversario, posso comandare liberamente come voglio…”
.Questo è l’ennesimo passo verso la dittatura che, da morbida sta consolidandosi, mutuando le leggi della foresta: “mors tua vita mea”.
Non vedo l’ora di rispolverare alcuni miei libri scritti durante il berlusconismo, libri che si stanno rivelando quanto mai profetici, oltre che di un’attualità inimmaginabile anche il sottoscritto.
Arnaldo De Porti
