Annozero: circolare e censurare

Masi scrive un'altra direttiva bavaglio. Santoro manda in rete lo spot virato di Vauro. Mentre è pronta una mozione di Futuro e Libertà contro viale Mazzini e Minzolini

Mauro Masi ha un’abilità nel toccare le note stonate. Anche con la musica di Odissea nello spazio, il sottofondo del video pirata di Annozero con Vauro a Campo dei Fiori che annuncia la trasmissione boicottata dall’azienda. Che rompe con il sorriso dei turisti e dei romani il silenzio di Raidue, una rete che soltanto nel pomeriggio sblocca la pubblicità di Annozero: Vauro cerca preoccupato notizie su “Michele Santoro, il biondo”, “Marco Travaglio, il freddo” e “Sandro Ruotolo, ‘o collegamento”. Qualcuno li ha visti? E nel frattempo, nobilitato dal mandato (innocuo) del Consiglio di amministrazione, il direttore generale ha firmato, timbrato e diffuso l’ennesima circolare ai direttori di rete, un appunto per i “programmi di approfondimento” che cade – sempre per casualità – a poche ore dal debutto di Annozero.

Masi scrive un testo zeppo di norme, codici, rimandi. Trucchi in burocratese per snervare conduttori e autori: “I talk-show devono garantire, sempre e nella stessa trasmissione, il rispetto dei principi di pluralismo e del contraddittorio”, e fin qui una bella rinfrescata sull’ovvio. Poi un avviso: “Si considera rilevante e vincolante l’individuazione e la gestione anche degli opinionisti e dei tecnici del settore, che peraltro devono anch’essi essere individuati secondo i medesimi principi”. Un riferimento neanche oscuro al monologo di Travaglio, un mucchio di parole che possono significare molto e niente. Come può il direttore generale controllare un dibattito in diretta? Al massimo, per sua ossessione, può trasformare il pubblico in sagome. Masi detesta l’applauso: “Non deve essere prevista in alcun modo – scrive – la presenza in studio del pubblico come ‘parte attiva’, in linea di principio neppure con applausi”. E per scongiurare occhiate, movimenti e pure sospiri, il direttore generale affida la selezione a un’imprecisata struttura aziendale. Via ragazzi e studenti gestiti dalle redazioni dei programmi, viale Mazzini può precettare decine di figuranti con il mutismo incorporato. In ossequio a una lettera del presidente Paolo Garimberti, ancora Masi infila nel testo il codice Maurizio Crozza, colpevole di satira e turpiloquio a Ballarò: “Attenzione alle fasce orarie di tutela dei minori”.

Prima di salutare e autografare il documento, Masi spolvera un po’ di par condicio. Fuori stagione, ma pur sempre utile: “Le interviste ai partecipanti devono essere realizzate in sequenza di contraddittorio assicurando tendenzialmente a ciascun ospite lo stesso tempo di parola”. Tradotto: insegna il mestiere ai conduttori. Consiglia: fate una domanda a un politico di destra, poi a uno di sinistra e così avanti e indietro con uguale ritmo. Per conoscere chi legge con piacere le circolari di Masi, basta pescare una dichiarazione a caso, prendiamo Maurizio Gasparri (Pdl): “Masi ha spiegato l’Abc della corretta informazione”, dice il capogruppo al Senato. E mette fretta ai finiani che stanno preparando una mozione in Parlamento contro le imparzialità e le storture del servizio pubblico con in testa Augusto Minzolini: Pd e Idv voteranno a favore, per l’Udc resta il forse. Beppe Giulietti e Vincenzo Vita (Pd) vedono il pericolo bavaglio, pronti all’audizione del dg (domani sera) in Commissione di Vigilanza. E Masi continua a registrare record negativi: mistero sui contratti di Travaglio e Vauro, un fiducioso ‘dovrebbe’ di Paolo Ruffini (direttore di Raitre) sul voto in Consiglio per Parla con me di Serena Dandini. A viale Mazzini praticano masochismo, creano ostacoli, emergenze continue ai conduttori. E per comunicare ai telespettatori il ritorno di giovedì, mentre l’azienda taceva, Santoro ha pensato di spedire Vauro a Campo dei Fiori, inscenare una puntata speciale di Chi l’ha visto.

Ultima fotografia, Vauro chiama il giornalista astronauta, disperso nello ‘spazio Santoro’, il titolo estivo di Annozero per la Rai. Per riscoprire lo spirito di Raiperunanotte, di un’informazione diversa e lontana anche fisicamente dai censori, Santoro ha rilanciato il passaparola per giovedì sera. Scrive un appello al pubblico: “La vostra risposta è stata come sempre straordinaria ed entusiasta. Centinaia di migliaia di persone si stanno attivando sul Web per un gigantesco passaparola che ridicolizza qualsiasi tentativo censorio e ritardo burocratico. Se giovedì 23 settembre alle 21 troveremo il nostro pubblico ad aspettarci come ogni anno, senza che per Annozero siano andati in onda gli spot come per Porta a Porta o Ballarò, sarà solo perché voi avrete vinto ancora una volta: se un programma appartiene veramente al pubblico non è facile decidere per decreto di farlo morire”. E neppure per circolare.

da il Fatto Quotidiano del 21 settembre 2010

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