“Il maresciallo Vito Ievolella fu ucciso perchè con le sue indagini colpì i grandi traffici illeciti di Cosa nostra, in particolare quello degli stupefacenti. Oggi il modo migliore per ricordarlo è adottare una politica seria che combatta il fenomeno su due fronti: quello diplomatico, per convincere i Paesi produttori a riconvertire la loro economia e quello repressivo, mettendo la magistratura e le forze dell’ordine nelle condizioni di colpire le organizzazioni mafiose con in testa la ‘Ndrangheta”. Lo dichiara il senatore del Pd Giuseppe Lumia, componente della Commissione antimafia, ricordando il maresciallo Vito Ievolella ucciso dalla mafia a Palermo il 10 settembre del 1981.
“Bisogna puntare sui pesci grossi – aggiunge Lumia – e colpire il grande traffico nazionale ed internazionale, smettendo di riempirsi la bocca di sicurezza sol perchè le carceri traboccano di spacciatori e delinquenti di piccolo cabotaggio. Per questo occorrono risorse adeguate e supporti qualificati agli investigatori e non propaganda a basso costo”.
“Così – conclude l’esponente antimafia del Pd – si farà memoria viva di un uomo che con coraggio e grande senso del dovere servì lo Stato, nella consapevolezza che le sue indagini avrebbero potuto mettere a rischio la sua vita”.
