On. Antonio Razzi (IdV). Dal “predellino” di Mirabello la stoccata letale al premier padrone del PDL.

Piano di rilancio dell’Italia dei Valori nel mondo

Roma, 6 settembre 2010. L’accorato discorso del Presidente Fini da quel di Mirabello, secondo l’on. Razzi, è sembrato più una requisitoria alla Di Pietro che una trattazione politica, almeno per buona parte di esso. Questa la considerazione a caldo dell’on. eletto all’estero «non si finisce mai di imparare perché questa politica proprio non la capisco – ha detto – è stato un discorso da opposizione al governo, ma Fini dove stava quando fu eletto Presidente della Camera dal suo ex padron Berlusconi? Non ne condivise allora il programma, direttive e linea? – ha precisato-».

L’elettorato attento e vigile, deve capire che è facile per Fini opporsi in questa fase dopo aver usufruito di tutti i vantaggi politici offerti dal suo ex padrone Berlusconi.

I riferimenti espliciti di Fini al garantismo, alla fiducia nella magistratura “caposaldo della democrazia italiana”, al governare e non comandare, al popolo in quanto insieme di cittadini e non di sudditi «è sicuramente apprezzabile, noi dell’Italia dei Valori non abbiamo fatto e non facciamo altro da tempo immemore, lo gridiamo in tutte le piazze d’Italia e non solo d’Italia, ma è importante leggere però tra le righe perché se è vero che ha messo paletti e fissato argini alla politica senza freni né etica del Popolo della Libertà, è pur vero che sostanzialmente tiene due piedi in una staffa- puntualizza Razzi-». Non dimentichiamoci che il Presidente Fini ha dismesso sino ad ora troppe camicie, non c’è da fidarsi più di tanto infatti, morale della favola è che si andrà avanti così perché, a suo dichiarare, non sarà mai contrario al Lodo Alfano ed al Legittimo impedimento e questo basta e la dice lunga sulla posizione sibillina del Presidente».

A proposito poi della posizione degli ex colonnelli di Alleanza Nazionale, Gasparri e La Russa su tutti, l’on Razzi ha speso parole di biasimo «sino a quando non occupavano poltrone importanti, erano fedeli al loro capo Fini, oggi che si trovano comodi dove sono seduti, gli si sono rivoltati contro nel peggiore dei modi e poi- ha continuato- diciamoci la verità quale governo avrebbe mai eletto ministro La Russa?».

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