Candide risposte

“Con quella bocca può dire ciò che vuole”, era lo slogan che reclamizzava una nota marca di dentifricio. Ovviamente non è vero; lo splendore di un sorriso con ci autorizza a dire ciò che ci piace. Ma se uno ha una bella penna? Mi lamentavo recentemente con il direttore di un noto quotidiano poiché aveva pubblicato il pessimo articolo di un giornalista che, avendo probabilmente problemi nei riguardi delle donne, le offendeva senza ritegno. E il bravo direttore mi ha risposto candidamente che anche a lui capita di non essere d'accordo col suo collaboratore, tuttavia lo ritiene un giornalista sorprendente. La stessa cosa, a un dipresso, mi accadde qualche anno fa. In una lettera pubblicata su La Stampa (26 aprile 2006), criticavo una pesante battuta fatta da Giuliano Ferrara nei riguardi proprio del direttore (coincidenze!) che mi ha dato la candida risposta, e Lucia Annunziata che allora curava la rubrica lettere, rispose tessendo, nella sostanza, gli elogi del giornalista. Replicai con queste parole: “Gentile Annunziata, a me interessa soprattutto l'aspetto morale di una persona. Una cosa è dire cose sfacciate, altra cosa è dire cose maleducate ed offensive, o di pessimo gusto”. La morale non è diversa per chi possiede una bella bocca o una bella penna.

Renato Pierri

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