Garavini presentata un’interrogazione sull’assistenza ai detenuti italiani in carcere in Germania

“Occorre contrastare lo stato di abbandono dei giovani reclusi italiani all’estero”

“Sono persone troppo spesso ignorate dall’opinione pubblica e che rischiano ora di essere penalizzate dalla riduzione delle risorse finanziarie: i nostri connazionali detenuti nelle carceri tedesche”. Lo fa notare l’on. Laura Garavini, deputata PD eletta nella circoscrizione Europa, presentando un’interrogazione parlamentare tesa ad avere chiarezza sulle motivazioni che negli ultimi tempi hanno portato al diradamento degli interventi di assistenza e tutela nei confronti dei detenuti italiani in istituti penitenziari all’estero.

“I fenomeni di devianza sono spesso legati alle difficoltà di integrazione che i nostri connazionali in Germania vivono tuttora anche a causa del sistema scolastico, eccessivamente rigido e selettivo”, spiega la Garavini. “Da qui la necessità di un percorso di recupero che aiuti i giovani d’origine italiana a rafforzare il sentimento della dignità personale e ad impostare un cambiamento di vita e di comportamento. È invece preoccupante apprendere che per ragioni di costo si stiano facendo sempre più rade le visite e i corsi che gli operatori dei centri di recupero in cooperazione con i nostri consolati. Negando a questi connazionali che vivono un’esperienza di estremo disagio il conforto di una presenza qualificata e la possibilità di un diverso percorso di vita, si rischia di suscitare in loro una sensazione di disinteresse e di abbandono da parte dello Stato italiano”.

“È opportuno”, conclude la deputata, “che da parte del Ministero degli esteri ci sia una maggiore attenzione per i connazionali detenuti fuori dall’Italia, che possa favorire l’avvio di un percorso di recupero vero ed evitare che la detenzione nelle case di pena oltreconfine diventi un binario morto per chi non viene più considerato di valore per la società”.

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