Liguria. Il comune di Bordighera fa i conti con la mafia

Da giorni il comune di Bordighera ha una nuova giunta comunale dopo che la precedente è stata azzerata dal sindaco Giovanni Bosio.

Tutto è cominciato circa due settimane fa, quando i carabinieri del comando provinciale hanno fatto pervenire al prefetto di Imperia Francesco Paolo Di Menna un’informativa relativa a presunti condizionamenti mafiosi sull’attività amministrativa. L’indagine, che ha portato lo scorso giugno all’arresto di otto persone (una delle quali già scarcerata) tra cui alcuni componenti della famiglia calabrese dei Pellegrino, avrebbe evidenziato rapporti tra gli indagati e alcuni politici della piccola città ligure.

Da tempo si moltiplicavano a Ponente segnali inquietanti di una presenza criminale, ma gli incendi di alcune attività commerciali – tra cui uno stabilimento balneare e un ristornate -, furgoni e garage erano accolti da un clima di indifferenza e sorpresa. “Chi mi preoccupa di più, lo dico senza mezzi termini, sono il prefetto e il questore – aveva dichiarato ai giornali Andrea Orlando, membro della Commissione antimafia e deputato ligure per il Pd – non capisco proprio cosa abbia di più urgente da fare, il prefetto di Imperia, che esaminare immediatamente il rapporto dei Carabinieri sulle infiltrazioni mafiose a Bordighera”. Anche il procuratore nazionale antimafia Piero Grasso, intervistato da Repubblica sull’argomento, aveva dichiarato che “il caso Bordighera è fuori dal comune, se parametrato al nord Italia. I fatti segnalati sono di assoluta rilevanza, ma bisogna ancora accertarne la fondatezza”.

Martedì il sindaco Bosio, di fronte al terremoto politico che ha investito il Comune, ha deciso di ridare a Bordighera una nuova giunta, nominando quattro neo assessori e ribadendo l’intenzione di “dimostrare agli organi statali che questa amministrazione, proprio perché priva di condizionamento o intreccio che dir si voglia, è in grado di cambiare totalmente le cose”. Ma non tutto è andato liscio: durante la seduta per la nomina della nuova giunta, la minoranza di centrosinistra ha abbandonato l’aula protestando contro la proposta di nominare come nuovo presidente del Consiglio l’ex assessore Rocco Fonti, coinvolto nelle indagini finite sul tavolo del Prefetto. Fonti infatti, secondo quanto ricostruito dai carabinieri, avrebbe ricevuto pressioni per l’apertura (mai avvenuta) di una sala giochi in città.http://www.narcomafie.it:80/2010/07/21/liguria-il-comune-di-bordighera-fa-i-conti-con-la-mafia/

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