TIRRENIA/SIREMAR: MUSSO, CON DL EVITATATO BLOCCO FINANZIAMENTI PER PERIODO ESTIVO. ADESSO AVANTI CON PRIVATIZZAZIONE

di Dario Caselli

Arriva in Aula il decreto legge con il quale il governo decide il commissariamento della Tirrenia e della Siremar in vista degli ultimi due mesi del processo di privatizzazione. Una misura che dovrebbe garantire la liquidità in un periodo così cruciale come quello estivo. Ne parliamo con il relatore del provvedimento, il senatore Enrico Musso.

Senatore che cosa prevede questo decreto legge?
“Il commissariamento della Tirrenia e della Siremar con la nomina di un amministratore straordinario o al di uno per ciascuna società. Questa misura porterà alla sostituzione ed allo scioglimento dei relativi Consigli di Amministrazione ma soprattutto permetterà di evitare il blocco dei finanziamenti”.

In che modo?
“L'amministrazione straordinaria agirà in regime di irresponsabiltà civile ed amministrativa per quanto riguarda i suoi atti per i quali invece sarà responsabile la società. In questo modo riusciremo ad evitare il blocco dei finanziamenti, che invece sarebbero a rischio. Siamo nella fase finale della privatizzazione di Tirrenia e Siremar e soprattutto nella stagione estiva in cui c'è il picco di attività per queste società si registrano esigenze finanziarie rilevanti. Se non si prevedesse un sistema per far ricadere sulle due società la responsabilità giuridica non sarebbe possibile ottenere finanziamenti dalle banche per proseguire l'attività fino alla fine della privatizzazione”.

In pratica con il commissariamento si punta a tutelare l'azienda ed il futuro dei dipendenti…
“Appunto. Il provvedimento si inserisce sul tema della privatizzazione anche se dobbiamo chiarire che questa non è specificamente tirata in ballo”.

Decreto a parte, la privatizzazione rimane comunque un tema di primario interesse…
“Certamente. Tutta l'attenzione è adesso concentrata sulla privatizzazione che finora ha seguito una serie di step: il primo è stato la pubblicazione del bando a cui hanno risposto sedici soggetti; il secondo è stato la proposta formale che attualmente è in piedi soltanto per una cordata, la Mediterranea Spa, formata da alcuni partner privati e per il 37 per cento dalla Regione Sicilia. Quindi la prospettiva che si sta delineando è quella di un acquisto di Tirrenia e Siremar da parte della regione siciliana e di un gruppo di privati. Adesso però è importante capire i passaggi successivi e quali scenari si apriranno ed è chiaro che in questo ambito si inserisce anche il provvedimento del governo voluto per garantire l'afflusso di finanziamenti fino all'effettiva privatizzazione”.

Ci sono timori per il futuro?
“No, ma è evidente che esistono degli aspetti da chiarire. Siamo di fronte ad una privatizzazione delicata dove ci sono elementi da chiarire: ad esempio il piano industriale del potenziale acquirente è ancora tutto da definire. Il decreto in questo senso è stata l'occasione per esplicitare una serie di preoccupazioni sul processo di privatizzazione e per capire quale sarà il futuro delle due aziende”.

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