Montecitorio la conferenza stampa con Garavini, Benamati e Chiti

“I crimini che hanno subito le vittime italiane del nazismo non vanno archiviati”

“È importante impegnarsi affinché la memoria venga trasmessa alle nuove generazioni. Solo la conoscenza delle atrocità può indurre a non ripeterle”. Questo il messaggio che l’on. Laura Garavini, deputata PD eletta nella circoscrizione Europa, ha voluto trasmettere ai partecipanti della conferenza stampa “Un diritto sospeso in uno stato di diritto” che si è tenuta oggi a Palazzo Montecitorio. L’incontro con i giornalisti è stato organizzato assieme al collega Gianluca Benamati per fare il punto sulle nuove norme che sospendono il diritto al risarcimento dei superstiti e dei familiari delle vittime delle rappresaglie nazifasciste e dei deportati nei campi di lavoro in Germania.

Tutti concordi nella critica di una legge ritenuta “iniqua e ingiusta”. A sostegno delle vittime e dei loro famigliari è intervenuto il vice presidente del Senato, Vannino Chiti. “Ci sono crimini che non solo vanno archiviati, ma vanno anche tramandati alle generazioni future, non per alimentare l’odio, ma per evitare che si commettano di nuovo”, ha detto il senatore democratico ipotizzando l’istituzione di un museo a ricordo delle vittime delle stragi nazifasciste presso l’Altare della Patria. Chiti ha poi espresso apprezzamento per le iniziative dei deputati Garavini e Benamati volte a prevedere risorse che contribuiscano a promuovere quelle associazioni che operano per mantenere vivo il ricordo del coraggio e del sacrificio di quanti scelsero di opporsi al comando nazista. “Un impegno lodabile”, così Chiti, “poiché prevede l’azione congiunta di Italia e Germania finalizzato a garantire la memoria di quelle vicende”.

Per l’on. Benamati “una risposta ai famigliari delle vittime è dovuta. Occorre trovare al più presto soluzioni concrete e calendarizzare finalmente la nostra proposta di legge che prevede una riparazione del danno subito dalle vittime delle stragi”.

Parole dure anche da parte di Valter Cardi, presidente dell’associazione vittime eccidi nazifascisti di Grizzana il quale ha denunciato come “dall’armadio della vergogna siamo passati al decreto della vergogna!”.

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