MANOVRA: SAIA, ADESSO SCREMATURA SUGLI OLTRE 1000 EMENDAMENTI

di Federico Gennaccari

L'esame della manovra entra nel vivo in Commissione Bilancio. Ne parliamo con il sen. Maurizio Saia, capogruppo in Commissione.

Più di mille emendamenti presentati dai senatori del Pdl. Un numero forse eccessivo?
“Non bisogna spaventarsi perché sapendo che al Senato c'è qualche possibilità di cambiamento (mentre alla Camera il testo giungerà praticamente blindato) i deputati sono stati invitati a proporre emendamenti, sottoscritti poi da senatori. A questi poi devono aggiungersi quelli che i senatori hanno proposto da soli o presentato sulla base delle esigenze e delle proteste del territorio di cui sono espressione. Considero felice la scelta effettuata dai vertici del gruppo del Pdl di lasciare molta libertà con un metodo che non deve spaventare. Ora come Pdl stiamo effettuando un lavoro di scrematura sugli oltre mille emendamenti presentati per individuare quelli su cui puntare”.

Tante polemiche sono state provocate da alcuni emendamenti, come quelli sul condono edilizio e fiscale, subito bocciati dal governo.
“Non mi sorprende che i giornalisti siano andati a caccia degli emendamenti 'più forti',più 'sensazionali' magari hanno calcato un po' la mano per cui puntualmente il gruppo è intervenuto specificando che si tratta di emendamenti presentati da singoli e non dal gruppo del PdL, emendamenti sui quali ancora non è stata completata la scrematura. Non a caso poi anche il primo firmatario ne ha annunciato il ritiro”.

Saranno possibili modifiche al testo?
“Sicuramente ci sono i margini per poter modificare, mantenendo inalterati i saldi. Credo altresì che ci sia la possibilità di trovare qualche punto di sintesi anche con l'opposizione. Penso a proposte molto simili sia nei confronti delle forze dell'ordine che dello sviluppo e della ricerca. Sensibilità comuni che il governo potrebbe accogliere. Speriamo davvero che non sia necessario dover ricorrere al voto di fiducia e di poter lavorare serenamente in Commissione, confrontandoci con grande senso di responsabilità, come abbiamo già al fatto al Senato anche su altri provvedimenti. Il presidente Azzollini come relatore è una garanzia. Andremo in aula ai primi di luglio”.

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