Tremonti: "Sul debito nostro successo"

Tremonti: “Berlusconi, al Consiglio europeo, ha ottenuto un successo straordinario, ora l’Ue considera il debito pubblico
nella sua dinamica e nella sua stabilità complessiva”

Tremonti: successo di Berlusconi Al Consiglio europeo di Bruxelles il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi ha ottenuto uno “straordinario successo” nella nuova considerazione comunitaria del debito pubblico che avverrà tenendo conto della sua dinamica e della sua sostenibilità complessiva, cioè anche del debito privato. Lo ha detto il ministro dell’Economia Giulio Tremonti a margine di un convegno all’Accademia dei Lincei. Da Bruxelles il presidente del Consiglio Ue Herman Van Rompuy ha precisato che la nuova valutazione di sostenibilità del debito terrà conto anche del “debito privato”. “Berlusconi ha ottenuto un successo straordinario, ora l’Unione europea considera il debito pubblico nella sua dinamica e nella sua stabilità complessiva”, ha detto Tremonti. Il ministro del Tesoro ha aggiunto che quella raggiunta oggi a Bruxelles “è un importante riconoscimento per Berlusconi e per il governo italiano e soprattutto mette l’Italia nella giusta posizione in Europa. Abbiamo ereditato un grande debito ma guardando avanti la dinamica di crescita è più lenta di altri Paesi”.

Rafforzamento patto stabilità “Abbiamo una grande ricchezza delle famiglie, poco debito nelle imprese e un sistema pensionistico molto stabile. Nell’insieme il sistema è molto sostenibile, se fosse stato diverso saremmo stati penalizzati. E’ un vertice chiuso molto bene, siamo in pista ed abbiamo il biglietto che ci compete”, ha aggiunto Tremonti. Secondo una fonte della delegazione italiana al vertice Ue, nelle conclusioni della riunione, nel capitolo dedicato al rafforzamento del patto di stabilità, che continua a considera come criterio solo il debito pubblico, c’è scritto che nel valutarlo bisogna dare più attenzione “ai livelli di debito, all’evoluzione del debito e alla sostenibilità complessiva”. La stessa fonte ha detto che l’Italia sarebbe poi contraria a introdurre in Europa una tassa sulle banche per finanziare un fondo di emergenza se questa ipotesi non ricevesse il pieno supporto del G20.

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