In Cdm il ddl costituzionale sulla libertà  d’impresa. Bersani: "Il governo prende la strada più lunga"

Stop alle lentezze esasperanti della burocrazia italiana: se si vorrà aprire un'impresa varrà la responsabilità dell'imprenditore che potrà autocertificare, salvo poi sottoporsi ai controlli dello Stato. È questo lo scopo del ddl costituzionale sulla libertà di impresa (1 articolo, 4 commi in tutto) che, più volte annunciato nei giorni scorsi dallo stesso premier Silvio Berlusconi, arriverà questa mattina sul tavolo del Consiglio dei ministri.Tempi stretti per l’approvazione – Come spiega la relazione illustrativa al provvedimento, sarà una partita in due mosse: in una prima fase una legge ordinaria con la segnalazione di inizio attività e lo sportello unico; mentre il secondo stadio darà “copertura costituzionale e definitiva al principio di responsabilità”. E se i tempi per realizzare la riforma fossero troppo lunghi trattandosi di modifiche alla Costituzione? “Alla obiezione – si legge ancora sulla relazione – sui tempi lunghi della legge costituzionale si può rispondere ricordando che la legge costituzionale istitutiva della Bicamerale D'Alema – è stata approvata in 4 mesi, agosto compreso”. Come dire: la questione è tanto importante che potrebbe saltare anche la pausa estiva del Parlamento.Le modifiche costituzionali – Ma la strategia legislativa del governo riguarda anche la decisione di non modificare ma “potenziare” i due articoli della Carta: l'articolo 41 della Costituzione verrà così integrato: “La Repubblica promuove il valore della responsabilità personale in materia di attività economica non finanziaria. Gli interventi regolatori dello Stato, delle Regioni e degli Enti locali che riguardano le attività economiche e sociali si informano al controllo ex post”. All'articolo 118 viene invece tra l'altro aggiunto: “Stato, Regioni ed Enti locali riconoscono l'Istituto della segnalazione di inizio attività e quello della auto certificazione, lo estendono necessariamente a tutte le ipotesi in cui è ragionevolmente applicabile, con esclusione degli ambiti normativi ove le leggi prevedono fattispecie di delitto o che derivano direttamente dalla attuazione delle normative comunitarie o internazionali”.Massimo diritto di iniziativa economica – Per quanto riguarda la materia urbanistica il ddl prevede che Regioni, Città metropolitane, Province e Comuni entro 6 mesi dall'entrata in vigore della legge “provvedono anche ad adeguare le proprie normative in modo che le restrizioni del diritto di iniziativa economica siano limitate allo stretto necessario per salvaguardare altri valori istituzionali”. Stato, Regioni, Province e Comuni, entro 3 mesi dall'entrata in vigore pubblicheranno degli elenchi di 'casi' di imprese che rientrano in questa possibilità. E in caso di mancata pubblicazione sarà fatta salva “la buona fede di chi ha intrapreso un'attività economica e sociale”. Il governo punta quindi all'azione su questo fronte strategico e lo esplicita nella relazione: “Se si vuole il declino basta lasciare le cose come stanno, se invece si vuole lo sviluppo si deve cambiare, scambiando una parte di quello che abbiamo accumulato con un futuro che può essere conquistato”. E per conquistarlo “dobbiamo o possiamo scaricare una parte della zavorra”.Bersani: il governo prende la strada più lunga – Negativo il giudizio il segretario del Pd, Pier Luigi Bersani: “Per semplificare il governo ha scelto la strada più lunga, più inutile, più improbabile”. Intervenendo alla trasmissione Radio Anch'io, il leader dell’opposizione ha così commentando l'intenzione del governo di modificare la Costituzione. “L'articolo 41 – ha aggiunto Bersani – non ha mai impedito la libertà di impresa o la semplificazione. E' possibile intervenire già domattina su questi settori senza lanciare bolle di sapone”. Bersani ha quindi ricordato che il Pd ha presentato sei emendamenti alla manovra in cui ci sono liberalizzazioni in settori come la benzina, i farmaci o gli ordini professionali. “Se si vogliono fare i fatti – ha proseguito – si possono fare; se si vogliono fare chiacchiere se le faranno da soli”.

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