Pomigliano: la Fiom non firma l’accordo, gli altri sindacati sì in attesa del referendum

Si è concluso con una divisione dei sindacati attorno al documento presentato dai vertici Fiat sul futuro dello stabilimento di Pomigliano. Fim, Uilm, Fismic e Ugl hanno firmato il nuovo documento integrato elaborato dal Lingotto. La Fiom ha confermato il suo no, già espresso venerdì scorso. La novità inserita nel testo è l'aggiunta del il 16/o punto relativo alla istituzione di una commissione paritetica di raffreddamento sulle sanzioni, come era stato richiesto dalle organizzazioni che venerdì scorso avevano già dato un primo assenso.Verso il referendum interno – I sindacati dei metalmeccanici firmatari dell'accordo sullo stabilimento di Pomigliano D'Arco hanno promosso un referendum tra i lavoratori che si terrà il prossimo martedì 22 giugno. La Fimsic ha motivato con queste parole il parere positivo sul documento rivisto dalla Fiat: “Era giusto farlo, nessuno ci ha ricattato”. Parole del segretario regionale Luigi Mercogliano, che ha così commentato la sigla all'intesa con il gruppo torinese per l'investimento di 700 milioni di euro che porterà la Panda nello stabilimento nel Napoletano. “La Fiat ha inserito nel documento la commissione di prevenzione – ha concluso Mercogliano – e l'accordo salva lo stabilimento e l'occupazione di oltre 5 mila addetti della fabbrica, più tutti i lavoratori dell'indotto”.Sì definitivo solo dopo il referendum – “L'accordo non sblocca gli investimenti pari a 700 milioni che sono legati all'esito del referendum tra i lavoratori”. Lo ha detto il segretario generale della Uilm, Rocco Palombella, al termine dell'incontro che si è concluso con l'accordo separato. “La Fiat ci ha detto – ha spiegato – che bloccherà gli investimenti quando la stragrande maggioranza dei lavoratori dirà sì all'intesa”. I lavoratori “devono capire – ha sottolineato – che la posta in gioco è molto alta”.Fiom: “No anche al referendum” – “E' un testo irricevibile, che va oltre le questioni relative allo stabilimento, che pone problemi seri di contrasto alla Carta costituzionale per quanto riguarda il diritto di sciopero,e deroga alle leggi e al contratto nazionale”. Così il responsabile del settore auto della Fiom, Enzo Masini, ha motivato il no all'accordo su Pomigliano. lavoratori – ha aggiunto – sono messi in condizione di ricatto. E anche un referendum non è possibile sotto la minaccia di chiusura di uno stabilimento. Questo – ha aggiunto – é un referendum anomalo, nel senso che viene fatto: 'Vuoi lavorare o vuoi essere licenziato?'”. Masini, mentre gli altri sindacati dei metalmeccanici ponevano la propria firma sul documento presentato dalla Fiat, si è alzato ed ha lasciato il tavolo.Ichino: “Disposizioni a norma di legge” – Dal diritto di sciopero all'assenteismo, le disposizioni proposte dalla Fiat nella proposta di accordo per il rilancio di Pomigliano “non violano la legge”. Ne è convinto il giuslavorista e senatore del Pd, Pietro Ichino secondo il quale la stessa clausola di responsabilità, quella che nella proposta Fiat prevede la decadenza dei diritti previsti dal contratto collettivo nel caso di scioperi o proteste che rendano “inesigibili le condizioni concordate” è, nella sostanza, nulla di più “di un patto di tregua sindacale oggi considerato pacificamente valido e vincolante per il sindacato che lo stipula”. La Fiom-Cgil contesta tuttavia la parte della disposizione che qualifica come illegittimo anche il comportamento dei singoli lavoratori i quali aderiscano allo sciopero, o altra forma di agitazione, proclamato in violazione del patto di tregua. “A me sembra che, se la proclamazione dello sciopero è illegittima per violazione di un patto di tregua validamente sottoscritto dal sindacato proclamante, debba considerarsi illegittima anche l'adesione del lavoratore a quello sciopero” osserva il docente di diritto del lavoro all'Univeristà statale di Milano che giudica quindi “pienamente valida” anche quest'ultima parte della disposizione.Il sindaco: “Stiamo con i lavoratori” – “Dai risultati del referendum emergerà la stragrande maggioranza della classe operaia che è sana, che non è fatta di scioperanti ad oltranza, di assenteisti, di fannulloni, ma di persone serie, lavoratori che vogliono dimostrare ai colleghi del nord che qui da noi ci sono eccellenza e produttività”. Lo ha detto il sindaco di Pomigliano d'Arco (Napoli), Lello Russo. “La nostra amministrazione è accanto agli operai – ha aggiunto – e non riesco a comprendere la posizione della Fiom”.Brunetta: “La Fiom è contro la Costituzione” – Il riferimento alla Costituzione da parte della Fiom è “inaccettabile” e rappresenta “un uso improprio” della Carta fondamentale. E' quanto sostiene il ministro della Pubblica Amministrazione, Renato Brunetta, parlando della posizione del sindacato dei metalmeccanici sull'accordo con Fiat per lo stabilimento di Pomigliano. Brunetta, nel corso del suo intervento a un convegno organizzato dalla fondazione Magna Carta, commentando le argomentazioni della Fiom, ha affermato: “Mi sembra si faccia un uso improprio della Costituzione, tutti hanno i loro diritti però questo mi pare eccessivo”. E ha aggiunto: “Dire no all'accordo perché violerebbe diritti costituzionali, solo perché si vuole proibire l'assenteismo ingiustificato e gli scioperi individuali finalizzati al non rispetto di accordi sindacali, è assolutamente fuori luogo e inaccettabile”. Per il ministro dell'Economia, Giulio Tremonti, l'accordo sul futuro dello stabilimento di Pomigliano, è la “rivincita dei riformisti su tutti gli altri”.

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