DIRITTO DI CRONACA

Anno sempre più problematico questo 2010. Sia sotto il profilo politico, sia su quello economico. E se in politica, come abbiamo sempre scritto, è anche possibile adattarsi a vivere di promesse, in economia non è più fattibile vegetare nell’incertezza di tempi che, in ogni modo si analizzino, si sono fatti “pesanti”. L’UE ha un suo ruolo internazionale ma, all’interno dei singoli Stati membri, conta per quel che vale. Cioè assai poco. Non siamo nelle condizioni di privilegiare o deprecare nessuno. Ma all’interno l’Italia non è l’Europa; se non da un punto di vista meramente geografico. Come da copione, gli ottimisti che affermavano che i bubboni del Bel Paese si sarebbero risolti entro fine anno sono spariti. I pessimisti, invece, che avevano giudicato inadeguata la manovra finanziaria per il corrente anno, sono aumentati esponenzialmente. Pur se attenti osservatori delle questioni socio/economiche nazionali, noi non ci sentiamo di stare né da una parte, né dall’altra. Abbiamo assunto una posizione che ci piace definire “mediana”. Insomma, se la penisola è in preda ad una drammatica recessione, riteniamo che se ne possa uscire senza dover scomodare la formazione di un nuovo Esecutivo. Anche perché quello in carica è il meno peggio che la politica italiana potesse partorire. Il fatto è che i problemi economici non possono essere disgiunti da quelli politici. Purtroppo, è proprio in politica che s’evidenziano tutte le nostre peggiori carenze. Il frutto del compromesso si è estinto con la Prima Repubblica. E’ meglio, quindi, cercare altra strada per non impantanarsi maggiormente. Il 2009 è stato l’anno della Finanziaria “soft”. Il 2010 sarà quello della Finanziaria “severa”. Non ci sono altre scelte per evitare il peggio. Tanto per scrivere che il meglio resterà una chimera almeno sino alla naturale conclusione della Legislatura. I partiti d’Italia sono troppi e male assortiti. La maggioranza si regge sulla “Fiducia” e l’opposizione resta all’Aventino. Intanto le polemiche, gli scandali, gli scioperi strumentalizzati imperversano nel Paese e l’estate si presenterà più “Calda” da ciò che è previsto dalla meteorologia. Da noi, anche i fatti marginali fanno cronaca. Mentre le grandi lezioni di democrazia hanno fatto il loro tempo. Passato il momento di “Mani Pulite”, è arrivato quello di “Mani Legate”. Tanto per essere più chiari, anche il diritto di cronaca ha assunto una sua veste politica che ci preoccupa ancor più per il disinteresse che il ceto medio nazionale ha assunto finanche sotto questo profilo. Mentre i Campionati Mondiali di Calcio fanno notizia ed hanno dato ossigeno alla vendita dei televisori LCD, i tifosi di casa nostra, compresi i lavoratori disoccupati, cassintegrati, a tempo parziale fremono per i risultati degli azzurri. Dopo i Mondiali, ci sarà l’estate. Poi, come il solito, si recupererà la crisi e, con l’autunno, ci saranno propinate quelle cure che potrebbero dare il colpo di grazia ad un sistema economico privo di reali ammortizzatori sociali. Intanto, vi va avanti forse dimenticando che “informare è un dovere” ed “informarsi un diritto”.

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