Non ci saranno tagli agli stipendi dei dipendenti pubblici. A smentire le voci circolate nei giorni scorsi a proposito dei contenuti della prossima manovra correttiva è il ministro della Pubblica Amministrazione, Renato Brunetta, che parlando tiene a precisare: “Non stiamo come la Grecia”. “Ci sono sprechi da tagliare, ovunque si annidino, a partire dagli sprechi in politica. Ciascuno deve fare la propria parte”, ha anche spiegato il ministro, ribadendo che “il governo non metterà le mani nelle tasche degli italiani”.La manovra correttiva “mira al rilancio del Paese” – Parlando al convegno inaugurale della XXI edizione del Forum P.A., Brunetta ha spiegato che “il ministro Tremonti presenterà il decreto nelle prossime settimane, in coerenza con i dettami europei; però – ha sottolineato – questo provvedimento non sarà solo e tanto di tagli agli sprechi, dovrà essere parallelamente di rilancio e sviluppo del Paese, realizzando quelle riforme che sono a costo zero, che sono come le ho definite sotto zero”.Serve più crescita, minor spesa pubblica cattiva – Il ministro della P.A. ha inoltre sottolineato come “questo Paese non sopporterebbe un mero taglio keynesiano della spesa, perché farebbe ridurre la domanda effettiva e il reddito. Noi abbiamo bisogno di più crescita, con minore spesa pubblica cattiva. Questo è l'oggetto della nostra azione nelle prossime settimane”, ha aggiunto, sostenendo che i tagli devono però essere “selettivi, intelligenti.Brunetta ha detto “si” al patto di stabilità interno, ma anche questo intelligente e selettivo”. Il rischio è che con tagli orizzontali si “puniscono allo stesso modo cicale e formiche e questo è sbagliato. I tagli orizzontali non servono, sono deleteri, sono una iattura: è come restringere – è l'esempio portato da Brunetta – la cinta di qualche buco pensando di essere dimagriti, occorre mettersi a dieta in regime funzionale”.Poi l'appello: “I sindacati stiano dalla nostra parte” – Sottolieneando l'importanza della riforma, il ministro lancia un appello alle forze sindacali affinché stiano “dalla parte del cambiamento e della modernizzazione, dalla parte dei cittadini”. “In questo momento particolare del Paese, dobbiamo concentrarci ed essere coesi su queste due grandi riforme, che sono i due pilastri che reggono poi tutte le altre riforme” che “fanno funzionare lo Stato”, ha affermato Brunetta. Riferendosi alle organizzazioni sindacali, il ministro ha quindi sostenuto che “il sindacato vero non è quello che difende i diritti dei propri iscritti contro i cittadini. Posso aver fatto qualche errore – ha aggiunto – se così è stato, l'ho fatto in buona fede, cioé per stare dalla parte della gente, dei più deboli”.http://notizie.tiscali.it/articoli/politica/10/05/17/brunetta-no-tagli-statali.html