GLI AIUTI ALLA GRECIA ? SOLO UN PALLIATIVO MOMENTANEO IN ATTESA DI UN PERICOLOSO CONFLITTO SOCIALE !

A mio modo di ragionare (e lo vedremo fra qualche mese) i centodieci miliardi di prestito alla Grecia da parte dell’Unione Europea si possono paragonare ad una sorta di…anestetico per alleviare un dolore temporaneo, esattamente come facciamo quando, per toglierci un mal di testa, assumiamo un analgesico… E mi spiego subito.

Se la Grecia infatti è arrivata a questa situazione lo si deve all’impossibilità di produrre reddito a causa di una mala-amministrazione che si trascina da anni indipendentemente da qualsiasi gestione politica, fenomeno che non si potrà risolvere con misure-tampone.

L’attuale governo mira ad abbassare il rapporto deficit-PIL dall’attuale 14 % al 3 % entro 3-4 anni. Domanda : “Ma come sarà possibile pervenire ad un obiettivo miracoloso del genere se in Grecia non si riesce né a produrre né a risparmiare “? Non sarà che, per effetto di una bacchetta magica, il paese si metta a produrre e la gente si metta a consumare, senza che ci siano gli strumenti adatti per farlo ? Il discorso tecnico sarebbe lungo e mi fermo qui anche per limitata conoscenza di questi problemi. Di una cosa sono certo però e cioè che, alla concessione del predetto prestito, trae più giovamento chi lo ha concesso che il beneficiario, in quanto, in mancanza di questa colossale operazione finanziaria, ci sarebbero state subito grosse ripercussione nell’Unione Europea che, invece, nel caso di specie, verranno solo procrastinate..

Non nascondiamoci che, anche l’Italia si sta incamminando verso questa direzione a causa del continuo aumento del debito pubblico e la gente deve sapere che, se finora non c’è stato un tracollo finanziario, lo si deve solo al fatto che in Italia c’è il risparmio delle famiglie, in difetto del quale, chi ci governa, non avrebbe potuto salvare la faccia, autoincensandosi senza merito alcuno ! Si dicano queste cose !

E vengo all’analgesico-anestetico di cui facevo cenno prima.

In relazione a quanto precede, appare inimmaginabile che i greci, non abbiano-avranno una reazione violenta rispetto alla riduzione degli stipendi, all’aumento delle tasse in tutti i contesti per pagare il debito di cui sopra, stante la loro già precaria condizione economico-finanziaria che infetterà anche gli altri paesi UE.

Questo mi preoccupa molto, sia per la Grecia, ma anche per noi Italiani che saremo costretti a subire dei contraccolpi non indifferenti a causa di una situazione che potrebbe produrre un effetto domino, in un contesto ove, come detto prima, le transazioni economico-finanziaria potrebbero disancorarsi dall’economia reale per trasformarsi nella politica della carta straccia.

Esattamente, come è successo durante quest’ultima crisi mondiale.

Staremo a vedere.

ARNALDO DE PORTI

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