RAI: NANIA, ‘FRULLATORE’ INTERCETTAZIONI MODERNA FORMA DI TORTURA

“Ha ragione Minzolini quando sostiene che in campagna elettorale la sceneggiatura, da diversi anni, e' sempre la stessa, con alcune Procure che usano armi improprie, ad orologeria, per entrare a gamba tesa nell'agone politico e dettare ai media l'agenda della campagna elettorale con il fine di influenzarne il voto. In un Paese civile non dovrebbe funzionare cosi'. Gli indagati o presunti tali non dovrebbero apprenderlo dalla stampa. Quello di Trani, purtroppo, e' solo l'ultimo episodio di un sistema d'attacco politico. Non e' ne' un caso, ne' un singolo episodio, ma l'ultimo di una lunga serie''. E' quanto dichiara il vicepresidente del Senato, Domenico Nania. ''In una democrazia -continua l'esponente del Pdl- non e' tollerabile questa continua e ripetuta fuga di notizie che si sussegue dal '92, un film gia' visto che va in replica da 20 anni. Non si tratta piu' di fughe eccezionali o casuali, ma di una costante che prova un intento, un disegno politico, un comportamento illecito. Bisogna riparare questo vulnus alla democrazia. E' nell'interesse degli italiani e della stessa giustizia''. ''A tutti coloro che, come il presidente del Consiglio, Berlusconi, vengono intercettati illecitamente. A tutti coloro che, immeritatamente, entrano nel 'frullatore' delle intercettazioni, va tutta la solidarieta', mentre, a tutti coloro che cavalcano l'onda del facile discredito, violando la privacy di chi ne avrebbe diritto, va la disapprovazione perche' utilizzando 'forme moderne di tortura' -conclude Nania- rendono un pessimo servizio al Paese”.

Lascia un commento

My Agile Privacy
Questo sito utilizza cookie tecnici e di profilazione. Cliccando su accetta si autorizzano tutti i cookie di profilazione. Cliccando su rifiuta o la X si rifiutano tutti i cookie di profilazione. Cliccando su personalizza è possibile selezionare quali cookie di profilazione attivare.
Attenzione: alcune funzionalità di questa pagina potrebbero essere bloccate a seguito delle tue scelte privacy