L’alto senso morale di Panorama

I lettori di Panorama scrivono lettere del tenore di quelle che pubblico qui di seguito, e Panorama pubblica approvando al punto da mettere in rilievo la prima come “Lettera della settimana”.
Panorama 18 marzo 2010
“Islam: Anche l'Olanda s'è svegliata”
Finalmente anche l'Olanda ha capito, come si è visto alle ultime elezioni. Ha capito che l'Islam è un pericolo, che è in pericolo la sua identità stessa di nazione. Con buona pace di chi inneggia al muticulturalismo, alle multietnie ed altre fesserie varie da falso progressismo. La Costutuzione grantisce libertà di religione nei limiti delle leggi italiane, e dice pure che il poplo è sovrano nei limiti che essa prevede. Tuttavia, chi l'ha detto che la nostra Costituzione è parola divina? E caso mai, di quale dio? Che la politica si limiti a seguire e favorire la volontà popolare quand'essa è maggioritaria. La Svizzera si governa a suon di referendum. Quella è l'unica vera democrazia.

Penso che ogni commento sia perfettamente inutile, considerati l'intelligenza e l'alto senso morale del contenuto…

Ed ecco l'altra lettera:
“Fini e la bioetica”
Fini valuta le posizioni bioetiche dels enatore Marino (che, singolarmente, definisce terapie l'alimentazione e l'idratazione di una persona) condivisibili. Mi chiedo se si tratta dello stesso Fini che da Presidente di Alleanza nazionale include fra i valori da promuovere quelli cristiani, anzitutto l'intangibilità della vita.

Riguardo a questa mi limito a far osservare al lettore, e a Panorama ovviamente, che valore cristiano supremo è l'intangibilità della persona, il che significa che nessuna forma di violenza è lecita nei riguardi della persona; che non si può andare contro la sua volontà espressa, oppure anche coscienziosamente presunta.
Vale anche la pena ricordare che l'inviolabilità della persona è valore cristiano, ma non cattolico. Nel Catechismo, infatti troviamo ancora scritto: “L'insegnamentp tradizionale della Chiesa ha riconosciuto fondato il diritto e il dovere della legittima autorità pubblica di infliggere pene proporzionate alla gravità del delitto, senza escludere, in casi di strema gravità, la pena di morte” (n. 2266).
Miriam Della Croce

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