Di Girolamo: così Berlusconi combatte la corruzione e la mafia

Nell’ambito di ''Una delle frodi piu' colossali mai poste in essere nella storia nazionale'', come è stata definita dal gip Aldo Morgigni, nella rete è stato pescato anche il senatore del Pdl, Nicola Di Girolamo.

E' stato chiesto l'arresto anche per il senatore Nicola Di Girolamo (Pdl): l' ipotesi e' che la sua elezione all' estero sia avvenuta grazie all' intervento della criminalita' organizzata. Secondo gli inquirenti, il senatore avrebbe partecipato, a Capo Rizzuto, a incontri con uomini della cosca 'Arena' che gli avrebbero riempito con il suo nome le schede bianche degli italiani all'estero, soprattutto a Stoccarda(circostanza che era già emersa da una precedente inchiesta: l'arresto di Di Girolamo era già stato chiesto nel 2008 alla Giunta delle autorizzazioni a procedere). Sponsor di questa operazione di supporto nell'elezione del parlamentare, sarebbe stato l'imprenditore romano Gennaro Mokbel, collegato in passato ad ambienti della destra eversiva. In base alle accuse l'elezione di Di Girolamo doveva servire all'organizzazione criminale per spostarsi, senza problemi nell'ambito delle attività transnazionali di riciclaggio. “L'estrema pericolosità del sodalizio criminale – scrive il gip – risulta evidente se si considera che esso disponeva di associati che svolgevano funzioni pubbliche, sia all'interno dell'amministrazione civile dello Stato che della polizia giudiziaria, e che ha realizzato un salto di qualità giungendo perfino a determinare l'elezione in Parlamento di uno dei promotori dell'associazione”. Il tutto con l'ausilio del clan Arena. Sul presupposto della mancanza dei requisiti per l'elezione il giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Roma aveva già chiesto per Di Girolamo gli arresti domiciliari con le accuse di aver attentato ai diritti politici dei cittadini, falsa attestazione o dichiarazione a un pubblico ufficiale sulla sua identità, falsità ideologica commessa dal pubblico ufficiale in atti pubblici determinata dall'altrui inganno, concorso in falsità ideologica commessa da pubblico ufficiale in atti pubblici, concorso in falsità in atti destinati alle operazioni elettorali, false dichiarazioni sulle sue generalità. Nel settembre 2008, il Senato non concesse, però, l'autorizzazione all'arresto. Il 29 gennaio 2009 l'Assemblea del Senato ha capovolto la proposta della Giunta. In questa occasione fu difeso a spada tratta da Gasparri, Quagliarello e De Gregorio. Ma davvero c’è qualcuno che ritiene che la conversione di Berlusconi contro la corruzione e contro la mafia? Se fosse vero avrebbe già dovuto cacciare dal governo il Ministro Fitto, il Sottosegretario Consentino , lo stesso Di Gerolamo ed altri circa 40 parlamentari del Pdl condannati e rinviati a giudizio. Ma per primo avrebbe dovuto cacciare se stesso.

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