CALDEROLI: DA CONSIGLIO DEI MINISTRI

Il Consiglio dei Ministri ha dato mandato al Ministro per la Semplificazione Normativa, Roberto Calderoli, di verificare – anche con un confronto con il mondo delle autonomie – la fattibilità dell’inserimento, in sede di conversione del decreto-legge sugli enti locali (d.l. 25 gennaio 2010, n. 2), del progetto di riforma dei controlli negli enti locali contenuto nel d.d.l. governativo del “Codice delle Autonomie” (artt. da 29 a 31 dell’AC 3118, approvato dal Consiglio dei Ministri il 19 novembre 2009).

Si accelera, così, l’entrata in vigore di misure che, nei mesi scorsi, erano state già studiate approfonditamente e varate dal Governo per l’esame del Parlamento.

L’intervento mira a rafforzare gli strumenti a garanzia della legalità e dell’efficienza degli enti locali, in particolare:

– sulle spese di comuni e province,

– sul funzionamento delle società partecipate,

– sulla verifica di efficienza dell’azione delle amministrazioni locali,

– sulla qualità dei servizi erogati.

Tra i punti qualificanti della riforma:

1) l’estensione della portata del “parere di regolarità contabile”, che dovrà riguardare tutti i “riflessi”, diretti o indiretti, sulla situazione economico-finanziaria o sul patrimonio dell’ente (per “stanare” le spese che spesso si nascondono tra le pieghe di un provvedimento senza adeguata copertura);

2) una riforma organica dei controlli interni prevedendo:

a) un nuovo controllo di regolarità amministrativa e contabile, non solo preventivo ma anche successivo “a campione”;

b) un nuovo controllo ad hoc sulle società partecipate, garantendo sia la correttezza del loro operato sia una maggiore trasparenza contabile tramite un bilancio consolidato;

c) un nuovo controllo ad hoc sulla qualità dei servizi;

3) il rafforzamento del meccanismo del “parere di congruità”, che potenzia il parere di regolarità tecnica e contrasta la lievitazione dei prezzi negli appalti;

4) un nuovo controllo di gestione, rafforzato:

a) nell’oggetto, esteso a tutta l’attività amministrativa;

b) nella tempistica, poiché si struttura una cadenza periodica in tre fasi;

c) nella specificità, poiché sarà svolto sui singoli servizi;

5) la revisione economico-finanziaria potrà essere affidata ad un collegio dei revisori contabili, e non più solo ad un revisore unico, anche nei Comuni con popolazione compresa tra 5.000 e 15.000 abitanti.

Inoltre, i revisori dovranno essere scelti sulla base di criteri più rigorosi di preparazione e di competenza professionale.

“Il settore degli enti locali – osserva il ministro Calderoli – ha già dimostrato una grande virtuosità nell’affrontare i limiti posti dal patto di stabilità. La riforma dei controlli interni fornirà ulteriori strumenti per rafforzare l’efficienza delle amministrazioni, ma consentirà anche di individuare chi virtuoso non lo è stato, penalizzando con il suo comportamento l’intero comparto”.

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