“La laicità non significa indifferenza ma piuttosto indipendenza del processo decisionale della politica”. Parole del ministro del Lavoro, Maurizio Sacconi, che è stato protagonista del terzo appuntamento del ciclo di incontri organizzato dal gruppo del PdL in collaborazione con la pontificia Università della Santa Croce sul modello dei “faculty club”.
Al centro del confronto il tema della “Nuova laicità”, alla luce in particolare delle recenti sfide etiche, su cui una forza popolare e maggioritaria come il Pdl deve interrogarsi. Ed il ministro non si è sottratto confrontandosi a tutto campo con i senatori e delineando il perimetro ideale entro il quale riflettere: “Laicità non significa vivere nel regno del cinismo – ha spiegato il ministro – ma piuttosto declinare questi valori rispettando quelli che sono i principi fondamentali della nostra cultura, della nostra tradizione”. Un richiamo quindi alle radici, che rimanda immediatamente a quelle della cultura cristiana basata sul rispetto della vita e del suo significato. Da qui l'invito di Sacconi a che il Pdl elabori una “laicità adulta” e cioè in grado di farsi rappresentante di quei valori che occupano una posizione centrale e rilevante nella nostra società e storia. E proprio su questi valori il ministro si è soffermato evidenziando come abbiano trovato posto “nella prima parte della nostra Costituzione che è chiaramente influenza dal rispetto della persona”. Un riferimento alla Carta costituzionale che però, come ha chiarito il responsabile del Lavoro, non intende essere una santificazione o glorificazione della Carta, ma semplicemente un modo per ricordare come già gli stessi padri costituenti avessero ben chiari quelli che erano i principi di fondo della nostra società.
In primo piano quindi il senso della vita che come annunciato dallo stesso ministro Sacconi sarà al centro dell'azione del governo e del suo “Piano per la vita”, che non si limiterà soltanto alle future generazioni. Al centro degli obiettivi del piano “un'azione di contrasto nei confronti delle forme di rattrappimento, con l'intento di legare il valore della vita alla crescita economica”. Legame tra vita e crescita economica su cui si è soffermato a lungo il ministro precisando che “dove esiste vitalità demografica, c'è sviluppo e crescita. Non esiste alcun contrasto tra questi due elementi ma piuttosto è vero che la ricchezza di una società è legata fortemente ai livelli demografici”.
Aumento demografico che come è evidente si collega al tema più ampio del rispetto della vita umana e della sua tutela, obiettivo a cui deve puntare il Pdl, partito del popolo e popolare: “I partiti popolari hanno coscienza del senso della vita. Il Partito Comunista, quello Socialista e la Democrazia Cristiana erano partiti popolari e proprio per questo avevano ben chiaro il valore della persona. La crisi determinatasi agli inizi degli anni '90 ha fatto emergere movimenti sempre più legati a borghesie autoreferenziali che hanno abbassato il livello di attenzione verso le tematiche etiche e della vita. Il Pdl, partito popolare, dovrà quindi porsi nel solco della tradizione popolare puntando a riportare al centro dell'attenzione il rispetto e la tutela dell'essere umano”.
Ultimo accenno alla questione immigrazione ed al rapporto tra le diverse identità. Ed anche su questo punto Sacconi ha annunciato l'impegno del governo che rilancerà una via tutta italiana, lontana sia dall'assimilazionismo alla francese che dal multiculturalismo britannico. Un approccio nel quale ci sarà il pieno rispetto di quelle che sono le nostre radici culturali cristiane.
(di Dario Caselli)
