La fede nel Dio del Vangelo e la fede nel Magistero

L'oncologo Umberto Veronesi nel corso di Sky Tg24 Pomeriggio (4 febbraio), ha affermato: «Scienza e fede non possono andare insieme, perché la fede presuppone di credere ciecamente in qualcosa di rivelato nel passato». Ma la fede nel Dio del Vangelo può offuscare la ragione di una persona onesta intelligente e colta? A parere mio è difficile, anche se alle volte può accadere. Facile, invece, facilissimo, è che la ragione sia ottenebrata dalla “fede” nel Magistero della Chiesa. Spesso gli uomini della Chiesa parlano di questo o quel problema senza che passi loro per la mente di rimetterlo in discussione. Si fidano ciecamente di quanto affermato in passato dalla Chiesa stessa. Un esempio recentissimo: Benedetto XVI ha ribadito la “ferma condanna etica di ogni forma di eutanasia diretta, secondo il plurisecolare insegnamento della Chiesa”. E qual è l'insegnamento della Chiesa? “L'eutanasia offende la dignità umana e lede l'onore del Creatore” (cf Gaudium et Spes n. 27). Ma si può anche ragionare tranquillamente così: “Non accelerare la morte di un malato terminale, che la invoca poiché soffre atrocemente, offende la dignità umana e lede l'onore del Creatore”. Dio, infatti, tutto potrebbe desiderare tranne la sofferenza inutile di una sua creatura. Pensare il contrario sarebbe un po' come bestemmiare.

Miriam Della Croce

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