“CARTA DI MONTEBELLUNA”

PROPOSTE OPERATIVE GIURIDICHE ED ISTITUZIONALI DI BIOSICUREZZA PER UNA MORATORIA ATTA AD EVITARE Gli OGM e le grandi bugie:
“Non è falso ciò che le Multinazionali dicono sugli OGM… è vero l'esatto contrario”
di Giuseppe Altieri

1. OGM: ovvero mescolare il DNA a … “casaccio”.
Secondo il Dr. De Fez gli incroci all'interno della stessa specie mischiano i geni a “casaccio”, mentre l'ingegneria genetica sarebbe precisa, spostando solo un gene, come se fosse un microchip in un computer…
In Risposta allego innanzitutto un mio articolo di base sulla materia: “Ecologia del gene e riduzionismo scientifico”,

In realtà è vero l'esatto contrario: negli OGM si inseriscono a caso, in punti non definiti, dei “pezzi di DNA ricombinante”, estraneo alla specie naturale.
Cosa ben diversa dal semplice concetto riduzionista di inserimento di un “Gene” che comanda la formazione di una proteina (c'è molto altro ancora, e per la maggior parte del tutto sconosciuto, nel cosiddetto gene). Questi pezzi di DNA, provenienti da specie diverse, non verrebbero mai accettati all'interno del nuovo DNA ospite e, pertanto, al fine di superare le barriere tra le diverse specie viventi, si usano virus (in particolare retrovirus, simili all'AIDS) e batteri patogeni, in grado di “forzare il DNA”. Ovvero dei patogeni del DNA, specialisti nell'inserirsi dentro il DNA, i quali si portano dietro il pezzo di DNA desiderato (ad es. quello per produrre la resistenza al disseccante chimico Roundup o per produrre la Tossina pesticida del batterio BT, nel mais), unito al pezzo di DNA che esprime la resistenza ad un antibiotico, al fine di selezionare solo le cellule che assorbono questo “costrutto transgenico, creando l'OGM. Le altre cellule muoiono a causa dell'antibiotico cui vengono sottoposte durante la produzione degli OGM. Organismi Transgenici che derivano tutti da una stessa cellula manipolata geneticamente, pertanto identici… alla faccia della Biodiversità da tutelare.
Tutto ciò comporta notevole instabilità del DNA dell'OGM, il quale scambia i suoi pezzi (ovvero il costrutto transgenico, fortemente reattivo) con altri microrganismi e macrorganismi, es. all'interno dell'apparato digerente, o nell'ambiente… superando anche le barriere specifiche.
Questo si chiama Trasferimento Genico Orizzontale (TGO), pericolosissimo e scientificamente dimostrato, che avviene molto più velocemente (almeno di 1000 volte) in un OGM, rispetto a quanto accade in natura. Il costrutto trasgenico, molto stabile, lo si trova anche nelle acque e nel latte… Si rischia l'insorgenza di nuovi virus patogeni e cancerogeni, modificazioni a carico di altre specie (come è avvenuto nella colza OGM, dalla quale la resistenza al Disseccante Roundup si è trasferita alle erbacce selvatiche, attraverso il polline o altre vie non sempre conosciute…)

2. I geni non sono microchips. I Rischi per la salute.
Inoltre, come dimostrato dalle, purtroppo poche, ma sufficienti ricerche indipendenti condotte sugli OGM, il fatto di modificare un pezzo di DNA con dei frammenti “transgenici”, ovvero provenienti da altre specie, crea interazioni con tutto il complesso e sconosciuto meccanismo di funzionamento del DNA nelle cellule di un OGM.
Con conseguente comparsa di nuove sostanze sconosciute (proteine, allergeni, tossine… di cui non si può prevedere nulla… non essendo al momento esistenti e, pertanto, non essendo disponibili nemmeno metodi di analisi).
Ricerche dell'INRAN (Ist. Nazionale di Nutrizione del MIPAAF) dimostrano sul Mais Mon 810 (quello che oggi si vuole autorizzare alla semina) la comparsa di diverse nuove proteine prima sconosciute, di cui una fortemente allegenica, variante della Zeina. La cosiddetta fragola-pesce, resistente al gelo… ha prodotto il glicole etilenico… l'antigelo per i radiatori… ed è diventata tossica…
Un integratore alimentare a base di triptofano derivato da un batterio OGM è stato tolto dal commercio anni fa, dopo aver ucciso diverse persone negli USA e provocato malattie perenni del sangue a molti esseri umani, a causa di una tossina sino ad allora sconosciuta e impossibile da prevedere, derivata dall'OGM (report “il gene sfigurato, 1998, di Carlo Pizzati).
Possiamo dire che la scienza, applicando il principio di precauzione, non potrà mai accettare gli OGM, in quanto sicuramente non ci fanno bene… ma solo col tempo scopriremo “come ci faranno male”.
Il Prof. Zentek ha recentemente dimostrato ad esempio che i topi alimentati con Mais OGM Mon 810 (sempre quello che si intenderebbe autorizzare alla coltivazione in Italia) diventano sterili in tre generazioni, in modo altamente significativo…
spero che l'uomo non voglia fare la fine delle cavie, sperimentando su se stesso gli effetti a lungo termine ed irreversibili degli OGM.
Ricordo che una coppia umana su tre ha problemi di riproduzione… a causa degli xenoestrogeni ambientali che assorbiamo nel nostro organismo, come pesticidi e altre sostanze chimiche di sintesi, presenti negli alimenti, nelle plastiche, ecc. (vedasi la rivista Le Scienze del dicembre 1995, articolo di Devra Lee Davis).
Il problema dell'infertilità è aumentato fortemente da quando esistono sul mercato gli OGM, e i pesticidi collegati, come il tossicissimo Glifosate (Roundup): sarà solo un caso? Anche nel caso dei Pesticidi si accettano soglie di tolleranza, che mettono a serio rischio mutageno, teratogeno e cancerogeno le nostre cellule ed organi. E nessun scienziato osa oggi nega il pericolo per la salute di questi biocidi chimici di sintesi.
La Dr. ssa Malatesta ha dimostrato anomalie morfo-fisiologiche nelle cavie alimentate con OGM… in una ricerca di ben 5 anni, pubblicata da riviste autorevolissime; ma i fondi per la sua ricerca sono stati sospesi. Così come quelle del Dr. Arpad Pusztay, pubblicate nel suo libro “La sicurezza degli OGM”, un testo che raccoglie le più autorevoli bibliografie sui rischi sanitari da OGM.
Si impone pertanto l'applicazione del Principio di Precauzione del Diritto Europeo, a tutela della salute dei cittadini italiani ed europei e dei diritti costituzionalmente inviolabili. Con Sospensione di ogni produzione di OGM e importazione, nel nostro paese e in Europa.

3. La precisione della natura
La natura, invece, è precisissima, consentendo lo scambio dei geni in modo adeguato e solo all'interno delle specie e non tra “capre e cavoli” (paragone adeguato, in quanto per costruire OGM si usa spesso il Virus del mosaico del Cavolfiore, ndr). Sta a noi selezionare il meglio in Natura, come hanno fatto da secoli i contadini autoctoni, invece di consentire strani “orgasmi transgenici”. La biodiversità naturale ci consente di superare qualsiasi problema produttivo in agricoltura.
A tal proposito esistono le banche del germoplasma. Come quella di Bari, del CNR, diretta per decenni dal Dr. Pietro Perrino, oggi affidatario in custodia giudiziaria del patrimonio genetico mediterraneo (oltre 84.000 varietà vegetali), messo a rischio dall'incuria del CNR, nel momento in cui egli andò in pensione.
Come quella banca della biodiversità della fondazione Rockefeller, scavata sotto terra nelle isole Svalbard in Norvegia, dove si custodiscono semi Naturali di tutto il mondo… al fine di evitare il rischio di contaminazioni da OGM… e per governare la vita attraverso il controllo dei semi?
Quando si parla di OGM di quarta generazione, inoltre, dicendo che i geni si prendono all'interno della stessa specie, si dimentica di dire che, se li trasferisco e sposto attraverso vettori batterici o virali, con resistenze ad antibiotici.. produco sempre un OGM. Se li sparo a casaccio con i cosiddetti micro-cannoni nelle cellule, altero ugualmente il normale funzionamento del DNA della specie, con effetti imprevedibili e incommensurabili..

4. Pesticidi e Micotossine… aumentano con gli OGM !
Siamo completamente d'accordo col Dr. De Fez quando si pone l'obiettivo di ridurre ed eliminare i Pesticidi dall'Agricoltura, ma, contrariamente a quanto affermato anche da Emma Bonino, in una sua lettera al Direttore de la Repubblica del 25 novembre 2008, gli OGM, oltre ad usare più pesticidi, addirittura li producono direttamente all'interno delle piante. Statistiche ufficiali americane dimostrano che gli ogm resistenti ai Disseccanti chimici totali (Roundup) hanno aumentato l'impiego dei diserbanti chimici di 160.000 tonnellate, provocando inoltre, in breve tempo, la resistenza nelle erbe infestanti, con necessità di ulteriori interventi chimici. Inoltre, Il Bacillus Thuringiensis (BT), insetticida biologico naturale e senza brevetto, che ogni paese può prodursi a basso costo, una biotecnologia pulita consentita in agricoltura biologica, che si degrada in 24/48 ore dall'impiego contro gli insetti dannosi, da molto fastidio alle Multinazionali dei pesticidi chimici sintetici, le quali preferiscono commerciare “piante OGM produttrici del pesticida” BT (tossina BT), le quali emettono tossine per tutto il ciclo di coltivazione. Insidiando la salute degli animali e dell'uomo, come inducono a ritenere gli studi sopracitati, uccidendo insetti utili e inquinando il terreno per lungo tempo, come dimostrano altri studi nazionali ed esteri. Con il rischio di perdere la possibilità d'uso del BT naturale “biologico” a favore dei Pesticidi Chimici, poiche gli insetti che attaccano gli OGM selezionano popolazoni resistenti, in breve tempo. Tra l'altro, la tossina BT si esprime solo nelle parti verdi e nel polline del mais OGM, e, pertanto, gli insetti danneggiano ugualmente le pannocchie di Mais attaccando i semi, ovvero la cosiddetta granella (come evidenziato visivamente dal Direttore della Novartis nel servizio di Report Rai 3 “il Gene Sfigurato” di Carlo Pizzati, 1998) Aumentano pertanto i rischi di micotossine, essendo gli insetti indotti a spostarsi sulla pannocchia del mais (sono animali tutt'altro che stupidi, gli insetti).
Disseccanti chimici come il Roundup e monocolture successive nel tempo di Mais OGM incrementano inoltre i patogeni del terreno, come i funghi del Genere Fusarium, produttori di micotossine, le quali interessano soprattutto i raccolti tardivi, spesso non ben asciutti, e i lunghi trasporti e stoccaggi delle produzioni agroindustriali (di OGM), a causa dello sviluppo di muffe nelle stive umide delle navi e nei silos.
Se teniamo conto che l'insetto che si dovrebbe combattere con il Mais BT OGM, ovvero la cosiddetta Piralide, non sempre supera le cosiddette soglie economiche di danno (7-15% della produzione di granella), per cui oggi gli agricoltori non effettuano trattamenti, in quanto più costosi del guadagno in raccolto, sembra proprio assurdo introdurre delle sementi OGM, più costose e sottoposte a brevetti sulla modificazione genetica. Le multinazionali sanno che la maggior parte dei pesticidi sono inutili per gli agricoltori, bensì utili solo a creare la necessità di altri pesticidi; è per questo che impongono trattamenti “preventivi” ammazzatutto, come i geodisinfestanti e i disseccanti che uccidono le api e gli insetti utili, esponendo le coltivazioni alle esplosioni delle avversità delle piante coltivate.
In sostanza gli agricoltori sono come dipendenti da una droga, che gli OGM sopportano in alte dosi (disseccanti) o addirittura producono direttamente (pesticida BT).
I prodotti biologici, al contrario di quanto affermato a mezzo stampa da Emma Bonino, nell'articolo sopracitato, sono molto meno contaminati da micotossine, in quanto vengono utilizzati per lo più localmente e nell'annata del raccolto, provengono da rotazioni delle coltivazioni che eliminano molti patogeni e insetti dannosi e vengono difesi con fungicidi naturali più efficienti di quelli chimici (rame a bassi dosaggi, zolfo, microrganismi utili, lotta biologica… ecc.). Nei prodotti biologici l'uso di pesticidi è semplicemente vietato e, per “prevenire ancor meglio le malattie umane”, ricerche scientifiche pubblicate dimostrano che frutta e verdura Biologiche hanno un contenuto superiore di vitamine ed altri importanti elementi della nutrizione.

E' per questo che l'Unione europea dal 1992 finanzia la riconversione verso l'agricoltura biologica e, per il periodo 2007 – 2013 ha stanziato circa 200 miliardi di €, una cifra enorme, per i cosiddetti Pagamenti Agroambientali e per il Benessere Animale, atti a compensare tutti i mancati ricavi e maggiori costi dell'Agricoltura e Zootecnia Biologici, più un 20%. Dal momento che le tecniche biologiche oggi disponibili su vasta scala sono sufficienti ad alimentare tutti gli esseri umani del pianeta, evitando eccedenze che provocano il fallimento degli agricoltori, sprechi di cibo ed inquinamento della catena alimentare. Fondi sufficienti a riconvertire oggi la stragrande maggioranza delle produzioni agricole europee al biologico.

Nel momento in cui l'80% ed oltre dei bilanci regionali Italiani sono spesi per la cosiddetta Sanità … ovvero per la terapia dei Malati, per lo più di patologie degenerative, imputate in gran parte alla scorretta ed inquinata alimentazione, come ci ricorda anche l'illustre Dr. Veronesi, vegetariano.

Meglio curare i sani, attraverso l'alimentazione biologica, naturalmente.

5. La Vita è come la Musica, l'OGM come il rumore.
De Fez afferma che in natura il DNA è tutto uguale, in quanto costituito dagli stessi pezzi (noi per questo assomiglieremmo ai batteri, addirittura !! finchè erano le scimmie…).
E' come dire che la musica è tutta uguale, perchè fatta con 7 note… semplicemente incredibile!!!
Ma la sequenza e le “interazioni armoniche” di milioni di basi azotate (le note del DNA) si è evoluta in miliardi di anni di vita sulla terra… e gli organismi delle diverse specie rappresentano il perfetto adattamento ad una meravigliosa armonia tra il loro DNA, l'ambiente e le altre specie… in coevoluzione reciproca di miliardi di cellule ed organelli, microrganismi simbionti, ecc… Anche se siamo tutti costituiti dalle stesse particelle (atomi, e basi azotate nel dna)… caro Dr. De Fez.

Come può uno “scienziato” dire certe cose, soprattutto un ricercatore?
Il problema non sono gli OGM, il problema è l'Ignoranza su alcuni concetti di base…
Quando si modifica un solo pezzo di DNA, si modifica la normale sequenza armonica delle basi azotate, e tutto l'organismo ne viene alterato.
E' stato dato il premio Nobel al ricercatore che ha scoperto i cosiddetti effetti pleiotropici di interazione reciproca nel DNA… ovvero, che la vita non è un computer !!!
C'è qualcosa di Stonato negli OGM… ed invece della musica armonica della vita, nelle cellule viene a prodursi del “rumore”.
In conclusione, non esiste “Ingegneria genetica”, ma solo Manipolazione genetica, che mette a rischio la vita naturale del pianeta terra, in maniera irreversibile.
De Fez in un momento di auto esaltazione, nella sua intervista afferma che l'Uomo può scegliere di fare quello che vuole sulla natura… sostituendosi a Dio?
Ma la natura ha delle regole, che certo l'uomo nel suo libero arbitrio può anche violare… ma in questi casi può solo farsi del Male.
Anche il Cancro è un OGM, tanto per ricordare alcuni concetti… e basta anche una singola, piccola, modificazione genetica per far impazzire le cellule.
E quando il nostro sistema immunitario, provato da decenni di alimentazione sbagliata, dosi di tolleranza di Pesticidi mutageni e cancerogeni, OGM e altri inquinanti non biodegradabili e genotossici, finisce per cedere… il Cancro prende il sopravvento.
Siamo quello che mangiamo… OGM ?
Appunto…
E' la legge degli uomini che deve seguire la Natura e non viceversa, gentile Dr. De Fez.
“L'inviolabilità della Memoria Genetica di tutti gli Organismi Viventi (DNA), regolata da Leggi fisiche perfette, è sancita dalla Dichiarazione Universale dei Diritti dell'Uomo, per il rispetto della Vita” (Michele Trimarchi, Candidato Premio Nobel per la Pace, 1986)

6. Conflitti di interesse nel regolamento dell'EFSA. E nessun voto di autorizzazione degli OGM da parte del Consiglio dei Ministri UE
La questione fondamentale sta nel fatto che l'Ente di sicurezza Europeo EFSA, per regolamento, oggi deve basare i suoi pareri “scientifici” solo sui dati forniti dalle Industrie produttrici degli OGM… in palese conflitto di interesse. Come chiedere all'oste se il vino è buono… una cosa incostituzionale ed illegittima, sotto ogni aspetto.
La revisione dei regolamenti dell'EFSA è stata richiesta a gran voce da numerosi parlamentari Europei.
Recentemente un direttore dell'EFSA è passato direttamente a lavorare alla Novartis, produttrice di OGM. E non c'è nulla di male… basta che non decida lui sul destino alimentare dei cittadini europei.
Pensate… nessuna autorizzazione commerciale al consumo o alla semina degli OGM è stata mai votata con maggioranza qualificata dall'organo costituzionalmente preposto, ovvero il consiglio dei Ministri UE.
Probabilmente i politici, lavandosene le mani, non vogliono rischiare in futuro …una seconda Norimberga, ovvero di mettere a rischio la salute di intere popolazioni e l'agricoltura tradizionale, con la sua biodiversità naturale, dal rischio di contaminazioni irreversibili da OGM; ed oggi sicuramente non possono violare il Principio di Precauzione, elemento elevato del diritto Europeo, che non consente di autorizzare il commercio di sostanze, finche non ne è dimostrata la assoluta innocuità.
Eppure, non si sa bene come (leggete il meccanismo autorizzativo sulle pagine internet dell'EFSA a tal proposito, ndr), ma gli ogm vengono immessi ugualmente sul mercato al consumo… e qualcuno pretende anche alla semina, con conseguente contaminazione anche delle altre coltivazioni e dell'ambiente.
Salvo che ogni paese può applicare il divieto di commercio di OGM, applicando la clausola di salvaguardia della salute e dell'ambiente nazionali, in presenza dei sopracitati rischi per la salute e per l'ambiente.
In pratica in Europa sugli OGM, ogni paese fa quello che vuole. Ne abbiamo avuto sentore questa primavera, con i divieti di quasi tutte le Nazioni alla semina del MAIS Mon 810, ogm “autorizzato” dalla Commissione UE, in assenza di “autorizzazione” legittima da parte del consiglio dei Ministri UE.
Nella Carta di Montebelluna allegata, presentata ad Aprile in occasione del G8 Agricoltura dalla Nostra Accademia Mediterranea per l'Agroecologia e la Vita (AMA la Vita) sono indicate diverse anomalie legislative e costituzionali, che si intende impugnare nelle sedi competenti.

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7. Inutilità tecnica degli OGM ed alternative Agroecologiche molto più efficienti.
Si propone di dar da mangiare del Riso giallo OGM per risolvere il problema della vitamina A nei bambini asiatici… Innanzitutto ne dovrebbero mangiare qualche kg al giorno, cosa impossibile, anche per mancanza di denaro. Ma soprattutto il problema della vitamina A si risolve mangiando insieme al riso Naturale (e non OGM) una bella razione di Carote, Cavolfiori o altre verdure ricche di Vit A.
Con il riso giallo si squilibra la nutrizione, tanto più che per assorbire la vitamina A è necessario mangiare dei grassi essendo la Vit A liposolubile, altrimenti l'intestino ne assorbe gran poca. E' un pò come la favola del Pomodoro blu che curerebbe il Cancro, secondo Veronesi, per la presenza di Antociani… ma un cucchiaino di mirtilli ne contiene 100 volte di più !!!
Cento anni fa mangiavamo moltissime specie vegetali… oggi nei supermercati l'80% dei prodotti è costituito solo da 4-5 ingredienti (Mais, Soia, Grano, Riso).
Bisogna combattere la Monocultura delle Menti e le Monocolture Agricole per aumentare al massimo la Biodiversità della Dieta, rigorosamente Biologica, Locale, 100% OGM free (senza soglie di tolleranza di OGM, non etichettate. Per il rispetto della libertà di scelta dei consumatori, sancita da una recente sentenza della Corte di Giustizia UE. Importando dai paesi terzi cio che localmente non si produce, attraverso il commercio equo, possibilmente in filiera corta o diretta dal produttore al consumatore.
In una pubblicazione Cattolica per le scuole si invita a Boicottare le ditte che non rispettano la Natura e la Salute Umana.
Anche il Papa ci ricorda che le semine di OGM mettono a rischio la sopravvivenza dell'Agricoltura Tradizionale dei popoli, esponendoli alla perdita della sovranità alimentare e, di conseguenza, alla Fame.
Bene, avanti così…
(continua…)
Copyright Giuseppe Altieri
Gli OGM e le grandi bugie
“Non è falso ciò che le Multinazionali dicono sugli OGM… è vero l'esatto contrario”

L’INTRODUZIONE DEGLI OGM IN ITALIA ED IN EUROPA

OGM: Una minaccia irreversibile per l’agricoltura convenzionale e biologica per l’ambiente e per la salute umana ed animale

Premessa

Sono ormai numerose le evidenze scientifiche che testimoniano l'impossibilità della coesistenza tra coltivazioni OGM e non OGM, senza che le prime inquinino, irreversibilmente, le seconde.
Risulta, pertanto, inutile discutere sulla libertà di coltivazione degli OGM, dal momento che, una volta introdotti gli OGM nell’ambiente, non sarebbe più possibile coltivare nel medio e lungo periodo i vegetali naturali (convenzionali e biologici), nè si potrebbe proporre ancora il miglioramento genetico dei medesimi, non potendosi più utilizzare aree agricole non inquinate dagli OGM.
Dato, quindi, per certo l’inquinamento irreversibile del territorio, una volta introdotti gli OGM nell’ambiente, si tratta di stabilire quali dei due diritti debba prevalere: quello di chi vorrebbe continuare a coltivare il prodotto naturale (convenzionale e biologico) o quello di chi vorrebbe coltivare i vegetali GM.
Ogni altro problema in merito avrebbe un valore relativo e secondario rispetto a quello principale di stabilire quale delle due coltivazioni debba essere permessa e se una tale decisione, vista la gravità delle implicazioni che ne derivano, possa essere riservata esclusivamente al legislatore, comunitario e nazionale, ovvero non sia il caso di promuovere consultazioni della popolazione prima di scegliere il da farsi, tanto più che è la stessa Direttiva 2001/18/CE a prevedere queste consultazioni con il 10° “considerando” e gli artt. 9 e 32 (di recepimento, quest’ultimo, del Protocollo di Cartagena). Pertanto,
– considerate le continue pressioni, operate a tutti i livelli dalle multinazionali, che pretendono l’introduzione di soglie di “tolleranza” generalizzate da OGM, quale “Cavillo di Troia”, per ottenere autorizzazioni alle coltivazioni transgeniche (OGM), con la certezza di una conseguente “naturale”, inevitabile ed irreversibile contaminazione di tutte le aree agricole e delle filiere agroalimentari;

– considerata l’esperienza pluriennale dei maggiori paesi produttori di OGM (Canada, USA, Argentina, Brasile, Messico, India, Australia) che conferma l’inquinamento irreversibile del territorio e la impossibilità di far coesistere le coltivazioni OGM con le coltivazioni OGM free;

– considerata la natura non vincolante della Raccomandazione della Commissione 2003/556/CE (punto 1.5);
CARTA DI MONTEBELLUNA

– considerato il venir meno della libertà di iniziativa economica, in quanto essa non appartiene solo a chi intende coltivare OGM, ma anche a coloro che vogliono continuare a coltivare prodotti convenzionali e biologici non contaminati da OGM;

– considerata l'entrata in vigore del nuovo regolamento comunitario sull'agricoltura biologica, che consente la tolleranza di contaminazioni “accidentali” da OGM (senza etichettatura) anche nei prodotti biologici, come di quelli convenzionali, violando in tal modo la libertà dei consumatori di non alimentarsi con OGM;

– considerato il diritto consolidato e preminente di chi esercita l’agricoltura tradizionale (convenzionale e biologica) a continuare tale attività millenaria;

– considerati il rischio di erosione genetica, l’irreversibilità dell’inquinamento territoriale generalizzato e, dunque, l’inutilità, di fatto, di creare e mantenere le banche del seme, sia nazionali che regionali;

– considerata la nocività per la salute umana ed animale e per l’integrità dell’ambiente, più volte accertata in campo internazionale, con il conseguente rischio di perdere quella parte di sovranità nazionale, relativa alla tutela della salute e dell’ambiente, alla quale l’Italia, con il Trattato di Roma, non ha rinunciato (artt. 9 e 32 Cost.);

– considerato il rischio, introdotti gli OGM, di azzerare la presenza ed il ruolo degli operatori agricoli e del mondo rurale, trasferendo, di fatto, il controllo di tutta la produzione agricola nazionale nelle mani dei pochi possessori dei brevetti OGM;

– considerato il rischio di perdere la memoria genetica di tutti gli esseri viventi (vegetali ed animali), la qualità e la varietà di ogni prodotto agricolo;

– considerata l’opposizione alla coltivazione degli OGM e alla alimentazione con gli stessi della stragrande maggioranza della popolazione italiana ed europea;

– considerato il divieto di coltivare gli OGM statuito da molti paesi europei, tra cui Grecia, Austria, Germania, Ungheria, Lussemburgo e Francia, ratificato da recenti decisioni del Consiglio dei Ministri UE;

– considerata la Politica Europea di Sviluppo Rurale 2007-2013 (sostenuta con circa 200 miliardi di €), di promozione di una agricoltura di qualità e della agricoltura biologica (ivi compreso l’allevamento animale) di protezione dell’ambiente e del ruolo multifunzionale del mondo rurale;

– considerato che, introdotti gli OGM, risulterebbe impossibile perseguire il razionale sfruttamento del suolo e la bonifica del territorio, così come imposto dall’articolo 44 della Costituzione.

Tutto ciò premesso e considerato, per scongiurare danni irreparabili alle persone, agli animali, all’agricoltura e all’ambiente, nazionali, comunitari e mondiali, derivanti dagli OGM, chiediamo al Parlamento e al Governo italiani, ai Ministri competenti, alle Regioni, alla Comunità (Parlamento, Commissione e Consiglio dei Ministri UE), al Consiglio d’Europa e all’ONU:
“CARTA DI MONTEBELLUNA”

1. Il bando in Italia e negli Stati comunitari di ogni forma di rilascio nell’ambiente e in agricoltura degli OGM, anche a livello sperimentale, impedendo impossibili piani di “coesistenza” (commistione), sulla base del principio di precauzione, ed in applicazione della clausola di salvaguardia (Dir. 2001/18/CE) e di sussidiarietà (art. 176 del Trattato UE).
2. La protezione del Germoplasma Autoctono e la conservazione della biodiversità, quale patrimonio comune della collettività e base fondamentale per il miglioramento genetico, generalizzando l’esclusione degli OGM (secondo quanto previsto dall’art. 4 del D.M. 18/04/2008, sul Registro Nazionale delle Varietà di Conservazione), da tutte le coltivazioni.
3. Il mantenimento della tolleranza zero, ovvero dell’assenza di OGM nelle sementi, di qualsiasi natura, prodotte, importate e commercializzate in Italia e nella Comunità.
4. L’integrazione e la modifica del D.Lgs. n. 224 del 2003 (All. VIII) di recepimento della Direttiva 2001/18/CE, che prevede la consultazione pubblica sugli OGM solo tramite sito web (internet), per rendere possibile tale consultazione pubblica sugli OGM, anche tramite l’indizione di un referendum nazionale.
5. Una moratoria, con sospensione sine die delle importazioni e del commercio di prodotti OGM e/o loro derivati, sulla base delle recenti risultanze della ricerca che hanno evidenziato pericoli per la salute umana ed animale, per l’agricoltura e per l’ambiente, in attesa di ulteriori verifiche “indipendenti” sui rischi sanitari ed ambientali. Evitando conseguentemente sperimentazioni a cielo aperto di coltivazioni OGM, che andrebbero a contaminare irreversibilmente il territorio nazionale e comunitario.
6. La revisione delle procedure per i pareri scientifici dell'EFSA, che devono basarsi su ricerche “indipendenti” e non sui dati forniti dalle stesse ditte produttrici di OGM, in palese conflitto di interesse.
7. Di stabilire l’assenza di OGM nei prodotti agricoli biologici e convenzionali, proibendo l’indicazione di limiti di rilevabilità arbitrari, che possono nascondere soglie di tolleranza.
8. L'istituzione di test di presenza/assenza “qualitativi“ per il rilevamento di qualsiasi livello di presenza accidentale di OGM nei prodotti agricoli e negli alimenti, per rispettare il diritto alla integrità delle aree agricole e dell’ambiente e alla sicurezza ed informazione dei consumatori, a garanzia dei marchi privati o nazionali che certificano la qualità dei prodotti e l’assenza di OGM (previsti dal Reg. 834/2007/CE) e per prevenire contaminazioni ed inquinamenti dei citati prodotti e del medesimo ambiente.
9. L’introduzione di sanzioni penali e civili per chi introduce gli OGM in agricoltura, nell’ambiente e negli alimenti.
10. L’introduzione di corrette e chiare procedure sulla biosicurezza, atte ad evitare le contaminazioni accidentali da OGM nei prodotti agricoli convenzionali e biologici sulla base del diritto comunitario e della Direttiva
“CARTA DI MONTEBELLUNA”

2001/18/CE, la quale prevede che “gli Stati membri possono adottare tutte le misure opportune per evitare la presenza involontaria di OGM “.
11. Il divieto di importare OGM per qualsiasi uso o destinazione sotto forma di semi vivi, ad esclusione di quelli devitalizzati, per evitare rischi di contaminazione ambientale.
12. Di sostenere azioni legali collettive (Class Action) promosse da produttori e consumatori e da associazioni di categoria per la tutela della salute, della integrità delle aree agricole e dell’ambiente, relative ai danni che gli OGM arrecano agli stessi.
13. Di promuovere azioni presso la Corte Costituzionale per tutelare i diritti dei cittadini relativi alla salute e alla integrità dell’ambiente (artt. 9 e 32 della Cost.), limitati, danneggiati e violati dalla introduzione degli OGM nei prodotti agricoli, nell’ambiente e negli alimenti.
14. Di tutelare l’integrità della Memoria Genetica di tutti gli esseri viventi (DNA), vegetali ed animali, regolata da leggi fisiche naturali perfette e sancita dalla dichiarazione dei diritti dell’uomo, adoperandosi per un bando mondiale degli OGM, eventualmente ricorrendo al Tribunale Internazionale per i Diritti Umani.
15. Di promuovere lo sviluppo di alternative Agroecologiche praticabili (agricoltura biologica) in linea con i recenti Programmi Europei di Sviluppo Rurale Agroambientale e gli impegni del protocollo di Kyoto, contrastando recepimenti regionali non conformi con gli obiettivi di sostituzione degli inputs chimici in agricoltura (Relazione 3/2005 del Corte dei Conti UE).
16. La presentazione di DDL e di proposte di legge per l’introduzione di norme che statuiscano l’indizione di referendum consultivi nazionali sugli OGM prima della loro introduzione nel territorio.
17. Di promuovere una indagine interparlamentare approfondita su quanto evidenziato da Marie-Monique Robin nel libro “Il mondo secondo Monsanto” che riferisce fatti sugli OGM di inaudita gravità.
18. Di ricorrere alla magistratura competente nazionale o internazionale per il disconoscimento dei diritti di brevetto sul DNA, dal momento che i cosiddetti geni (frammenti di DNA) non sono invenzioni ma scoperte e rappresentano, pertanto, un patrimonio inalienabile dell’intera umanità, tenendo anche conto della instabilità sia degli OGM, sia del DNA, nei più volte richiamati prodotti al contrario di quanto dichiarato e previsto nei citati brevetti e anche al fine di scongiurare il pericolo che pochi soggetti si impadroniscono a livello nazionale e mondiale della intera catena agro-alimentare.
19. Di rendere noto alla collettività che il DNA transgenico inquina, irreversibilmente, anche altre specie appartenenti a tutta la Biosfera, superando ogni barriera naturale, attraverso il trasferimento genico orizzontale (TGO), che per il DNA transgenico (assai instabile) è molto più frequente di quello relativo al DNA naturale. In particolare, il TGO del DNA transgenico, a causa della sua alta instabilità e capacità di ricombinazione, è 1000 volte più frequente rispetto al TGO del DNA naturale. Ciò provoca, tra l’altro, la creazione di nuove specie o razze di patogeni e quindi nuove
“CARTA DI MONTEBELLUNA”

malattie. In concreto, la contaminazione dalle colture OGM a quelle non OGM non avviene solo attraverso l’inquinamento meccanico e l’impollinazione, ma anche, in modo ancora più subdolo, attraverso il TGO. Aspetto, questo, ignorato proprio perché invisibile e non conosciuto, non solo dagli agricoltori ma anche dai cd “esperti”. Ciò conferma che la coesistenza di colture convenzionali e/o biologiche con colture geneticamente modificate è praticamente impossibile.
Firmatari:

Giuseppe Altieri, Agroecologo – AGERNOVA
Enrico Lucconi, Direttore ASSEME
Michele Trimarchi, Presidente ISN, Candidato Premio Nobel per la Pace 1986
Pietro Perrino, Direttore di Ricerca CNR – Ex. Istituto del Germoplasma di Bari

Dario Fo, attore, premio Nobel per la Letteratura 1997
Miguel A. Altieri, Agroecologo – Università di Berkeley (California)
Peter Rosset, Ricercatore – Globalalternatives – ONG
Clara Nicholls, Ricercatrice – Università di Davis (California)
Giorgio Celli, Entomologo – Università Bologna
Franca Rame, attrice
Federico Fazzuoli, Giornalista Televisivo
Giuseppe Nacci, Medico
Manuela Malatesta, Ricercatrice – Università di Verona
Morando Soffritti, Ricercatore – Istituto Oncologico Ramazzini Bologna
Mimmo Tringale, Direttore AAM Terra Nuova
Marina Mariani, Docente Politecnico per il Commercio – Milano
Franco Libero Manco, Ass. Vegetariana AVA
Maria Teresa Maresca, Medico Naturopata
Stefano Maini, Entomologo – Università di Bologna
Giovanni Burgio, Entomologo – Università di Bologna
Claudio Porrini, Gruppo protezione dell’Ape – Università di Bologna
Paolo Radeghieri, Ricercatore – Università di Bologna
Luigi Paoletti, Docente – Università di Padova
Costantino Vischetti, Chimico – Università di Ancona
Tiziano Gomiero, Ricercatore – Università di Padova
Antonella Gasparetti, Biologa – Agernova
Graziella Picchi, Autrice dell’Atlante dei Prodotti Tipici Italiani
Daniela Commendulli, Presidente Associazione SUM (Stati Uniti del Mondo)
Roberto Zanoni e Fabio Brescacin, ECOR – NATURA SI
Maurizio Gambini, Presidente Consorzio Terra Bio – Urbino
Gianfranco Campana, Presidente AIAB Toscana
Sasha Lucibello, Presidente CTPB (Coordinamento Toscano Produttori Biologici)
Franco Pedrini, Presidente Associazione Italiana per l’Agricoltura Biodinamica
ASCI (Ass. Di Solidarietà per la Campagna Italiana)
Loris Asoli e Bruno Sebastianelli, Coop. La Terra e il Cielo
COOP. AGRILATINA
Massimo Fioroni, PROMETEO
Antimo Zazzaroni, Presidente Istituto di Medicina Naturale di Urbino
Vittorio Marinelli, Presidente e Marco Tiberti, Ass. European Consumers – Roma
Patrizia Gentilini, Oncologa

“CARTA DI MONTEBELLUNA
Bruno Fedi, Medico
Giovanni Malatesta, Fisico ed Agricoltore
Gaspare Buscemi, Enologo Artigiano
Valdo Vaccaio, Nutrizionista
Sonia Toni, Giornalista
Valeria Rossi, Editrice e Giornalista
PANTA REI, Centro di Educazione Ambientale
Maria Giovanna Notarianni, Giornalista Presidente Ass. Tensegrita
ISTITUTO MARENOSTRUM – Austria
Roberto Romizi, Presidente Associazione Medici per l'Ambiente – ISDE Italia”
ARIANNA EDITRICE – Bologna
EDILIBRI – Milano
RADIO GAMMA 5 – Padova
Valdo Vaccaio, Naturopata
Carmen Somaschi, Presidente AVI (Associazione Vegetariana Italiana)
Nerina Negrello, Pres. Lega Naz. Contro Predazione d’Organi Morte a Cuore
Battente
Le DONNE dell'AED, Associazione Educazione Demografica
Associazione Malattie da Intossicazione Cronica e/o Ambientale (A.M.I.C.A.)
Anna Maria Fritz, Federazione Diritto Libertà di Cura-Onlus
Giancarlo Ugazio, Ordinario di Patologia Generale Torino dal 1976 al 2007.
Antonio Gagliardi, Presidente Associazione Elettrosmog – Volturino (FG)
Ciro Aurigemma, Psicologo ISN, Resp. AVI Ecologia, Co.to Ecologia Mandor Pace
Filippo Lolli, Architetto Presidente Ass. Uomambiente
Antonio Avano, Architetto – Napoli
Antonio Mercogliano, Avvocato – Napoli
Stefania De Toma, Avvocato – Matera
Massimo Pumilia, Economista politico – Contursi Terme (Salerno)
Carlo Sechi, Presidente BIOZOO – Sassari
Stefano Montanari, Ricercatore sulle nanoparticelle
Nadia Simonini, Naturalista – Lucca
Oreste Magni, Ecoistituto della Valle del Ticino
Gian Luca Garetti, Medico – Vicepresidente ISDE Firenze
Roberto Topino, Medico specialista in Medicina del Lavoro – INAIL, Torino
Rosanna Novara, Biologa Dottore di Ricerca in Oncologia, Torino
David Fiacchino, GAS Valli Misa e Nevola (Ancona)
Cesare Ferzi, Documentarista – Potenza
Roberto Paolillo, Architetto – Paestum (Salerno)
Carlo Faiello, Musicista della Tradizione
Elena Ledda, Musicista della Tradizione
Sandro Lazzeri, Musicista Classico e della Tradizione
Riccardo Esposito Abate e le Donne della Tammorra, Musicisti
Girogio Donati, Attore
Mario Pirovano, Attore
Gelsomino Casula, Maestro Scultore – Salerno

Montebelluna, 19 aprile 2009
ECOLOGIA DEL GENE E RIDUZIONISMO SCIENTIFICO
Biotecnologie, Agroecologia, Alimentazione: le alternative ai rischi degli Organismi Transgenici.
Giuseppe Altieri (Accademia Internazionale di Agroecologia – Perugia),

Una Tecnologia di manipolazione non scientifica.
E‘ necessario innanzitutto chiarire i termini scientifici, per evitare confusioni tra “Biotecnologie Naturali“ e “Manipolazioni Genetiche“, queste ultime atte a produrre Organismi Geneticamente Modificati (OGM). Le prime si basano su organismi viventi “naturali” (es. Insetti utili per la Lotta Biologica allevati in Biofabbriche, Lieviti e Batteri per prodrre vini, formaggi, pane, ecc.), mentre le manipolazioni genetiche alterano il patrimonio ereditario delle specie (DNA) inserendo frammenti di dna estranei. Ciò non avviene in natura, laddove scambi di geni, per “definizione scientifica”, si hanno solo entro i confini della specie o tra specie molto vicine nell‘evoluzione (che però, nel secondo caso, daranno origine a individui sterili) e, di generazione in generazione, nel breve periodo si ha solo un “rimescolamento del pool genetico”. Modificazioni genetiche in una specie si hanno per mezzo di mutazioni naturali ben precise e successivi adattamenti all‘ambiente, fatti che si realizzano in periodi lunghissimi di selezione darwiniana, mentre le mutazioni peggiorative o patologiche (gli “errori della natura”), in genere, si estinguono. Nell'ultimo secolo gli scienziati hanno imitato la natura ricombinando i geni all'interno delle specie e scegliendo gli individui migliori, portando a un aumento delle potenzialità produttive in Agricoltura, anche se troppo spesso si è trascurata la resistenza delle piante e degli animali, il che ha provocato impieghi massicci di pesticidi e medicinali, che oggi manifestano drammatiche conseguenze. Negli OGM invece, si combina il DNA di specie spesso diverse e talvolta molto lontane nell‘evoluzione e nell‘ambiante di vita (batteri e mais), con impossibilità di prevedere esattamente i risultati della manipolazione. La modificazione di un tratto del dna (in maniera tra l‘altro non precisa, dal momento che i geni vengono inseriti attraverso vettori batterici o virali o “sparati” a caso nel nucleo delle cellule) influenza infatti tutto l’organismo in cui è inserito il “transgene“ (esempio la sequenza genica di un batterio che produce tossine, inserita in un mais), comportando quelli che la genetica ha individuato da almeno 30 anni come “effetti pleiotropici”. Basti pensare che solo il 10% del dna umano serve a produrre proteine, il resto ha funzioni tuttora in gran parte sconosciute di “regolazione e interdipendenza“ estremamente complicate. L’essere vivente va visto pertanto come un ecosistema complesso di cellule, tessuti ed organi, guidato dal suo dna e inserito nel più ampio ecosistema di relazioni tra individui e specie, nell’adattamento reciproco tra ambiente e modificazioni dell'individuo, in una visione coevolutiva della selezione naturale. E‘pertanto necessario, in primis, combattere il “Riduzionismo scientifico“ che sta alla base delle manipolazioni genetiche e che assimila “geni a microchips (con l'equivalenza un gene = una proteina), reintroducendo il “Principio di NON equivalenza tra OGM e specie originarie non modificate”.
Si pone inoltre un problema etico sulla “sofferenza” dell’OGM, il quale tende a reagire con meccanismi di “autoriparazione del dna”. Più l’organismo è complesso, più l’interferenza di un transgene si ripercuoterà sulle diverse funzioni vitali dello stesso. Ciò comporta che all’interno degli OGM si produrranno sequenze geniche non prevedibili che, unitamente agli effetti pleiotropici descritti, comporteranno produzione di “Sostanze anomale“ incognite e impossibili da prevedere, che potrebbero avere effetti drammatici nel futuro di chi se ne alimenta e per l’ambiente, per non parlare di animali transgenici usati per xenotrapianti. Anche in caso di lunghi studi e prove di nutrizione con cibi transgenici su animali (che non sono stati effettuati preventivamente all'immissione sul mercato degli OGM, ndr…), tali da scongiurare rischi di effetti tossici, nel passaggio all’uomo cambia il sistema digerente ed essendo dimostrato che frammenti di dna possono non venire completamente digeriti (cosa più probabile per i frammenti transgenici che hanno maggiori possibilità di non essere riconosciuti dal sistema enzimatico di una digestione abituata ad altri alimenti “naturali“ con i quali l’uomo si è “co-evoluto“…), si aprono incognite difficili da superare. Inoltre, dal momento che il transgene inserito nel dna ospite può spostarsi, per i meccanismi naturali della riproduzione cellulare, finalizzati all’aumento della variabilità, si ha di fatto l‘impossibilità scientifica di prevedere gli effetti nel tempo a causa della “non stabilità” degli ogm, con ricerche sui rischi ( ad es. da sostanze proteiche anomale) che verrebbero invalidate dalle modifiche del Dna transgenico nel tempo. Ad appena 4 anni dalla diffusione su vasta scala delle coltivazioni transgeniche, ricerche scientifiche confermano la produzione di proteine “anomale” nel mais transgenico destinato all'alimentazione animale (con i rischi connessi, …in fondo anche i “prioni” sono proteine) e la scoperta di sequenze geniche impreviste nella soia geneticamente modificata, come pubblicato da autorevoli riviste. Una domanda, allora, sorge d’obbligo: Come è stato possibile brevettare prodotti (ogm) che non sono stabili? L'invenzione deve essere stabile e riproducibile: è come se un motore brevettato cambi la cilindrata da solo, mentre sei in viaggio.

Quando la tecnologia supera la scienza
Ancora una volta la tecnologia ha superato la scienza, come avvenuto con l’energia atomica, con la chimica dei pesticidi, dei cloroderivati, ecc., laddove è possibile almeno prevedere gli effetti ambientali e tossicologici con modelli matematici previsionali, anche se purtroppo non è possibile ripararne i danni…
E per gli OGM, a causa della loro capacità di riproduzione, è addirittura impossibile prevedere esattamente il destino ambientale e tossicologico (i prioni delle “Carni Pazze“, suonano come un serio avvertimento in tal senso). Il Polline non ha confini, come quello che ha portato la resistenza a un virus dall'avena geneticamente modificata coltivata a quella selvatica, che rende necessari altri diserbanti chimici per combatterla, cosi come le tossine rilasciate nel suolo dal mais transgenico bt, con effetti imprevedibili sulla vita dello stesso, e dannosi sulle Coccinelle, insetti utili che si nutrono degli afidi del mais, i quali succhiano la linfa in cui è presente la tossina del Bt a cui sono insensibili a differenza delle belle Coccinelle. Sul Mais Bt sono prevedibili così nuovi attacchi di insetti dannosi e necessità di più pesticidi, esattamente il contrario di quanto affermato da emeriti cattedratici, cui mancano probabilmente le basi di Ecologia.
Gli Organismi Transgenici, in realtà, hanno trovato spiazzata la scienza e la politica, e seguono esclusivamente le logiche del liberismo di mercato e della globalizzazione monopolistica. E’ necessario mettere dei freni attraverso una Moratoria a qualsiasi rilascio ambientale di ogm, in base al Principio di Precauzione Europeo, adeguando così la velocità della politica e della scienza a quella della tecnologia di mercato. Prerogativa di una tecnica deve essere la sua scientificità, ovvero la “determinazione precisa degli effetti” (l'ingegneria addirittura, termine espropriato dai genetisti dell'ultima generazione, oltre alla precisione dei calcoli richiede un margine matematico di sicurezza aggiuntivo). Se a questo punto dell'esperienza scientifica (in particolare dal dopoguerra) si e appurato che “l’innaturale” comporta “indeterminismo”, ne consegue che la scienza non può non fare i conti con la natura e ogni tecnologia non ecologica risulta in definitiva antiscientifica e pertanto antieconomica. La presunta neutralità della scienza, non si applica pertanto alle tecnologie, e un ricercatore, al momento in cui sceglie un percorso, di fatto si schiera. E in questo qualcuno è dalla parte dell’Agoecologia, che si basa sull'inutilità di OGM e prodotti chimici di sintesi, ovvero sulle alternative agli stessi e sulla ricchezza basilare del pianeta: la Biodiversità. E’ oggi necessario, per ogni tecnologia proposta sul mercato, inserire il criterio del “Comparative Assessment”, valutando nel contempo le alternative ecologiche, ad es. gli Insetti utili contro la Piralide del Mais invece del Mais-BT ogm, che neanche funziona a causa dell‘adattamento degli insetti dannosi e della “Resistenza” che potrebbe privarci di un prezioso Bioinsetticida, il Bacillus Thuringiensis, facilmente producibile con tecnologie semplici ed avanzate, in tutto il mondo e attualmente impiegato su molte coltivazioni, innocuo e rapidamente biodegradato.

Alternative Agroecologiche: Biotecnologie pulite per l’alimentazione del pianeta
Diecimila anni di lavoro e cultura contadina hanno selezionato in tutto il mondo sistemi produttivi, varietà vegetali e razze animali adattate ai più svariati ambienti. L'Agroecologia, coniugando il recupero della tradizione agricola con moderne biotecnologie pulite (impiego di insetti utili, bioinsetticidi, biofertilizzanti), macchine ecologiche avanzate per la gestione di terreni, ecc., consente di sfamare il pianeta, evitando l'avvelenamento con pesticidi e concimi chimici, preservando la fertilità dei terreni dall'erosione e dalla desertificazione. Oggi, con la manipolazione genetica, intere aree geografiche rischiano di perdere la propria biodiversità a favore di un'industria che, modificando un segmento di DNA, ottiene tutti i diritti. In base alla Convenzione di Rio, le nazioni possono rifiutarsi di fornire germoplasma se non è rispettato il principio della equa ripartizione dei diritti e tutela dell'ambiente. Molti paesi discutono su come salvaguardare la biodiversità e i diritti secolari delle popolazioni rurali, anche attraverso Biotecnologie avanzate di “Mappatura Genetica” per identificare e proteggere le varietà locali dalla biopirateria (una sorta di brevetto a beneficio delle popolazioni indigene). E mentre si continuano a sperperare immense risorse per produrre organismi transgenici, aumentando la dipendenza dagli input chimici e i rischi per l'ambiente, ben poco si fa per la ricerca innovativa Agroecologica e la diffusione delle tecniche di Produzione Biologica disponibili. Dalle colonne di Repubblica emeriti cattedratici affermano addirittura che “l'Agricoltura biologica non ha bisogno della scienza perchè basta tornare indietro di 50 anni”. Certo, della loro scienza l'agricoltura biologica sicuramente non ha bisogno ( e chissà che qualcuno di loro non usi il chiavistello della Montalcini e si apra alle Scienze Ecologiche). Ma ci sono altri ricercatori. Entomologi che studiano come allevare e introdurre insetti utili Naturali per la Lotta biologica o semplicemente applicare la biodiversità (ad es. introducendo qualche “Albero di Giuda” nelle siepi intorno ai Pereti, si eliminano 10 trattamenti chimici contro la “Psilla”, un Insetto dannoso pericolosissimo, grazie all'attrazione di insetti utili naturali)….e ancora i Microbiologi, gli Entomopatologi (in Italia non c'è neanche una cattedra, ndr) che studiano microrganismi antagonisti delle malattie delle piante e degli insetti (come quel virus, “naturale e specifico” che da quest'anno è finalmente possibile acquistare anche in Italia e che ci consente di mangiare le mele Biologiche e “senza vermi”). Questi Ricercatori in Italia come altrove non hanno fondi sufficienti, e in particolare per il “Trasferimento di Ricerca”( in cui lavora lo scrivente, ndr) non c'è preticamente una lira, mentre una rete fittissima di venditori di pesticidi e concimi avvelena ogni giorno tutte le coltivazioni e persino gli orti e gli ambienti domestici, quando la stessa industria dichiara che il 42% dei raccolti viene perso inevitabilmente, per fenomeni di resistenza da parte delle avversità e l'uso massiccio della chimica riesce a preservare solo il 27% delle produzioni. Nello stesso tempo il 10 % dei terreni Europei è sottoposto a “Set aside”, ovvero non coltivazione obbligatoria, al fine di ridurre le eccedenze. Qualcuno dev'essere impazzito! Manca inoltre un piano di assistenza tecnica per diffondere l'Agricoltura biologica e si stanno sperperando i Contributi Agroambientali UE (Reg. 2078/92, Piani di Sviluppo Rurale 2000-2006) per la cosiddetta “Lotta Integrata”(nel sistema, viene spontaneo da aggiungere…) con “disciplinari” permissivi che non tengono conto delle alternative ai pesticidi, e in mancanza di adeguata normativa sulle vendite di fitofarmaci, che preveda la “ricetta” da parte di un tecnico e la fatturazione obbligatoria per l’acquisto. Tale normativa è attesa da decenni: a quando l'approvazione? …eppure al governo c'è un Ministro Verde. Mentre In Nord Europa, alcuni Stati hanno già ridotto di oltre il 50% l’uso di pesticidi, in Italia c'è appena l'1% di consumo di prodotti biologici,e il mercato dei pesticidi di sintesi è tutt'altro che in crisi, con fatturati e quantità in aumento. Stiamo perdendo tempo prezioso per le potenzialità di mercato dei Prodotti Biologici, gli unici al 100% senza ogm, pesticidi, e certificati nella filiera dal seme al piatto…. se il Ministro non cambierà le norme sul biologico, ad es. nell’alimentazione degli animali, laddove un recente regolamento UE consente l'impiego di % di alimenti non biologici,…siamo alle solite. La domanda di “Bioalimenti”è in crescita esponenziale, mentre i nostri bambini subiscono dosi di pesticidi, per unità corporea, fino a 10 volte il limite di tolleranza, stabilito sul corpo di un adulto del peso di 60 Kg (altra vergogna nazionale su cui si era fatto addirittura un Referendum). Le “Carni Pazze“ sono solo la punta dell‘iceberg di un sistema di massimizzazione delle produzioni, a danno della qualità e sanità alimentare, che ogni anno perde 10 milioni di ettari di terreno agricolo per erosione, e che per portare la lattuga sulle nostre tavole impiega 10 parti di energia petrolifera per ogni parte di energia dell‘alimento. L’agricoltura invece di produrre consuma!! Incredibile ma vero. Per alimentare i ruminanti da carne si perde l‘80 % dell’energia prodotta dai terreni agricoli, diffondendo CO2 e metano che aumentano l’effetto serra, aggravato dal petrolio bruciato per lavorazioni dissennate dei campi, produzione di concimi e pesticidi, nonchè dalla CO2 derivante dalla distruzione dell'humus dei terreni, che si spappolano in seguito alle piogge con alluvioni disastrose. Nel contempo, ogni anno vengono distrutti 10 milioni di Ha di foreste per nuove coltivazioni intensive e pascoli che lasciano, dopo qualche tempo, il deserto.
La fame non si cura con i pesticidi e la demagogia dei brevetti sui geni, bensì con seri progetti scientifici agroecologici, a partire dalla tradizione agricola e biodiversità autoctona, molto più produttive delle monocolture industriali. Siamo oggi di fronte a un bivio: da una parte la via dei monopoli agroalimentari della globalizzazione tecno-liberista, gestiti da multinazionali agrochimico-farmaceutiche (negli OGM si concentra il massimo del riduzionismo scientifico, coniugato alla massima concentrazione di capitali, il tutto protetto dai brevetti sulla vita); dall’altra la via della rivoluzione agrobioecologica e del progresso scientifico al servizio dell’uomo e della libertà dei popoli e dei mercati, molti dei quali hanno puntato al Bioregionalismo. E non c’è più tempo da perdere. Migliaia di contadini in India si sono suicidati a causa del fallimento di coltivazioni chimiche e transgeniche, come migliaia di italiani ogni anno devono vendere la terra alle banche per pagare i debiti di coltivazione.
E quando non avranno più la terra? Via internet ormai moltissima gente ha capito queste cose… e non si lascerà “manipolare” facilmente. Anche gli Stati Uniti stanno puntando all'Agricoltura biologica e le coltivazioni transgeniche sono rifiutate dai consumatori. Il mercato della qualità biologica è l'occasione di rinascita che l'agricoltura europea e mediterranea non devono perdere.
Il consumatore vuole in tavola tradizioni ed agroecologia: portiamogliele!
Un’ultima riflessione sui “prioni” della Mucca Pazza. L’uomo, essere più evoluto(?) del pianeta, si distrugge con le sue mani a causa di una proteina simile agli accenni più primordiali della vita sulla terra… la natura non scherza, essa è semplicemente perfetta. Cerchiamo di capirne le leggi. Tutto il DNA delle innumerevoli specie viventi è composto in fondo di soli quattro mattoni diversi (le basi azotate), quattro note di un'immenso pentagramma. Qualcuno giustifica per questo la libertà di manipolare. In realtà ogni specie ha nel suo patrimonio genetico una melodia che racconta la sua storia, composizione armonica a cui la natura ha lavorato milioni di anni, fino all'autoconsapevolezza umana. Imitare la natura deve essere il nuovo paradigma della scienza per il 3° millennio. Non permettiamo che dei folli Stranamore ci portino alla Babele genetica, da cui risulterà solo disordine e rumore.
*copyright by “the NEW AGER international”
email: agernova@libero.it

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