Emiliano Morrone, giornalista e scrittore impegnato, è candidato a consigliere regionale della Calabria

Emiliano Morrone, giornalista e scrittore impegnato, è candidato a consigliere regionale della Calabria; nella provincia di Cosenza, come indipendente nella lista di Italia dei Valori. Lo ha reso noto su Internet, affermando: «Se la politica non la fai, la subisci. Voglio rappresentare chi non si sente rappresentato; chi non si sente considerato come persona, come portatore di diritti, valori, idee, saperi; i tanti emigrati che, anche da lontano, fanno sentire la loro voce; chi non ha un lavoro e i giovani, bisognosi d'un orizzonte limpido, di certezze».
Morrone ha aggiunto: «Voglio rappresentare chi patisce, gli anziani, i disabili e i malati, privi di conforto e assistenza adeguata; chi ha scelto di restare e ogni giorno sogna che i propri sacrifici, nell'impresa, nelle professioni, nell'impiego, servano alle famiglie, alla società, all'avvenire. Voglio rappresentare chi ormai disprezza la politica; chi non trova più ragioni per credere in un futuro migliore, ma nel profondo, amando la Calabria, non ha perduto la speranza».
Morrone ha spiegato: «Ho discusso apertamente della mia candidatura. A lungo, in modo aperto, trasparente. È emerso un sostegno corale dalla società civile».
Il giornalista, emigrato ma spesso in Calabria per iniziative culturali e sociali dal basso, ha dichiarato: «Nel mio piccolo, finora ho provato a incidere. Con la parola, la proposta, il confronto, l'aggregazione; tentando di discutere assieme dei problemi, senza pregiudizi». Già curatore di due edizioni del “Festival internazionale della Filosofia in Sila”, nel libro “La società sparente”, insieme a Francesco Saverio Alessio, con la prefazione del filosofo Gianni Vattimo e della parlamentare della commissione Antimafia Angela Napoli, ha descritto luci e colori della Calabria, i suoi drammi, le potenzialità, i meccanismi di controllo illegale del territorio.
Del volume, su “L'Espresso” Roberto Saviano ha scritto: «Il bel libro 'La società sparente' di Emiliano Morrone e Saverio Alessio, due giovani calabresi originari della città di Gioacchino da Fiore che coraggiosamente – e al costo di pressioni, boicottaggi – chiamano in causa la cultura che porta la loro terra a non lasciare alternative fra un'emigrazione desertificante o l'accettazione della logica 'ndranghetista che penetra in ogni istituzione e in ogni poro. La tesi del libro è nuova e potente: le mafie come responsabili della nuova emigrazione che porta sempre più giovani del sud al nord».
Nel 2005, Morrone ha avuto un'esperienza politica alle comunali di San Giovanni in Fiore (Cosenza), fondando un movimento di giovani convinti, come l'abate Gioacchino da Fiore, che la giustizia possa esistere in questo mondo.
Morrone ha dichiarato: «Non posso proprio accettare che la mia terra si spopoli ancora; che perda le sue ricchezze; che diventi luogo di silenzio, sopravvivenza, rassegnazione. Non posso permettere che la mia terra subisca il degrado e l'abbandono; che resti nelle mani d'una criminalità sempre più organizzata e dominante; che venga distrutta da un affarismo immorale, causa di malasanità, inquinamento, devastazione ambientale, angoscia, incertezza, paura, sfiducia».
Il giornalista ha concluso: «Mi batto per le regole e la trasparenza, per fermare l'emigrazione e contribuire a un rientro di chi vive fuori. Per questo, insieme a tanti giovani, coinvolgendo gli emigrati, sto scrivendo un progetto di sviluppo concreto, compatibile con l'ambiente, che presto renderemo pubblico. La Calabria avrà ingenti trasferimenti dall'Europa fino al 2013 e a breve sarà effettivo il federalismo fiscale. Dunque, è indispensabile la proposta, l'affidabilità e la responsabilità. Nella politica, nelle agenzie di formazione, nella società civile».

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