Fiat, De Lucia: da Montezemolo una auto-denuncia

Sbagliata e dannosa la politica delle rottamazioni, degli ammortizzatori sociali “in deroga”, della combinazione partitocratica tra mercato e lavoro mediata dallo Stato. Le prime vittime di tutto questo sono i lavoratori, mentre la Fiat “chiagne e fotte”.

Roma, 28 gennaio 2010

• Dichiarazione di Michele De Lucia, tesoriere di Radicali Italiani

Le dichiarazioni rilasciate oggi dal Presidente della Fiat, Luca Cordero di Montezemolo, secondo cui “le pratiche tecniche avviate per chiedere il ricorso alla cassa integrazione, sono la diretta conseguenza del crollo degli ordini che stiamo registrando”, rappresentano a tutti gli effetti una “auto-denuncia”:

– i cosiddetti “ecoincentivi” (le “rottamazioni”, che di “eco” hanno ben poco), servono solo a drogare un “mercato” che da tempo non è più tale: il settore è sovradimensionato, e mantenerlo artificialmente in vita con gli incentivi serve solo a buttare soldi (nelle tasche delle case automobilistiche);

– la cassa integrazione in deroga serve solo a tenere in un parcheggio lavoratori i cui posti di lavoro in gran parte esistono solo sulla carta: vedere il caso di Termini Imerese per credere.

In sintesi, la Fiat vuole le rottamazioni per vendere prima auto che venderebbe comunque dopo (si tratta di acquisti anticipati, che a tempo debito ci sarebbero stati in ogni caso); quando finiscono le rottamazioni (ma anche durante) ha bisogno della cassa integrazione; quando finisce la cassa integrazione deve chiudere qualche stabilimento; per non chiuderlo, magari, si tratta su altra cassa integrazione, altri incentivi, altra mobilità. “Chiagni e fotti”, insomma. Riforme mai, perché costringerebbero a smettere di fare entrambe le cose e metterebbero in discussione le rendite di posizione di partiti e sindacati.

Non stupisca che a Palazzo Chigi tutto questo, in fondo, sembri andare benissimo: tra monopolisti ci si intende.

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