Crolla palazzina a Favara muoiono due bambine

Un'intera famiglia è rimasta sotto le macerie: i genitori e un figlio di 12 anni si sono salvati, il ragazzino ha comunicato con il cellulare. Niente da fare per le sorelline Marianna (14) e Chiara (3). Il padre: “Sarebbe stato meglio se fossi morto io”. L'edificio di tre piani si trovava in una zona degradata del centro storico. “Cedimento strutturale, le fondamenta erano marce”. La Procura di Agrigento ha aperto un'inchiesta per omicidio colposo plurimo. Il sindaco proclama il lutto cittadino

FAVARA (AGRIGENTO) – Una ragazzina di 14 anni e la sorellina di 3 anni sono morte dopo il crollo di una palazzina di tre piani in piazza del Carmine nel centro di Favara, un paese a 10 chilometri da Agrigento. I vigili del fuoco hanno recuperato il corpo senza vita di Marianna (la maggiore) e Chiara ed estratto dalle macerie il fratellino Giovanni, 12 anni.

Chiara è morta nonostante i tentativi dei soccorritori di rianimarla. Il decesso è avvenuto sull'ambulanza che la trasportava in ospedale. Giovanni è stato intubato e portato al San Giovanni di Dio di Agrigento.

“Dai primi accertamenti possiamo ritenere che il crollo sia avvenuto per un cedimento strutturale dell'immobile dovuto alla fatiscenza e al degrado dei materiali che componevano la struttura dell'immobile stesso”, ha affermato il capo del Genio civile di Agrigento, l'architetto Rino La Mendola.

LA FAMIGLIA BELLAVIA. Nella casa viveva la famiglia Bellavia: marito, moglie e tre figli. I due genitori, Giuseppe Bellavia e Giuseppina Bello, si sono salvati. Sul posto sono subito entrate in azione quattro squadre di vigili del fuoco che hanno scavato a mani nude, davanti al papà (la mamma era in ospedale) e ad alcuni parenti della famiglia che avrebbero voluto partecipare alle operazioni di soccorso, ma sono stati tenuti a distanza per motivi di sicurezza.

I carabinieri sono riusciti a mettersi in contatto con il piccolo Giovanni attraverso il telefonino che il ragazzino tiene sempre con sé. E' stato il padre, insanguinato e con varie ferite sul corpo, a fornire il numero del telefonino ai soccorritori. Un carabiniere ha chiamato più volte il bambino rimasto intrappolato fino a ottenere risposta. Il carabiniere ha chiesto a Giovanni se avvertiva dolore, lo ha tranquillizzato cercando di tenerlo sveglio e di capire anche dove si trovasse. Giovanni è stato poi recuperato nel suo letto ancora con il capo sul cuscino.

Nella zona di piazza del Carmine peraltro vi sono fughe di gas e i vigili del fuoco hanno fatto sgomberare alcune abitazioni.

Giuseppe Bellavia fa il muratore saltuariamente e la moglie è casalinga. “Ero sveglio e stavo per chiamare i bambini quando all'improvviso è crollato tutto. Questo non sarebbe successo se avessimo avuto la casa popolare che avevo chiesto tempo fa. È una tragedia, sono distrutto, sarebbe stato meglio se fossi morto io” racconta. L'uomo, magro e con ferite alla testa, indossa ancora un pigiama di colore blu e ha la testa fasciata. Accanto a lui ci sono amici e parenti che aspettano di poter entrare nel reparto di pediatria, dell'ospedale San Giovanni Di Dio ad Agrigento, dove è ricoverato il figlio Giovanni, 12 anni, che si è salvato.

I Bellavia sono una famiglia povera e da anni avevano chiesto di ottenere una casa popolare proprio perché avevano tre bambini piccoli, ma senza alcun esito. La palazzina crollata si trova infatti in una zona del centro storico di Favara particolarmente degradata e presentava numerose cedimenti strutturali e infiltrazioni di acqua.

VIVEVANO NEL “CALVARIO”. La zona di Favara, detta “del calvario” è da tempo ad alto rischio. Erano già cadute le case adiacenti a quella caduta oggi. La palazzina della famiglia Bellavia era composta da un magazzino sotterraneo, un pianterreno e due piani superiori. Maurizio Cimino, della Protezione civile regionale, che è andato sul luogo del crollo, sostiene che la casa era inagibile e che alcune opere di consolidamento effettuate sui piani superiori hanno reso ancora più critica la situazione. “Le fondamenta marce – dice – non hanno più retto e la casa si è accartocciata su se stessa”.

INCHIESTA E LUTTO CITTADINO. La Procura di Agrigento ha subito aperto un'inchiesta. L'ipotesi di reato è omicidio colposo plurimo. Il fascicolo è stato aperto dal sostituto procuratore Lucia Brescia. L'inchiesta è coordinata dal procuratore capo Renato Di Natale e dall'aggiunto Ignazio Fonzo.

Il sindaco di Favara Domenico Russello ha annunciato che proclamerà il lutto cittadino nel giorno dei funerali di Marianna e Chiara Pia Bellavia. I funerali, con molta probabilità, si svolgeranno lunedì nel cimitero comunale. “Piangiamo e preghiamo per Marianna e Chiara – ha detto l'arciprete di Favara don Mimmo Zambito – Preghiamo anche per Giovanni e i suoi genitori che pur essendo laboriosi e pieni d'amore non sono riusciti ad avere una casa dignitosa. Dio cambi il cuore di chi ha fatto apparire l'assegnazione di una casa popolare come elemosina invece che come diritto. È il momento d'intervenire – ha detto don Diego Acquisto della parrocchia di San Vito a Favata – per recuperare il centro storico del paese dove già dieci anni fa si era registrato un altro crollo”.

Rosario cambiano

(fonte S.w.)

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