I giochi che promettono ricchezza

L’Italia è anche il Paese delle lotterie che si moltiplicano e spopolano assicurando,in caso di vincita, un futuro più che sereno.
Lo dimostra il nuovo gioco “Win for life” che consiste nell’indovinare dieci numeri per ottenere una rendita mensile di 4.000 euro al mese per venti anni.
In pochi giorni dal lancio di questo gioco oltre 10 milioni di nostri connazionali hanno esaurito i tagliandi necessari per poter partecipare.
E’ in arrivo un super Gratta & Vinci che metterà in palio premi milionari,fino a 4-5 milioni di euro.
Il business della dea bendata è diventato in Italia un’industria vera e propria in grado di movimentare da sola una cifra pari al 3% del Pil nazionale.
Insomma estrazioni a premi,scommesse,bingo genereranno nel 2009 un giro d’affari di 52 miliardi di euro,più del triplo rispetto a sei anni fa.
Ma quale è il meccanismo psicologico che spinge ciascuno di noi a giocare? E’ elementare,spiegano gli esperti:in una fase congiunturale in cui le sicurezze garantite dall’economia sono ridottissime, è normale che si vada alla ricerca di qualcosa a cui aggrapparsi come giochi e lotterie.
Questo nonostante le possibilità di vincita siano estremamente difficili o quasi nulle- e precisamente una su 622 milioni secondo i calcoli impietosi dei matematici – ma malgrado tutto il gioco vale la candela.
Si gioca soprattutto nelle regioni meno ricche del Paese(in Campania,Puglia e Sicilia si spende tra il 3,5 e il 4,4 del Pil regionale,più del doppio di Trentino e Veneto) e su una rosa sempre più eterogenea di concorsi.
Anche i giochi subiscono una evoluzione e così il tempo in cui la fortuna era affidata solo al lotto e alla lotteria della Befana fa parte ormai dell’ archeologia.
Al totocalcio si giocano oggi al massimo un paio di milioni la settimana,contro i 7 al giorno che girano sul poker online.
Oggi,grazie al sopravvento di internet,si può scommettere online su quasi tutte le discipline sportive,su chi vincerà le elezioni e su molto altro.
L’aver legalizzato le slot machine ha riportato nel giro dell’economia legale 24 miliardi di giocate all’anno.
I jackpot favolosi hanno messo le ali al Superenalotto e il Gratta & Vinci assicura ricavi per diversi miliardi l’anno.
Solo il poker online è arrivato a macinare oltre 2 miliardi di ricavi. Secondo uno studio il 55% degli italiani gioca almeno una volta l’anno, mentre il 22% lo fa più di due o tre volte al mese.
Un business inarrestabile quello della dea bendata che ha un vincitore sicuro:il fisco. Il finanziamento della ricostruzione dell’Abruzzo, affidato in gran parte ai soldi incassati dallo Stato con i giochi, è solo la punta dell’iceberg.
Il boom di questo settore ha consentito di tappare i buchi di più di una manovra finanziaria. Nel 2008 le entrate tributarie provenienti da questo comparto sono state di ben 7 miliardi di euro, più di quanto si spera di recuperare attraverso lo scudo fiscale.
E allora andiamo a giocare.

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