Agenzia consolare di Coira: proteste e occupazione

Egregi colleghi,

Se già non lo aveste ricevuto forse questo materiale potrebbe interessarvi.

A Coira, nel Canton Grigioni in Svizzera, gli italiani qui residenti stanno protestando contro la prospettata chiusura della locale Agenzia consolare italiana.

E’ stata organizzata una manifestazione ben frequentata, è stata lanciata una petizione e da una settimana ormai un gruppo di persone sta occupando pacificamente i locali…

Ecco brevemente un sunto di quanto accaduto e di cui si è pure parlato al Senato della Repubblica.

Cordiali saluti

Roberto SCOLLA

Giornalista RP

Corrispondente Grigioni e Svizzera orientale

Informazione RSI

Masanserstrasse 2

7002 Coira / Chur

T +41(0) 81 255 74 91

M +41(0) 79 240 19 19

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OCCUPAZIONE DELL’AGENZIA CONSOLARE D’ITALIA IN COIRA

2° giorno: ringraziamo tutti i politici che ci sostengono (nei Grigioni e al Senato italiano) ma noi proseguiamo ad oltranza per evitare la chiusura!!
Occupata l’Agenzia consolare d’Italia in Coira per ribadire con forza il NO alla chiusura

Una dozzina di italiani abitanti nei Grigioni questa mattina – mercoledì 9 dicembre 2009 – ha pacificamente occupato l’Agenzia consolare d’Italia in Coira. Gli occupanti, con questa manifestazione, chiedono che la struttura italiana nei Grigioni rimanga aperta e continui ad erogare i propri servizi come finora. Un segnale forte all’indirizzo del Senato italiano che ne discuterà oggi, ma anche del Parlamento grigionese che pure si occuperà di questo tema.

All’apertura al pubblico degli uffici dell’Agenzia consolare italiana di Coira – questa mattina mercoledì 9 dicembre 2009 alle 09.00 – un gruppo di cittadini italiani è entrato nella struttura e ha occupato pacificamente i locali. Con cartelli multicolori, nei quali si chiede il mantenimento dell’importante struttura consolare, gli occupanti esprimono il proprio dissenso in merito alla prospettata chiusura.

Ricordiamo che l’Agenzia consolare d’Italia in Coira fornisce i propri servizi nel più esteso cantone svizzero (7100 km quadrati) a 12mila italiani iscritti all’anagrafe degli italiani all’estero, ma anche a tutti i numerosissimi connazionali che nei Grigioni giungono in vacanza (da St. Moritz a Pontresina fino a Davos e Arosa). Per non scordare poi i 4mila frontalieri. La chiusura e lo spostamento della sede di riferimento a San Gallo procurerebbe, ai fruitori dei servizi, grossi disagi; il più grande fra questi lo spostamento per raggiungere la sede di S. Gallo, che in pratica si tradurrebbe nel doversi sobbarcare dalle 6 alle 12 ore di viaggio per un semplice passaporto o quant’altro.

Gli occupanti, con la loro azione, intendono attirare l’attenzione degli onorevoli Senatori della Repubblica italiana che oggi discuteranno due mozioni sugli uffici consolari italiani all’estero. In data odierna, la chiusura dell’Agenzia consolare d’Italia in Coira sarà anche argomento di discussione del Gran Consiglio (il Legislativo) del Cantone dei Grigioni. A questo proposito è opportuno ricordare che il Governo del Cantone dei Grigioni aveva scritto a Roma, al Ministero degli Affari Esteri (MAE), sostenendo il mantenimento della struttura consolare, senza però che il MAE si sia degnato di dare una risposta.

Per tutti questi motivi gli occupanti manifestano il proprio dissenso ai propositi di chiusura e dicono forte e chiaro:

MANTENIAMO APERTA
L’AGENZIA CONSOLARE A COIRA!
OCCUPAZIONE DELL’AGENZIA CONSOLARE D’ITALIA IN COIRA

3° giorno: prosegue la protesta contro la chiusura!!

È il terzo giorno di occupazione della sede dell’Agenzia consolare d’Italia in Coira.
A gruppi, alcuni cittadini italiani arrivano, si salutano e prendono posto nella sala d’attesa. Qualcuno di loro va via dopo qualche ora ma intanto ne arrivano degli altri, tutto funziona come se ci fosse una regia, un tacito accordo per una turnazione che vede una decina di persone sempre presenti. Aspettano buone notizie dall’Italia. Qualcuno domanda: “ma dall’Italia si è saputo qualcosa?…. “ Qualche altro risponde “Fino a questo momento no…, però la mozione che è stata presentata dai “nostri eletti all’estero” pare che sia stata accettata”.

Il clima è sereno ma d’attesa… È quasi Natale ed è come se tutte queste persone si aspettassero un dono. Una buona novella che si traduce in una semplice frase:”l’Agenzia consolare resterà aperta”.

Uno dei tanti cartelloni che i manifestanti hanno sistemato nei locali degli uffici consolari recita:
“Caro babbo Natale, lasciaci l’Agenzia Consolare”.

Non si aspettano un dono ma il mantenimento del sacrosanto diritto ai servizi che l’Agenzia consolare offre. In tempo di crisi questo sarebbe già un gran risultato.

Tanti di loro hanno già una certa età e uno di loro, proprio oggi compie 74 anni. È arrivato con una grande torta e tutti quanti gli hanno fatto gli auguri. Hanno brindato, ma durante il brindisi, la frase più ricorrente è stata:
“Tanti auguri a te Angelo ed al mantenimento dell’Agenzia consolare”.

A tutti questi italiani dalle spalle forti e dal cuore grande che tantissimi anni fa sono arrivati nei Grigioni per lavorare, oggi è rimasto solo un grande cuore.. poiché le spalle sono diventate curve per l’età e le fatiche. Eppure sono qui e protestano per i loro figli che sono al lavoro.. per i loro nipoti che sono a scuola. Tutti questi italiani hanno il diritto di non dover patire ancora disagi. Hanno dovuto soffrire già tanto, in primis, nel dover abbandonare la loro terra per cercare “il pane” per se stessi e per la propria famiglia all’estero. E poi, giorno dopo giorno, nell’affrontare le diverse difficoltà nel doversi confrontare ed integrare in una società con diverse regole, cultura e lingua.
Ora lo stato italiano non li può abbandonare e si deve impegnare affinché :
l’Agenzia consolare di Coira rimanga aperta!!!

Il Comitato pro-Agenzia consolare
COM.IT.ES. GRIGIONI
Comitato degli Italiani all’estero
Ringstrasse 35c telefono +41 81 284 06 03
CH-7004 Coira fax + 41 81 284 06 03
Coira, 5 dicembre 2009
Al Capo dello Stato
Giorgio Napolitano
Al presidente del Consiglio
On. Silvio Berlusconi
Al presidente della Camera
On. Gianfranco Fini
Al presidente del Senato
On. Renato Schifani
Al Ministro degli Affari Esteri
On. Franco Frattini
Per tramite dell’Agenzia Consolare
d’Italia in Coira
____________________________
Chiusura dell’Agenzia Consolare d’Italia in Coira (Svizzera)
Stimato Presidente Napolitano
Stimato Presidente Berlusconi
Stimato Presidente Fini
Stimato Presidente Schifani
Stimato Ministro Frattini
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Il Comitato “Pro Agenzia Consolare” e il COM.IT.ES. Grigioni consegnano all’Agente
Consolare d’Italia in Coira nell’ambito della manifestazione pubblica di protesta
contro la chiusura dell’Agenzia Consolare d’Italia in Coira il presente documento con
le seguenti argomentazioni.
Lo stato italiano deve risparmiare e quindi anche il Ministero degli Affari Esteri (MAE).
Facilmente quindi si parla di ristrutturazione della rete consolare per intendere, in
effetti, la chiusura di varie sedi. Nell’ambito della valutazione su quali sedi chiudere il
MAE aveva annunciato quali fossero i criteri di massima. Il MAE intendeva tenere
conto della consistenza della collettività residente e dei carichi di lavoro connessi,
delle strutture fisiche delle sedi riceventi le competenze, degli interessi specifici del
sistema‐Paese in loco e dei risparmi generabili dalle singole operazioni di chiusura.
Per giungere alla decisione di chiusura dell’Agenzia Consolare di Coira questi criteri di
massima non sono stati presi minimamente in considerazione. Inoltre importanti
aspetti di valutazione – specificati di seguito – sono stati tralasciati ingiustamente.
Realtà Orografica
A nostro avviso manca – come importante criterio di valutazione – la distanza e la
durata del percorso che un cittadino dovrà percorrere per usufruire dei servizi erogati
dagli uffici consolari. Le caratteristiche orografiche della Confederazione Elvetica sono
tali che non permettono di prendere decisioni su chiusure di sedi consolari studiando
una cartina bidimensionale.
Ci permettiamo di fare un piccolo esempio: La circoscrizione attuale dell’Agenzia
Consolare di Coira comprende tutta la Valle del Reno, l’Engadina (St. Moritz,
Samedan, ecc.), la Val Poschiavo (al confine con la Valtellina), la Val Bregaglia (al
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confine con la Val Chiavenna) e la zona del Moesano (a Sud del San Bernardino). Il
cittadino che risiede a St. Moritz impiega in auto almeno un’ora e mezza di viaggio
per raggiungere l’ufficio consolare a Coira (che dista “solo” 86 chilometri da
St. Moritz). La lunga durata del viaggio deriva dal fatto che bisogna trafficare un passo
che porti dall’Engadina alla Valle del Reno. Durante il periodo invernale la durata del
viaggio è almeno di due ore. Con la chiusura dell’Agenzia Consolare di Coira l’utente
dovrebbe continuare il suo viaggio da Coira fino a San Gallo. Si chiederebbe quindi al
cittadino italiano residente nei Grigioni un viaggio di sei ore in auto (tre all’andata e
tre al ritorno) per richiedere un servizio all’ufficio consolare. Notabene lo stesso
cittadino da St. Moritz giungerebbe in 40 minuti su territorio italiano.
D’altro canto rimane aperta l’Agenzia Consolare di Wettingen che si trova a soli 25
chilometri di autostrada da Zurigo, tragitto percorribile in 20 minuti di automobile.
Decisione razionalmente inspiegabile.
Importante realtà socio‐economica
Va inoltre tenuto conto che con l’entrata in vigore degli accordi bilaterali tra la
Svizzera e gli Stati dell’Unione Europea (Italia compresa), vi è stato un notevole
aumento del numero di connazionali residenti nella zona di confine che lavorano in
Svizzera. Basta consultare i dati statistici per prendere atto che sia per il Vallese, sia
per il Ticino ma in particolar modo per il Cantone dei Grigioni – che confina con la Val
Chiavenna e la Valtellina per quanto riguarda la Regione Lombardia e con la Val
Venosta per quanto riguarda la Regione Trentino‐Alto Adige – vi è un elevato numero
di frontalieri. Oltre al quotidiano flusso di lavoratori dall’Italia verso la Svizzera anche
numerose imprese con sede in Italia operano regolarmente in Svizzera,
principalmente nel ramo dell’edilizia ma non solo.
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Sia le imprese sia i lavoratori hanno bisogno di un’autorità in loco che possa
rappresentare i loro interessi nei confronti delle autorità locali. Per il Governo
Cantonale l’Agente Consolare è la persona di riferimento non solo per questioni
riguardanti gli Italiani residenti nei Grigioni, bensì anche per argomenti di carattere
economico. Va rilevato in questo contesto che il 40% delle imposte pagate dai
frontalieri nei Grigioni viene versato ogni anno nelle casse dell’erario italiano (nel
2007 quasi un milione di Euro).
Varie aziende italiane hanno deciso di estendere la propria attività in questa zona di
confine riconoscendo l’importanza commerciale di questo territorio. La Banca
Popolare di Sondrio negli ultimi anni ha aperto sette (!) sedi nei Grigioni. Tra l’altro
anche il fatto che numerose personalità italiane del mondo dello spettacolo, della
finanza, dell’economia e dello sport hanno portato la loro residenza nei Grigioni
sottolinea l’importante intreccio socio‐economico che c’è tra l’Italia e il Grigioni.
Figurano tra queste personalità, per citarne solo alcuni: Jarno Trulli – pilota di
Formula Uno, Carlo De Benedetti – noto industriale, Flora Bartolini – suocera del
Presidente del Consiglio.
Risparmio generabile
Va tenuto infine conto che con la chiusura di un’Agenzia Consolare il risparmio
generato sarebbe minimo, poiché il costo del personale sarebbe immutato visto che
sarebbe spostato da una sede all’altra. Mentre con il declassamento di un Consolato
Generale a Consolato di prima classe i risparmi sono notevoli e notabene senza che i
connazionali notino una differenza per quanto riguarda i servizi erogati. Alla luce di
quanto espresso bisogna dunque chiedersi se a Lugano e Ginevra sia effettivamente
necessario mantenere dei Consolati Generali.
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Riepilogo
Stimati Presidenti, come vedete i Cantoni confinanti con l’Italia hanno un’enorme
importanza socio‐economica, il che rende indispensabile il mantenimento di almeno
un’ufficio consolare per ciascuno di questi cantoni. Inoltre bisogna tenere conto della
realtà orografica del territorio, che indubbiamente si mostra in modo singolare nei
Grigioni. Infine bisogna valutare a quanto ammonterebbe il risparmio generato con la
chiusura di un’Agenzia Consolare. Risparmio assolutamente irrisorio se paragonato al
declassamento di un Consolato Generale a Consolato. Per questi motivi l’Agenzia
Consolare di Coira non può assolutamente essere soppressa. Semmai bisogna
valutare se non sia più opportuno declassare i Consolati Generali di Ginevra e/o
Lugano a semplici Consolati, generando un risparmio sostanzioso per il MAE senza
ridurre la qualità dei servizi offerti ai connazionali. Se poi bisogna proprio mettere
mano a un’Agenzia Consolare, va valutata la situazione dell’Agenzia Consolare di
Wettingen, che si trova in pianura e a soli 25 chilometri dal Consolato Generale di
Zurigo.
Chiediamo pertanto fermamente che l’Agenzia Consolare di Coira resti aperta e non
venga tolto un servizio a oltre 12'000 connazionali residenti nei Grigioni.
Distinti saluti.
COM.IT.ES. Grigioni
Avv. Giuliano Racioppi

200 persone hanno detto “NO alla chiusura
dell’Agenzia consolare d’Italia in Coira!”
La manifestazione di protesta del 5 dicembre è stata un successo.
Centinaia di cittadini italiani – non meno di 200 – così come anche numerosissimi cittadini svizzeri hanno partecipato sabato 5 dicembre 2009 alla manifestazione contro la prevista chiusura dell’Agenzia consolare d’Italia di Coira. Presenti anche diversi politici, italiani e locali. Al termine della manifestazione è stata consegnata all’agente consolare una lettera a favore del mantenimento della struttura consolare indirizzata al Ministero degli Affari Esteri.
Malgrado la fredda giornata invernale, sono state tante le persone che hanno partecipato alla manifestazione. Normali cittadini italiani contrari alla chiusura della sede consolare e cittadini svizzeri, che hanno espresso il loro sostegno agli italiani. Tra i tanti presenti anche alcuni politici italiani quali il Senatore Claudio Micheloni (Segretario della Commissione degli affari esteri ed emigrazione), il deputato Giovanni Farina (membro della Commissione Democrazia, diritti umani e questione umanitarie) e Michele Schiavone segretario del Partito democratico in Svizzera, così come anche alcuni politici grigionesi tra i quali i deputati del Gran Consiglio Ilario Bondolfi (che ha presentato un’interpellanza proprio riferita al futuro dell’Agenzia consolare di Coira che verrà discussa nella seduta del Gran Consiglio mercoledì prossimo 9 dicembre) e Urs Marti. Anche il Primo cittadino dei Grigioni, il Presidente del Gran Consiglio Christian Rathgeb, che non ha potuto partecipare personalmente alla manifestazione, ha mandato un messaggio con il quale ha espresso la propria solidarietà. Altre mani-festazioni di sostegno sono pervenuti dal deputato Franco Narducci, vicepresidente della Commissione esteri della Camera italiana.
Con cartelloni spiritosi ed ironici contenenti slogan sagaci si è attirata l’attenzione dei numerosi presenti e degli operatori dell’Agenzia consolare contro la chiusura della struttura. Proprio per sostenere la richiesta è stata inoltrata al Ministero degli Affari Esteri – per il tramite dell’agente consolare responsabile della sede di Coira signora Valentina Apostolovska – una lettera in cui si chiede al Governo italiano il manteni-mento dell’Agenzia consolare a Coira.
Con la prevista eliminazione della sede grigionese chi vorrà avere rapporti amministrativi dovrà recarsi a San Gallo. Dalla Val Monastero, da Brusio, da Casta-segna o San Vittore oppure da Disentis. Per una carta di identità o un passaporto i circa 12mila italiani – ma non solo loro – abitanti nei Grigioni dovranno sobbarcarsi lunghi ed estenuanti viaggi. E ciò senza nemmeno avere la garanzia di ricevere il servizio in tempi brevi, al contrario con la concreta e reale possibilità di fare lunghe file o di doversi recare più di una volta al Consolato di San Gallo.
Roma non ci vuole sentire e mantiene – forse anche con il silenzio-assenso di autorità italiane in Svizzera – i propositi di chiusura. Ecco perché continua – anzi si intensifica – la raccolta di firme per la petizione con cui si chiederà al Presidente della Repubblica italiana, al Presidente del consiglio e al Ministro degli Esteri il mantenimento dell’Agenzia consolare d’Italia in Coira, così come al Consiglio federale elvetico di farsi promotore e sostenitore di questa richiesta.
Dopo la manifestazione tenutasi davanti all’Agenzia consolare in Poststrasse a Coira – se il segnale non verrà recepito – potrebbero aver luogo altre manifestazioni e ulteriori dimostrazioni per raggiungere lo scopo, ovvero:
SALVARE L’AGENZIA CONSOLARE D’ITALIA IN COIRA.
Per il Comitato Pro Agenzia Consolare d’Italia in Coira: Claudia Catricalà, Foralweg, 7000 Coira

Alla c. a. dell’Agente consolare d’Italia in Coira
signora Valentina Apostolovska
con la preghiera di trasmissione a:
Ministero degli Affari Esteri della Repubblica italiana
Il Ministro, Onorevole Franco Frattini
Piazzale della Farnesina 1
Roma
Tenuto conto che:
– l’Agenzia consolare d’Italia in Coira è situata in un Cantone svizzero la cui maggior parte delle sue frontiere confina con l’Italia (dalla Lombardia all’Alto Adige),
– tra il Cantone dei Grigioni e la Repubblica d’Italia i rapporti politici, economici, commerciali, sociali e culturali sono intensissimi, variegati e stretti,
– il territorio della circoscrizione non solo è vasto (i Grigioni sono il Cantone svizzero con la maggiore superficie) ma anche montuoso e gli spostamenti non sono sempre facili, soprattutto nei mesi invernali,
– nella circoscrizione consolare abitano circa 12mila italiani che attualmente fanno capo all’Agenzia consolare sita in Coira,
– molti connazionali hanno ormai raggiunto un’età avanzata che non permette di effettuare lunghi e faticosi spostamenti (il 20% di loro ha più di 60 anni, uno su dieci più di 70),
– nell’ipotesi – che si augura denegata – di una chiusura dell’Agenzia consolare d’Italia in Coira, le difficoltà di spostamento verrebbero notevolmente aumentate (da un minimo di un’ora supplementare in auto fino a 3 ore in più con i mezzi pubblici) toccando punte anche di sei (6!) ore,
– anche in una logica di tagli e risparmi il governo italiano avrebbe dovuto adoperarsi per trovare soluzioni alternative che avrebbero potuto consentire il raggiungimento dell’obiettivo di ottimizzazione costi/benefici ma che non avrebbero creato così pesanti disagi per i cittadini italiani residenti all’estero i quali hanno il sacrosanto diritto di ricevere i servizi offerti dalle sedi consolari senza essere penalizzati.
Tutto ciò premesso:
i cittadini italiani residenti nella circoscrizione consolare di Coira vogliono esprimere dissenso contro la decisione di chiusura dell’Agenzia consolare e lo fanno con tutti gli strumenti legittimi e consentiti, e continueranno a farlo fino a quanto gli organi competenti non torneranno sui propri passi e adotteranno altre soluzioni.
Per questo motivo, è stata fatta una raccolta di firme e spontaneamente si è costituito un comitato promotore che si è assunto il compito di raccogliere tutti i dissensi per portarli a conoscenza degli organi competenti e nelle sedi appropriate.
Inoltre, in data odierna, 5 dicembre 2009, è stata organizzata una manifestazione pacifica allo scopo di
MANTENERE APERTA L’AGENZIA CONSOLARE D’ITALIA IN COIRA!
Il comitato di cittadini italiani Pro Agenzia, Consolare di Coira
c/o Claudia Catricalà, Foralweg 19, 7000 Coira – Svizzera

Per il secondo giorno un folto gruppo di italiani continua ad occupare la sede dell’Agenzia consolare d’Italia in Coira. Pacificamente e senza intralciare l’erogazione dei servizi, i cittadini della Repubblica rimangono nei locali dove hanno seguito con interesse quanto discusso dai politici, sia nei Grigioni sia al Senato italiano a Roma, ringraziando tutti coloro che hanno sostenuto le loro rivendicazioni per evitare la chiusura della sede consolare di Coira.

La civile e spontanea protesta dei cittadini italiani residenti nei Grigioni prosegue ad oltranza. Senza disturbare gli impiegati dell’Agenzia nell’erogazione dei servizi a favore dei 12mila italiani residenti nella circoscrizione consolare (un territorio di oltre 7mila chilometri quadrati). Con simpatia si accolgono coloro che giungono negli uffici e assieme tutti discutono della prospettata chiusura dell’Agenzia, tutti esprimono disappunto per quanto previsto. E tutti evidenziano quanti e gravi disagi causerebbe, a cominciare dalle lunghe ore di viaggio (ricordiamo fino a 6 ore solo per l’andata)!!

Gli occupanti così come tanti altri italiani hanno seguito i dibattiti parlamentari sul futuro dell’Agenzia consolare di Coira tenutisi sia al Gran Consiglio grigionese sia al Senato della Repubblica italiana. Approfittiamo di questa occasione per ringraziare tutti coloro che ci hanno sostenuto, che continuano a farlo tutt’ora e che lo faranno in futuro. A questo proposito non possiamo che citare le parole del gran consigliere retico Rodolfo Plozza che –a nome dell’interpellante collega Ilario Bondolfi – nel Parlamento grigionese ha ringraziato il Governo grigione per aver scritto a Roma a sostegno del mantenimento dell’Agenzia consolare d’Italia in Coira. Ringraziamo anche tutti coloro – singoli Senatori e Gruppi parlamentari – che al Senato della Repubblica italiana (ieri sera e questa mattina) hanno sostenuto le mozioni sugli uffici consolari, a cominciare dal Senatore “svizzero” eletto all’estero Claudio Micheloni che ha portato nel plenum di Palazzo Madama le preoccupazioni e le richieste formulate dai cittadini italiani residenti nei Grigioni.

Malgrado questi sostegni, è nostra intenzione proseguire ad oltranza – sempre in maniera assolutamente pacifica e senza disturbare l’erogazione dei servizi – l’occupazione perché vogliamo che

l’Agenzia consolare di Coira rimanga aperta!!!

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