Giustizia, Mancino ad Alfano: valuteremo proposte, serve dialogo

Da l’1% “profetizzato” dal ministro Alfano al 50% della Associazione Nazionale Magistrati ci passano 100 fiumi, due mari e un oceano. Qualcuno sta dando i numeri e prima che il DdL su processi brevi si discute in parlamento, bisogna fare un po’ di chiarezza, altrimenti si corre il rischio (secondo ANM) che alcuni milioni di cittadini da colpevoli diventano innocenti e viceversa.( attualmente sono 8 milioni i processi penali e civili in arretrato) Chi ha dato i numeri si assuma le proprie responsabilita’ civiche e si scusi con il cittadino (C. Gonnella)

Reuters: Il vicepresidente del Csm, Nicola Mancino, ha rassicurato oggi il Guardasigilli, Angelino Alfano, dicendo che il Consiglio superiore della magistratura valuterà le proposte del governo sulla giustizia “con animo sereno, sgomberi da tentativi di strumentalizzazione”.

Oggi il Csm sentirà i procuratori capo degli uffici giudiziari a proposito dell'impatto del ddl sul processo breve, che impone di terminare i processi di primo grado in due anni dalla richiesta di rinvio a giudizio del pm e, considerando tutti i gradi di giudizio, in sei anni.
“Al ministro (della Giustizia) diciamo che apprezzeremo le proposte del governo in tema di giustizia e le valuteremo con animo sereno, sgomberi da tentativi di strumentalizzazione”, ha detto Mancino intervenendo a un seminario al quale partecipano i procuratori capo degli uffici giudiziari oltre che Alfano.
Il disegno di legge, che oggi comincia il suo iter in commissione giustizia al Senato, secondo il Guardasigilli destinerebbe alla prescrizione circa l'1% del totale dei processi penali pendenti in Italia, una percentuale che per l'Associazione nazionale magistrati (Anm) è invece pari al 50%.
“Dobbiamo tenere molto basso il livello dello scontro, eliminarlo è auspicabile ma non sempre è possibile. Siamo alla vigilia di scelte pronunciate dal governo delle quali siamo in attesa di capire l'impatto sulla Costituzione e sull'ordinamento giudiziario”, ha aggiunto Mancino.
“Confermo che da parte nostra, che siamo un organismo di rango costituzionale, non c'è alcuno spirito di rivendicazione: al centro della riflessione c'è il Parlamento, organo sovrano rispetto al popolo e al governo”.

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