Lavoratori frontalieri e scudo fiscale: Governo latitante

Il Ministero dell’economia e delle finanze si è oggi pronunciato sulla interrogazione urgente presentata dai Deputati Narducci, Braga, Damiano, Fluvi e Marantelli per sapere se il Governo non “reputi necessario intervenire con urgenza per riconoscere alle lavoratrici e ai lavoratori frontalieri l’esonero dallo scudo fiscale e dal monitoraggio fiscale”, visto che gli stessi hanno già tassato i loro salari e risparmi ai sensi dell’art. 1 dell’Accordo tra Italia e Svizzera del 3 ottobre 1974.
La risposta data dal Governo, rappresentato dal Sottosegretario Daniele Molgora, ha lasciato allibiti gli interroganti, tanto più alla luce delle dichiarazioni rassicuranti apparse sulla stampa a seguito del comunicato dell’Agenzia delle Entrate del 9 novembre. Il Sottosegretario si è laconicamente limitato a comunicare che gli “Uffici dell’Amministrazione sono a conoscenza dei dubbi interpretativi sorti a seguito dell’entrata in vigore della normativa sullo scudo fiscale” aggiungendo che l’Agenzia delle Entrate ha già (sic!) allo studio appositi chiarimenti”.
Troppo poco – per non dire nulla – rispetto alle attese che l’interrogazione presentata dai Deputati del Partito Democratico aveva suscitato tra i 55 mila frontalieri che quotidianamente si recano in Svizzera, dove sono occupati, e che, per altro, contribuiscono notevolmente anche all’economia e al benessere di un gran numero di Comuni italiani situati nelle fascia di confine. Oltre a sostenere i bilanci familiari, il prelievo fiscale sui frontalieri alimenta infatti il ristorno dalla Svizzera verso l’Italia di risorse importantissime pari, nell’ultimo anno, a 93 milioni di Franchi.
Di fronte all’inconsistenza della risposta fornita dal Governo, occorre rilanciare l’iniziativa anche sui territori interessati: non è sufficiente dire che i frontalieri “nulla hanno a che fare con l’evasione internazionale” come dice l’Agenzia delle Entrate. Questo lo sapevamo da sempre. Occorrono invece risposte concrete ai numerosi problemi che vivono i nostri concittadini frontalieri, problemi che abbiamo posto ripetutamente all’attenzione del Governo: dall’indennità di disoccupazione, all’iniquo sistema di tassazione e, dulcis in fundo, la minaccia di dover scudare i loro risparmi già tassati alla fonte. Risposte che il Governo e la sua maggioranza (PdL e Lega) non hanno finora dato.
Inutile aggiungere, in questo quadro, che anche sulla spinosa questione del monitoraggio fiscale verso i cittadini italiani ex-AIRE il Governo non ha fornito elementi di chiarezza, anzi non ne ha fatto la minima menzione.

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