“Fare sesso a pagamento con una donna è moralmente più grave che fare sesso a pagamento con una trans?”. Credo che se si facesse questa domanda alla gente, soprattuto dopo l'ultima incresciosa nota vicenda, non pochi risponderebbero che pagare una trans in cambio di sesso è cosa più grave. E credo anche che se la domanda fosse posta a vescovi e cardinali (i semplici sacerdoti di norma si affidano un poco più al vangelo e alla ragione), non pochi risponderebbero che sì, è cosa più grave, e sicuramente ne spiegherebbero il motivo: frequentare una trans è contro natura. Molti ecclesiastici, infatti, sono persuasi, non perché glielo suggerisca la ragione o il vangelo, che la distinzione tra ciò che è secondo natura e ciò che è contro natura (stabilirlo non è cosa facile) sia un sicuro criterio etico: naturale = morale; innaturale = immorale. Stranamente però Gesù nel vangelo non mostra nessuna intolleranza verso gli eunuchi, anzi addirittura elogia chi, ovviamente in senso spirituale, si rende eunuco da sé. Ecco il passo: “Egli disse loro: «Non tutti comprendono questo discorso, ma soltanto coloro ai quali è dato. Vi sono infatti eunuchi che nacquero così dal seno della madre, e vi sono eunuchi i quali furono resi tali dagli uomini, e vi sono eunuchi che si resero tali da sé per il regno dei cieli. Chi può comprendere, comprenda» (Mt 19, 11-12). Ma nascere eunuchi o rendersi eunuchi è secondo natura o contro natura?
Renato Pierri