Pioggia di critiche su Win for Life, Marinelli chiede chiarezza

Il responsabile dell'Italia dei Diritti per la tutela dei consumatori: “Slogan certamente fuorviante ma il vero pericolo è la dipendenza”

Roma, 23 ottobre 2009 – Il nuovo concorso a premi di Sisal che promette una vincita di 4.000 euro per vent'anni potrebbe presto chiudere i battenti. E' di questi giorni la notizia che l'associazione Avvocati dei Consumatori ha presentato un ricorso all'Antitrust per bloccare i messaggi pubblicitari, sia televisivi, sia cartacei, legati a “Win for Life”, in quanto ritenuti poco chiari e fuorvianti. Lo slogan utilizzato per pubblicizzare la nuova droga dei giocatori incalliti, infatti, omette di dire che se a realizzare la combinazione vincente sono più persone nello stesso concorso, la cifra finisce per dividersi per il totale dei vincitori. E' quanto accaduto durante la prima settimana di vita del nuovo gioco, quando la combinazione vincente è stata azzeccata da ben tre partecipanti, a ciascuno dei quali sono toccati solo 1.333 euro anziché i tanto reclamizzati 4.000. Un particolare non proprio di poco conto, che non viene affatto evidenziato nella comunicazione pubblicitaria. L'associazione dei consumatori parla anche di chances di vincita troppo misere. Basti pensare che si può vincere il vitalizio solo nello 0,000027% dei casi. La possibilità di giocare una schedina ogni ora, inoltre, aggrava la situazione, portando i giocatori più assidui a rischiare di sperperare cifre non indifferenti.

E' questo, secondo Vittorio Marinelli, responsabile dell'Italia dei Diritti per la tutela dei consumatori, l'allarme più preoccupante: “Al di là dello slogan, certamente fuorviante – spiega il rappresentante del movimento presieduto da Antonello De Pierro -, occorre effettuare un'analisi più complessa riguardo le nuove dipendenze, che non sono più solo quelle legate agli stupefacenti, agli alcoolici o al tabacco, ma riguardano nuovi fenomeni ugualmente preoccupanti. Tra questi il gioco d'azzardo, di cui le varie lotterie e concorsi a premi sono una sottospecie, la dipendenza da oroscopo, maghi, chiromanti, ciarlatani. Sono queste pulsioni devianti che condizionano un gioco che, tuttavia, è eticamente più corretto rispetto a quelli prevedenti catastrofici montepremi. E' infatti risultato come, incredibilmente, le maxivincite determinino infelicità nei vincitori. Diverso è infatti il caso del trovarsi improvvisamente svariati milioni di euro in tasca rispetto a una rendita che tutto sommato permette alle persone di avere un buon tenore di vita, seppur non esagerato quale quello degli sfortunati Paperoni che si svegliano la mattina con la preoccupazione di come sperperare miriadi di migliaia di euro nelle più disparate stupidaggini. Celeberrime le pizze con lo champagne a Forte de' Marmi o sugli yacht dei magnati russi. Il problema vero è quello di potenziare i centri d'igiene mentale al fine di proteggere tutti coloro per i quali il gioco è diventato una malattia. Una proposta utile in tal senso – conclude Marinelli – potrebbe essere quella di destinare i montepremi al potenziamento di queste strutture sanitarie, oltre che all'Abruzzo. Tutto sommato, quindi, al di là del parere degli avvocati, tra i vari mali forse questo della rendita è il meno peggio”.

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