Su quale pianeta vanno le risorse dell’ Agenzia Spaziale Italiana?

dal Sen. Giuseppe Astore (IDV)

Premesso che:

il decreto legislativo 4 giugno 2003, n. 128, ha provveduto al riordino dell'Agenzia spaziale italiana ASI), definendone le finalità, le attività, gli organi, i principi ed i criteri di organizzazione e funzionamento; è stato recentemente ricostituito il Consiglio di amministrazione dell'Agenzia facendola uscire da un anno di commissariamento, a giudizio dell'interrogante estremamente criticabile per le modalità con le quali è stato gestito,si chiede di conoscere:se corrisponda al vero che:

a) il Presidente, in contrasto con quanto previsto dalla legge finanziaria per il 2008 che vieta l'attivazione di uffici di diretta collaborazione e dipendenza, abbia attivato un ufficio legale parallelo a quello ufficiale dell'Agenzia ed un ufficio appalti nominando un responsabile unico del procedimento in violazione della normativa che regola tale scelta, ed assegnando gli stessi senza l'effettuazione di gare e senza un quadro di riferimento preciso, come è invece previsto dalla normativa;

b) il Presidente, all'atto del rinnovo del Consiglio di amministrazione del Centro italiano di ricerca aerospaziale (CIRA), società partecipata da ASI, nella stessa seduta si sia autonominato Consigliere di amministrazione e, subito dopo, anche Presidente della società violando lo specifico divieto di cumulo di cariche tra enti pubblici e società partecipate;

c) il Direttore generale dell'ASI sia anche revisore dei conti della CIRA;

d) in violazione della normativa vigente, siano state attivate varie consulenze particolarmente onerose per l'ente, senza alcun bando pubblico, assegnandole a personale esterno per funzioni che richiedono competenze già esistenti e qualificate all'interno dell'Agenzia, in ciò esautorando completamente gli uffici interni competenti e creando profondo malumore tra il personale;

se il Governo sia a conoscenza:

del fatto che in data 23 luglio, l'Ufficio commissariale nelle funzioni di Consiglio di amministrazione, in violazione delle più elementari norme di correttezza istituzionale, abbia approvato la struttura di macro-organizzazione dell'Agenzia privando il nuovo Consiglio di amministrazione della possibilità di decidere in merito ad un punto di tale rilevanza strategica di competenza dello stesso nell'ambito dei suoi compiti di indirizzo dell'Agenzia;

in caso affermativo, di come sia stato possibile arrivare ad un tale palese livello, costante e ripetitivo, di violazione delle leggi senza che alcuna reazione si sia determinata da parte del Ministero vigilante né sia stata attivata alcuna verifica dell'operato del Commissario, oggi Presidente, nonostante i fatti siano noti unitamente al profondo malessere del personale;

quali iniziative concrete il Ministro in indirizzo intenda assumere per interrompere questa situazione a giudizio dell'interrogante insostenibile ripristinando nell'ente la legalità ed una trasparenza nella sua gestione.

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