ISTITUZIONI IL PARLAMENTO EUROPEO OGGI, DOPO LE ELEZIONI

Quale è la sua attuale composizione? Quanti sono gli eletti italiani,quale è la loro collocazione politica ed istituzionale, quale è il rapporto numerico fra i singoli partiti e gli schieramenti politici? Per saperlo leggi, di seguito, lo “speciale” realizzato da SPI Internazionale.

Le elezioni europee del 6-7 giugno hanno modificato profondamente l’Europarlamento: la socialdemocrazia europea ne è uscita sconfitta mentre, salvo poche eccezioni, il centrodestra ha registrato ovunque significativi passi in avanti, sia nei singoli Paesi, che complessivamente nell’Unione.
Le caratteristiche dei 736 deputati, eletti nel 30° anniversario dell'elezione a suffragio universale del Parlamento Europeo in rappresentanza di circa 500 milioni di cittadini, che hanno preso posto nell’emiciclo di Strasburgo per questa settima legislatura testimoniano dei cambiamenti sociali e culturali intervenuti.
E questa composizione parlamentare, più orientata al liberismo che ai problemi sociali, dice anche delle difficoltà con cui si dovrà misurare il sindacato europeo per evitare scelte che portino l’Unione verso una deriva di riduzione dei diritti del lavoro e di cittadinanza.
Non a caso, Guglielmo Epifani, aprendo l’Assemblea di programma della Cgil a Chianciano, ha richiamato con forza l’intero Sindacato a impegnarsi per il rilancio di un’Europa coesa e sociale, in grado di far prevalere la civiltà del lavoro ed i suoi principi di equità e giustizia.
Sarà perciò importante se nei prossimi mesi, anche dentro il dibattito congressuale della Cgil, il sindacalismo europeo, dalla Ces alla più piccola delle sue categorie, saprà guardare all’Europa con rinnovato impegno e determinazione.
Con queste elezioni si è votato, per la prima volta nella storia, contemporaneamente in 27 paesi di una Unione che va dall'Atlantico ai confini della Russia con il Mar Nero e dal Mediterraneo fino a oltre il circolo polare artico.
Il sogno dei padri fondatori di una comunità di persone che, in pace, dopo la tragedia della seconda guerra mondiale, costruisse il suo futuro, è più che mai vivo e attuale e l’Europa deve tornare ad essere un punto di riferimento di civiltà e democrazia per tutti i popoli del mondo.

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