Un Senatore italiano che non parla italiano e vuole diventare Presidente dell’Argentina

Antonina Cascio

Segretaria Trinacria Oggi – USEF – Mendoza

Il senatore Esteban Caselli, senatore della Repubblica italiana, non parla l’italiano.

È da credere che nemmeno lo scriva o lo legga, per tale motivo, e per rispetto alla sua intelligenza, scrivo questo articolo in castigliano, dato che è di questo personaggio ambivalente e strano, lupo mascherato da agnello, che voglio parlare.

Vero è che il lupo può non perdere le sue voglie però, per sua disgrazia, perde i denti a causa dell’età.

Il senatore Esteban Caselli è ritornato a Mendoza, nell’ ambito della sua pittoresca campagna per le elezioni presidenziali del 2011 in Argentina, con la scusa di aver ottenuto, oh! miracolo, che il Governo italiano sblocchi 47 milioni di Euro, che avanzavano da un prestito realizzato dall’Italia all’Argentina, per l’acquisto di macchinari per la sanità nazionale, per attrezzare alcuni ospedali nel 2002.

Il senatore ha la fortuna di essere amico di Berlusconi che ha sbloccato i fondi affinché il suo amico potesse giocare a cercare di diventare presidente, ed ha trovato una buona scusa per essere ricevuto da tutti i responsabili provinciali che finora gli danno ascolto, vai a sapere perché.

Alla fine di questa marcia trionfale in Argentina, secondo quanto spiegato da lui stesso, Caselli ha ripartito i suddetti fondi in 25 province, o 24 escludendo il Governo della Città di Buenos Aires, Governo che non riceverà i 4 milioni di euro che gli avrebbe destinato, poiché Caselli sospetta che Macri sia un “ corrotto”, dato che lunedi 24 lo aveva aspettato nel suo ufficio, in compagnia di un imprenditore italiano (un tal Di Lorenzo) che il Senatore già conosceva (non faccio altro che ripetere le sue stesse parole), un signore che vende articoli sanitari, con il quale è evidente che il Senatore non voleva negoziare. Poi ha cominciato a pensare a voce alta a chi avrebbe dato quei 4 milioni di Euro, però ha terminato la frase in balbettii.

Secondo il Senatore, a Mendoza toccano più o meno un milione e mezzo di Euro e noi mendozini gli dovremmo essere riconoscenti, come il governatore che lo ha ricevuto ieri mattina.

Ma non lo siamo, noi membri della collettività italiana, che siamo stati invitati in tale nostra qualità, e che a quanto pare era calcolato che avremmo reso grazie ma non che gli avremmo fatto domande relative alle necessità delle persone che proprio lì eravamo a rappresentare.

Il senator Caselli, era l’argomento, ha sbloccato fondi di un prestito che gli argentini dovranno restituire a modico interesse e in un lungo periodo di 50 anni ( perciò allora se il mondo non è impazzito, il senatore avrà già bisnipoti e a chi interessano tante generazioni di discendenti?)

Inoltre se egli può fare questo, quanto dovrà fare in più per gli argentini, se lo eleggiamo presidente?

Non credano che sia un cattivo argomento.

Chissà se convenga aver un presidente al quale il suo amico Berlusconi consente di ottenere tali generosi prestiti.

Non so se ci conviene come italiani, che Caselli dice di rappresentare e difendere.

Che dire di più?

Scendere nei dettagli delle offese che Caselli ha riservato: al Partito Democratico, alla sinistra italiana, al deputato Merlo, (il fatto che ha ottenuto più voti e perciò più fondi elettorali evidentemente lo meriterebbe) e alla fine al deputato Fabio Porta, del quale si è arrischiato di giudicare l’intelligenza, senza averlo mai visto personalmente;

spiegare in che modo un certo Arenas o Arena, che si dice suo segretario, ha minacciato uno dei giovani o descrivere il broncio con il quale ha manifestato la sua irritazione, dopo avermi gridato contro e avermi aggredito verbalmente per avergli domandato:

a) se crede che sia corretto realizzare una campagna elettorale per le elezioni presidenziali in Argentina mentre è in carica come Senatore della Repubblica Italiana. b) con quali fondi e in tempi pagati da quale governo intende realizzare questa campagna.

c) a che partita corrispondono i fondi che dice di aver sbloccato per l’emigrazione; sarebbe troppo lungo.

A causa di queste domande il senatore ha perduto la sua compostezza e, aggiungerei, anche il senso del luogo in cui si trovava, dello spazio e dell’ incarico che detiene e perciò mi ha aggredito verbalmente quando gli ho chiesto di farne altre.

Brutta figura, quella del senatore Caselli.

Se questi fondi arrivano veramente alla provincia o, in difetto, arrivano acquisti adeguati per gli ospedali pubblici per un ammontare equivalente, lo ringrazieremo nonostante la sua mancanza di buon senso e di educazione.

Per lo meno speriamo che così sia, e che soddisfatto il suo ego e malridotta la sua integrità morale, si ritiri in campagna d’inverno. Non come san Martino, ma come lui in Francia, dove non abbia più modo né precedenti che gli consentano di iniziare un’altra volta.

Condivido la doglianza del nostro caro amico Claudio Bravin.

Sono pochi i membri del Comites e i Presidenti delle Associazioni che partecipano agli incontri con i nostri politici. Però trattandosi di Caselli, chissà che non sia meglio così.

In questo modo egli può argomentare liberamente su posizioni a favore della dissoluzione dei Comites e del CGIE.

Diversamente potrebbe credere che ha una maggioranza che lo appoggia, aggiungendo i presenti alla quantità di quelli che ancora continuano a coccolarlo, parlando male di persone assenti che non stanno bene al legislatore, che nella sua esasperazione, se l’è presa finanche con il deputato Angeli.

Antonina Cascio

Segretaria Trinacria Oggi – USEF – Mendoza

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Un senador italiano que no habla italiano y se autocandidatea a Presidente de la Argentina.

El senador Esteban Caselli, senador de la República Italiana , no habla italiano.

Es de suponer que tampoco lo escribe y lo lee, por lo cual, y por respeto a su inteligencia , escribo este artículo en castellano, puesto que de este personaje ambivalente y extraño, lobo disfrazado de cordero, es que voy a hablar. Claro que el lobo puede no perder las mañas pero para su desgracia pierde los dientes, llegado a cierta edad.

El senador Esteban Caselli recalò en Mendoza, en el desarrollo de su estrambótica campaña presidencial para el 2011 en Argentina, amparado en la excusa de haber conseguido, oh milagro¡ que el Gobierno Italiano destrabara los 47 millones de Euro

Que restaban de un empréstito realizado por Italia a la República Argentina para la compra de aparatos para la sanidad nacional, con el fin de equipar hospitales en el 2002.

El senador tuvo la suerte de ser amigo de Berlusconi quien destrabó los fondos para que su amigo jugara a querer ser presidente y tuviera una buena excusa para ser recibido por todos los mandatarios provinciales que hasta ahora le huían, vaya a saber por qué.

En pos de esta triunfal marcha sobre Argentina Caselli según lo explicó, repartió los fondos entre 25 provincias , o 24 y el Gobierno de Buenos Aires, Gobierno que no recibirà los 4 millones de E que le había destinado a causa de que Caselli sospecha que Macri es un “corrupto “puesto que el lunes 24 lo esperò en su despacho en compañía de un empresario italiano(un tal di Lorenzo) , que el senador ya conocía(no hago más que repetir sus palabras),un señor que vende artefactos para la salud con el cual es evidente que el senador no quería negociar. Ensayó pensar en voz alta a quién le dará los 4 millones pero terminó la frase en balbuceos.

Según el senador , a Mendoza le toca más o menos un millón y medio de Euro y los mendocinos deberíamos estar agradecidos, como lo estuvo el gobernador que lo recibió por la mañana de ayer.

No lo estábamos tanto los miembros de la colectividad italiana que fuimos invitados en calidad de tales, y que según parece estaba calculado que diéramos las gracias pero no que hiciéramos preguntas relativas a las necesidades de las personas que quienes allí estábamos representamos.

El senador Caselli,- era el argumento,- destrabó fondos de un préstamo que los argentinos deberán devolver a módicos intereses y en larguísimos 50 años(para aquel entonces si el mundo no se acabó, el senador tendrá ya choznos y a quién le interesan tantas generaciones de descendientes?). Pues entonces, si èl puede hacer esto por los argentinos cuánto más no podrá hacer si lo elegimos presidente?

No crean que es malo el argumento. Quizá convenga un presidente a quien su amigo Berlusconi le permite otorgar generosos préstamos. No se si nos conviene a los italianos que Caselli dice representar y defender.

Qué más decir? Caer en el detalle de las injurias que expelió para el Partito Democrático, la sinistra italiana, el diputado Merlo (el hecho de que tuviera más votos y por ello más fondos evidentemente aún lo hiere) y finalmente contra el diputado Fabio Porta, a quien se atrevió de evaluar su inteligencia sin haberlo visto nunca personalmente, explicar en qué modo un tal Arenas o Arena, que dícese su secretario, amenazó a uno de los jóvenes o describir los “pucheros” con que manifestó su alteración después de gritarme y agredirme verbalmente por haber preguntado :a) si cree que es correcto realizar una campaña pro-presidencial argentina mientras se desempeña como senador italiano, b)con qué fondos y en los tiempos pagados por cuál gobierno realiza esa campaña, c) a qué partidas corresponden los fondos que dice haber rescatado para la emigración , sería demasiado extenso. A causa de esas preguntas el senador perdió su compostura y yo diría el sentido del lugar , el espacio y el cargo que Detenta y por ello me gritó cuando quise hacer las próximas.

Triste imagen, la del senador Caselli. Si esos fondos llegan verdaderamente a la provincia o en su defecto llegan las compras adecuadas para los hospitales públicos y equivalentes a los montos, le agradeceremos a su falta de sentido común y santas pascuas. Al menos esperemos que así sea y que ya satisfecho su ego y maltrecha su integridad moral, se retire a los campos de invierno. No como San Martín, pero tal vez como él en Francia, donde no haya modo ni antepasado que le de pie para empezar de nuevo.

Coincido en la queja de nuestro querido amigo Claudio Bravin. Son pocos los miembros del Comites y los presidentes de asociaciones que asisten a los encuentros con políticos.

Pero tratándose de Caselli quizá sea mejor así. De este modo el puede fundamentar su posición a favor de la disolución de los Comites y del CGIE.

De la otra forma podría creer que tiene una mayoría que lo apoya , sumándole la cantidad a los embelecos y arrumacos que los pocos que había se quedaron a hacerle, hablando mal de personas ausentes que no le caen bien al legislador, quien e su exasperación, hasta contra el diputado Angelis se explayó.

Antonina Cascio

Segretaria Trinacria Oggi – USEF – Mendoza

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