LA CRISI IN CIFRE

Ora siamo in grado di fornire a chi ci segue i numeri e le percentuali della crisi economica nazionale che il nostro Esecutivo dovrebbe arginare entro fine 2010. La meta è ambiziosa, anche perché parecchi altri Paesi UE già hanno realizzato ciò che il Centro/Destra si è impegnato, pur se in tempi differenti, a sanare nella penisola. La disoccupazione, in altre parole il dramma di chi ha perso il lavoro, si è attesta all’8%. Siamo piombati ai valori del secolo scorso ed in piena Prima Repubblica. Il salario medio di chi, ha avuto la possibilità di continuare il suo impegno occupazionale, è d’Euro 21.370 l’anno, contro, ad esempio, gli Euro 29.750 della Germania ed Euro 30.775 del Regno Unito. Nonostante la crisi economica che da noi è ancora lontano dall’essere sanata, la pressione fiscale, accanto ad una minore evasione, è salita sino al 43,3% dell’imponibile. In Spagna il valore non ha superato il 37,2% ed in Irlanda si è attestato al 32%. Ci sono, è vero, Paesi con pressione fiscale più elevata ( Danimarca 48% e Finlandia 43%), ma in questi, come in altri Stati, le retribuzioni e le pensioni sono migliori delle nostre e non di poco. Intanto, alla ricerca della fatidica occupazione, magari a tempo indeterminato, c’è una fitta schiera di laureati (tra i 25 ed i 30 anni) pari al 6% dei giovani che intenderebbero lavorare. La media in tutti gli altri Stati UE non raggiunge il 3,5%. Anche i fondi per le politiche sociali, alle quali abbiamo sempre puntato, hanno perduto 660 milioni d’Euro. Il Prodotto Interno Lordo (PIL) è in positivo: +0,6%. Ma basta guardare oltre frontiera per compemprendere la situazione. In Germania, ad esempio, è al 3,2%. Al nostro livello solo la Grecia ed il Portogallo. Sette milioni sono gli italiani con pensione inferiore ad Euro 10.000 l’anno. Quindi, al limite dalla povertà. Non migliore la situazione occupazionale del personale statale. Soprattutto quello dipendente dalla Pubblica Istruzione. E’ previsto un taglio di docenti di almeno 87.000 unità entro il prossimo 2012. Minori investimenti anche per l’apprendimento e la cultura in generale. Due miliardi d’Euro entro la fine d’anno. Ma non basta. Anche se è già troppo. Per i Connazionali all’estero, l’Imposta Comunale Immobiliare (ICI) dovrà essere pagata per intero, per il biennio 2008/2009, da parte di chi ha un’unità immobiliare di proprietà in Patria; anche se non locata ed ad uso esclusivo. Resta, poi, sempre da definire il pacchetto sicurezza. Secondo fonti sindacali, mancherebbero, tra l’altro, all’appello almeno quarantamila addetti. Pur se l’inflazione è a livello zero, aumenti indicativi ci sono stati. Rincarati, per esempio, i pedaggi autostradali ed il prezzo dei quotidiani (20%). Mancano, quindi, ancora parecchie risorse per tentare d’arginare la crisi che sembra non rispondere bene alle “cure” del Governo e che per l’Opposizione rappresenta un punto di forza per criticare, a suo dire, l’immobilismo della squadra del PDL e Lega. Noi, nonostante tutto, preferiamo essere più cauti; anche se concreti. L’Italia può risalire la china. E’ una questione d’etica, più che di politica. Se il 2010 non si presenterà con i presupposti per porci al livello degli altri Stati UE, riteniamo che sia difficile trovare soluzione ad una situazione in negativo che resterebbe, entro il 2012, unicamente nazionale.

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