LA RIFLESSIONE

Col prossimo settembre, l’attività politica riprenderà e, con lei, il complesso delle strategie per tentare di far uscire l’Italia dalla crisi. Questi mesi del 2009 sono stati assai difficili proprio per la delicata situazione economica che ha coinvolto il mondo. Per noi, in ogni caso, “male comune non è stato mezzo gaudio”. Tentare, già da ora, di fare un consuntivo dell’anno che ha messo alle corde la nostra economia non è facile, ma non impossibile. Certo è che l’indice della produttività industriale ha registrato un -3,5% rispetto l’anno precedente ed il nostro Prodotto Interno Lordo, nonostante gli interventi governativi, è allo -0,1%. La disoccupazione, senza tener conto di chi è sempre alla ricerca del suo primo lavoro, è a quota 6%. La più alta di questi primi anni del Nuovo Millennio. Alla fine degli anni’90, l’indice dell’occupazione si era stabilizzato; ma già nell’autunno del 2002 evidenziava cenni di cedimento. Segno che qualcosa iniziava a non andare per il verso giusto. Mentre l’estate volge al termine, la piccola e media industria continua ad essere in crisi ed i cicli produttivi risentono ancora di una congiuntura negativa che è mondiale. Il 40% delle famiglie italiane si è indebitato per far fronte a tante spese. Dagli elettrodomestici, all’automobile, alla casa. Già alcuni ipermercati hanno lanciato la “carta alimentare fedeltà” una sorta di credito propagato ( minimo Euro 50) che consente, nell’arco dell’anno di validità della tessera, di poter usufruire di uno sconto del 5% sui prodotti in vendita. Il tutto con una maggior liquidità immediata per chi vende ed un risparmio garantito per chi acquista. Oltre gli arrangiamenti all’italiana, il Governo inizierà ad elaborare la Legge Finanziara 2010, vero parametro di confronto tra crisi e ripresa. L’Esecutivo, almeno sino ad ora, si è impegnato nel tamponare la situazione avversa. Anche utilizzando alcuni ammortizzatori sociali. Ma non è servito. Gli italiani sono sempre più poveri e le famiglie sotto il tetto dei 10.000 Euro l’anno ( quattro persone) sono al limite della povertà. Ma c’è chi è già andato sotto il fatidico “tetto” (12% delle famiglie italiane). La prossima Finanziaria dovrà garantire nuove valutazioni di sopravvivenza. In caso contrario, potrebbe essere messa in crisi la stessa governabilità. Gli sciacalli politici sono all’erta. Eppure dietro questa realtà, c’è un Paese, profondamente provato, che chiede un momento di concreta riflessione prima d’assumere quelle che saranno le decisioni finali. A questo punto, per coerenza, ci chiediamo se il piano finanziario governativo, già noto nei suoi principi di massima, riuscirà a far fronte all’emergenza nazionale. Intanto, l’Opposizione si prepara a sostenere la sua parte. Costi quel che costi.

Lascia un commento

My Agile Privacy
Questo sito utilizza cookie tecnici e di profilazione. Cliccando su accetta si autorizzano tutti i cookie di profilazione. Cliccando su rifiuta o la X si rifiutano tutti i cookie di profilazione. Cliccando su personalizza è possibile selezionare quali cookie di profilazione attivare.
Attenzione: alcune funzionalità di questa pagina potrebbero essere bloccate a seguito delle tue scelte privacy