Assestamento di Bilancio: l’On. Porta presenta, insieme ai colleghi di Commissione Fedi e Narducci, tre emendamenti

Per l’assistenza ai nostri connazionali all’estero chiesti 3,5 milioni di euro per recuperare gli standard minimi e garantire l’assistenza socio-sanitaria agli anziani che vivono in Sudamerica

Insieme ai colleghi Franco Narducci e Marco Fedi, entrambi del Partito Democratico e integranti la Commissione Esteri, l’On. Fabio Porta ha presentato tre emendamenti alla legge di assestamento del bilancio 2009.
Gli emendamenti si riferiscono al bilancio del Ministero degli Esteri ed al capitolo “Italia in Europa e nel Mondo” che comprende i programmi per gli italiani nel mondo.
Si cerca così, continuando e rafforzando il lavoro iniziato in Senato, di recuperare fondi importanti per il funzionamento dei Comites, i corsi di lingua italiana all’estero e l’assistenza.
Su quest’ultimo punto, l’On. Porta, unico parlamentare del PD eletto in Sudamerica, ha dichiarato:
“L’emendamento mira a ripristinare i livelli minimi di assistenza garantiti ai nostri connazionali residenti all’estero che si incontrano in precarie e a volte drammatiche condizioni socio-economiche”.
“Ci riferiamo in particolare – continua il Vice Presidente del Comitato per gli italiani nel mondo della Camera – a migliaia di persone anziane che vivono in Sudamerica e che spesso non sono nemmeno nelle condizioni di comprarsi i medicinali per la loro sopravvivenza o di accedere a prestazioni sanitarie indispensabili alla loro cura”.
“La nostra emigrazione all’estero – aggiunge Porta – rappresenta oggi per l’Italia un motivo di orgoglio e nella maggior parte dei casi questi nostri cittadini e i loro discendenti hanno contribuito in maniera determinante alla crescita ed allo sviluppo dei Paesi che li hanno accolti.
Non tutti però hanno avuto la stessa fortuna ! Non tutti vivono in Paesi che garantiscono una adeguata copertura socio-assistenziale e un servizio sanitario gratuito e di base”.
“Con la finanziaria del 2009 – rileva il parlamentare del PD – i fondi destinati all’assistenza per gli italiani indigenti all’estero sono stati ridotti in maniera drammatica; misura aggravata dalla norma che elevando a dieci anni di residenza in Italia il requisito minimo per avere diritto alla pensione sociale finisce con il negarla proprio a questi anziani che dopo anni di dure sofferenze all’estero rientrano a casa per vivere serenamente e degnamente gli ultimi anni della loro vita con i loro familiari”.
“A questo governo – conclude il deputato eletto in Sudamerica – che si ricorda di “Italia all’estero” solo quando condona gli evasori che hanno esportato all’estero illegalmente i loro capitali, ricordiamo che esiste un’altra Italia onesta e rispettata in tutto il mondo.
Non voltiamogli le spalle ancora una volta !”

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