La scorsa settimana il vice-presidente della Commissione Finanze del Senato sottolineava come in Calabria il 94% delle imprese evaderebbero l’IRAP mentre questa percentuale in Lombardia sarebbe solo del 12%. Non so se siano dei dati reali – mi sembrano esagerati – ma sta di fatto che anche nel campo dell’evasione è assurdo pubblicare statistiche “generaliste” e non divise per regioni, province e città. Non serve dire “Questa categoria evade al 60%” se non si chiarisce bene chi, dove, come si evade. Cominciamo quindi a dividere questi dati sul territorio e si cominci anche a pubblicare un rapporto tra contribuenti e visite della Guardia di Finanza, tra partite IVA e studi di settore, divisi per singola provincia. Quanti sono gli accertamenti fatti qui e là per l’Italia ogni 1000 contribuenti e quale risultato danno? Perché l’impressione è che il fisco si accanisca sempre sulle stesse categorie (vedi i lavoratori dipendenti) ma poco su altre. Facciamo in modo che i controlli siano seri ed equi per tutti, perché se in una provincia per il fisco non arrivano i risultati c’è da pensare che o negli uffici si “dorme” o – peggio – c’è combutta con gli evasori. Ho chiesto quindi al Governo in una interrogazione parlamentare di pubblicare annualmente questi dati affinché ci sia una relazione precisa dello stato di fatto e che gli sforzi contro l’evasione siano concentrati là dove siano più evidenti certe discrepanze. Mi auguro che Tremonti e Brunetta che dimostrano di capire la concretezza delle cose ne tengano conto…
