Il DL 78 1/07/2009, sui provvedimenti anticrisi, interviene all’ art 22, anche sulla programmazione delle risorse per la spesa sanitaria

“Il DL 78 1/07/2009, sui provvedimenti anticrisi, interviene all’ art 22, anche sulla programmazione delle risorse per la spesa sanitaria. Slitta al 31 luglio 2009 (dal 31 ottobre 2008) il termine per la stipula della specifica intesa tra Stato e regioni (province autonome), cui è subordinato il finanziamento integrativo al SSN a carico del bilancio dello Stato, previo raggiungimento dei programmati obiettivi di riorganizzazione delle strutture sanitarie e di contenimento dei costi del relativo settore. La disposizione prevede, in caso di mancata intesa entro il termine sovra citato, comunque il mantenimento nella misura del 7% dello standard dimensionale del disavanzo sanitario strutturale rispetto al finanziamento ordinario e alle entrate regionali, al cui raggiungimento scatta obbligatoriamente la sottoscrizione dei piani di rientro.

L'articolo 22 al comma 3, costituisce un grave arretramento rispetto a quanto stabilito dal comma 834 e 836 dell'art. 1 della Legge finanziaria 2007 che individua le entrate della Regione Sardegna (comma 834) e stabilisce (comma 836) che dall'anno 2007 la regione provveda al finanziamento del servizio sanitario senza alcun apporto a carico dello Stato. Secondo tale articolo, infatti “in sede di riparto del finanziamento del SSN è determinata la quota che le regioni a statuto speciale e le province autonome di Trento e di Bolzano riversano in entrata al bilancio dello Stato.”.

Su questa materia è già intervenuto il Presidente del comitato delle regioni, senza purtroppo sortire alcun effetto. Incide ancor più negativamente per la Sardegna, poiché ciò che era stato stabilito nella finanziaria 2007 era frutto delle battaglie condotte sulla vertenza sulle entrate. L’attuale governo regionale tace sul suddetto articolo, non si capisce se per l’ennesima volta piegato alle decisioni nazionali, oppure ignaro delle conseguenze, visto che significa perdere circa 200 milioni di euro, necessari per esempio, per l’attuazione del piano sanitario regionale o dei servizi socio sanitario. È su questi fronti che si gioca l’autonomia della nostra isola, più volte sbandierata, ma fino ad ora solo calpestata.”

Amalia Schirru

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