SOS confessione

Secondo ricerche recenti solo l’8-10% dei cattolici praticanti si confessa una volta al mese,il 2% più di una volta,il 50-60% una volta all’anno,al massimo due volte nel corso dell’anno stesso,mentre il 30% non si confessa mai.
Ma la fuga dai confessionali è iniziata ormai da molti anni. Sono soprattutto gli anziani a frequentarli mentre i giovani si dimostrano assenti nell’intrattenersi in questa parte delle nostre chiese.
E così fra non molti anni i confessionali resteranno deserti. Papa Benedetto XVI per questo motivo ha inviato una lettera pastorale ai sacerdoti di tutto il mondo affermando che essi non debbono rassegnarsi a vedere vuoti i confessionali.
I confessionali sono vuoti,constata il Pontefice,da tutti e due i lati e la diserzione dei fedeli è preceduta dalla diserzione dei sacerdoti.
Chi va nei confessionali cerca spesso una guida spirituale e così,assolto il sacramento della confessione,si ferma a chiedere al sacerdote consigli.
Va detto che il confessionale è l’unico luogo in cui oggi ciascuno di noi può liberamente raccontare tutto di se stesso senza paura che altri possano conoscere i nostri segreti.
Infatti le poche persone che cercano questo “disvelamento” dello spirito aprono davvero la loro anima e parlano di tutto.
Ma è indubbio che una delle cause di questa profonda crisi va ricercata nella oggettiva difficoltà di trovare per un fedele un buon confessore.
Questo abbandono del sacramento della confessione è confermato non solo dalla Chiesa,ma anche dai sociologi che evidenziano come vi sia una forte attenuazione,se non la scomparsa,del senso del peccato,in particolar modo per quel che attiene la sfera privata che riguarda l’erotismo e il sesso.
Infatti nella sfera intima ognuno si giudica e autoassolve da sé. Ma c’è un’altra causa di questa disaffezione nei confronti della confessione in quanto è venuta meno,nel mondo cattolico,la necessità della mediazione della Chiesa nel percorso di pentimento personale.
In alcuni Paesi come la Gran Bretagna e l’Olanda il rifiuto della mediazione del sacerdote nella relazione con Dio ha determinato l’abbandono della confessione che ha preceduto l’abbandono della pratica religiosa.
La persona che si confessa scarica pesi interiori,cerca un rapporto con il sacerdote e per questo motivo non si sente più isolato. Confessarsi a un sacerdote significa anche accettare la sua guida spirituale.
Così come la confessione è fra i primi sacramenti che si ricevono,è anche fra i primi a scomparire. Una grande fetta di popolo che si proclama cattolico ha già abbandonato la confessione;per la precisione l’80% della popolazione che si dice cattolica,ma non è praticante.
Il precetto che prevede la confessione almeno una volta l’anno a Pasqua,è un invito ormai senza risposta da parte dei fedeli.
Alla base di questa disaffezione e abbandono della confessione c’è quella che si può chiamare individualizzazione della fede in base alla quale tanti fedeli ritengono di potersela vedere con Dio direttamente e in questa fede “fai da te” trova spazio anche l’autoassoluzione.
Ma certamente questo abbandono è determinato anche da sacerdoti che hanno perso un certo carisma.
Un’altra causa di questo abbandono della confessione va ricercata nel fatto che i sacerdoti molte volte non si mostrano eccessivamente disponibili all’ascolto nel confessionale perché presi da altre questioni.
Forse anche la Chiesa dovrebbe recitare un mea culpa.

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