Marta Carrer intervistata da Pietro Liberati

L'unico commento pieno di affetto e di stima che posso fare a Marta detta
“Ciuffettino” ,a nome di tutti,è questo: “Sei l'orgoglio di tutti noi”.

Daniele Marconcini
Presidente AMM

Marta l'ho conosciuta nel periodo in cui frequentava il corso organizzato
dall'Associazione per 'Esperti e Formatori per l'emergenza
socio-assistenziale e degli indigenti in Argentina' e da allora abbiamo
frequenti contatti , non ultimo, il viaggio effettuato nel gennaio scorso in
sudamerica. Tralasciandone i dati anagrafici posso affermare che Marta ha
dato una svolta positiva a tutta l'Associazione. L'essere punto di
riferimento all'altro capo dell'oceano unito alla sua capacità
organizzativa. impegno, costanza e serietà ha permesso a tutta
l'Associazione di crescere sia d'importanza che in qualità. Il suo lavoro
nelle vesti di caporedattore del Portale dei Lombardi nel Mondo, e
maggiormente l'impegno sul campo per lo sviluppo e la finalizzazione dei
progetti di solidarietà sociale che ha permesso l'erogazione, dalla Regione
Lombardia, dei fondi a favore degli indigendi lombardi. Lavori svolti con
passione, competenza e abnegazione che la rende oggi una colonna
insostuibile dell'Associazione in sudamerica. Ma anche nei brevi periodi in
cui rientra in Italia non è raro trovarla al computer nella sede di via
Mazzini circondata da fogli di appunti, a programmare progetti e incontri.
Sicuramente le sue parole sono migliori delle mie per spiegare … Chi è
Marta Carrer?

Caro Pietro, inizio a rispondere a questa difficile domanda partendo dal
presente. Vivo in Argentina da qualche anno, sono arrivata a questa terra il
cocco di mamma!!!del profondo sud del mondo spinta dal Destino, sembrerà un
po' poetico e forse romantico ma chi conosce bene la mia storia sa che c'è
il suo zampino!
Qui ho famiglia, non posso non dire che da un anno e mezzo sono mamma di un
meraviglioso italo-argentino (tutto un cocco di mamma!!!) e collaboro con
l'Associazione dei Mantovani nel Mondo come coordinatrice progetti in
America Latina. Lascio alle mie spalle un paesino della provincia di
Treviso, dove sono nata, la mia amata Venezia, dove ho fatto l'Univestità e
qualche altro angolo del mondo che ho avuto la fortuna di conoscere e
vivere. Sono senz'altro il frutto di questo peregrinare.dell'alma.

Qual'è stata la “molla” che ti ha spinto a girare il mondo ??
Per il lavoro di mio padre fin da piccola ho viaggiato parecchio con la mia
famiglia: ho vissuto quasi in tutta l'Italia e ricordo con allegria la tappa
esotica dell'Algeria. Mi sono sempre sentita un po' nomade ma allo stesso
tempo ho sempre conservato i legami con la mia terra, le mie origini. Credo
che questo mi abbia “abituata” al viaggio e svegliato in me la curiosità per
il mondo, i popoli, le diverse culture. Tanto è vero che dopo la laurea in
filosofia a Venezia mi sono specializzata in mediazione interculturale a
Madrid dove ho lavorato per anni con immigranti di varie nazionalità. Marta
CarrerPiano piano il Destino mi ha portata lontano, nel Nuovo Mondo, mi ha
confermato la mia condizione di emigrata e, adesso, mi da l'opportunità di
lavorare con le collettività italiane (lombarde) all'estero. Insomma, il
mondo dell'emigrazione prima di essere oggetto di studio e lavoro è parte
del mio vissuto. Una grande ricchezza: l'incontro con l'Altro ti mette
davanti allo specchio, ti costringe a definirti. Per questo, chissà, mi
sento più italiana fuori dall'Italia, quando il diverso che mi circonda mi
obbliga a tratteggiare i caratteri della mia persona e della mia cultura. Mi
permetto di dire che solo chi vive questa condizione conosce le molte
sfumature delle mie parole. Non è facile vivere “fuori”. Una volta tirate
fuori le radici non è più possibile piantarle in nessun altro luogo. Ci si
sente estranei al vecchio e al nuovo. Credo che da questo sentimento nasce
la Nostalgia che qui a Buenos Aires ho la fortuna di “ascoltare” sulle note
del tango.

L'essere italiana in un paese straniero, a parte la lingua, ti ha agevolato
o creato maggiori problemi rispetto ad un'altra nazionalità?
In tutti i Paesi in cui ho vissuto, l'essere italiana non mi ha mai
comportato alcun problema. A differenza che in Europa, però, in Argentina
(ma questo direi che vale anche per l'Uruguay e il Venezuela) l'italianità è
un legame di appartenenza. Qui il 60% della popolazione ha sangue italiano,
tutti sanno qualche parola (magari il dialetto dei nonni), la città di
Buenos Aires racconta l'Italia in ogni suo angolo. Sarà per questo che mi
sento più a casa qui che in Spagna, dove ho vissuto per molti anni.

Da qualche anno vivi in Argentina parlaci un po' di questo grande paese e
della sua gente, le tue impressioni, considerazioni…
Buenos Aires Casa RosadaNon mi risulta facile parlare dell'Argentina. E'
come se non ne fossi ancora pronta. Mi sfuggono le sue logiche, certe
dinamiche. Da una parte sento il cuore di un Paese generoso, che apre le
braccia, che offre opportunità. Dall'altra, l'instabilità, la fugacità, il
tutto e subito. E' difficile programmare, perdurare. A Buenos Aires tutti
corrono e spesso mi domando se sanno dove vanno. Basta uscire dalle grandi
città e il tempo, all'improvviso, si ferma. Non c'è futuro, solo Presente.
Ci sono tante Argentine, quindi: Buenos Aires, con il suo egocentrismo, il
Nord, povero e meravigliosamente bello, il Sud, ricco e sconfinato. Tanta
diversità in un unico Paese non è facile da raccontare. Sento però che la
vera Argentina, non è qui, in questa Buenos Aires che non riesce a definire
se stessa e vive guardando fuori, chissà oltreoceano.

Come valuti l'esperienza di collaborazione con l'Ass.Mantovani nel mondo ed
in particolare il tuo ruolo nella redazione del portale dei lombardi
All'Associazione Mantovani nel Mondo mi lega innanzitutto un vincolo
d'affetto. Non è poco aggiungere che sono Marta, al centro, alla riunione
AMM a Buenos Aires gennaio 2009 stata “accettata” seppur veneta – lo dico
con ironia – questo perché nell' Associazione si apprezzano più le
professionalità che l'appartenenza regionale! La mia formazione
sull'emigrazione italiana all'estero, il mio lavoro in America Latina sia
sul piano dei progetti sociali che come caporedattore delle aree del Portale
dei Lombardi nel Mondo inerenti al Sudamerica, sono il frutto di 5 anni di
collaborazione con questo meraviglioso gruppo di persone che, professionisti
in diversi settori, offrono all'A.M.M. competenza, impegno, capacità e
dedizione. Sono particolarmente orgogliosa di poter coordinare un progetto
di aiuto agli indigenti lombardi in America Latina che ormai da anni la
Regione Lombardia finanzia al nostro sodalizio. Proprio in questi giorni
l'Associazione ha erogato il contributo di solidarietà del 2008. Stiamo
ricevendo i ringraziamenti da molti corregionali ai quali l'avventura
dell'emigrazione non è andata bene, che vivono l'abbandono e l'indigenza
lontani. lontani da quella terra che rappresenterà per sempre la loro Casa.
E i ringraziamenti delle autorità consolari che, in questi tempi di tagli e
“carestia”, valorizzano il finanzimento regionale. Molte di queste Storie,
di lombardi e italiani all'estero, le stiamo raccongliendo e pubblicando nel
nostro Portale che sta divendo sempre di più la voce di molti italiani fuori
dall'Italia. Insomma, se poi condiamo tutto questo con un buon risotto alla
mantovana fatto dagli amici dell'Associazione, un buon bicchiere di vino e
le note del nostro amico musicista Stefano Guerresi, anch'egli appartenente
ad A.M.M., la mia esperienza parlerebbe anche di amicizia, affetto e stima.
Non può che essere positiva, quindi.

Grazie Marta, anche per le parole: 'amicizia, affetto e stima… che sono
reciproche.

Pietro Liberati.

email Marta Carrer americalatina@lombardinelmondo.org

www.mantovaninelmondo.eu
www.lombardinelmondo.org

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