AZIONISTI ALITALIA, NOVITA NELLA VICENDA

Il componente del Dipartimento Tematico di Tutela del Consumatore dell’Italia dei Valori, Giovanni D’Agata, comunica alcune novità nella vicenda degli azionisti Alitalia.
Nell’azione civile promossa dall’avv. Francesco Toto gli azionisti di minoranza intervenuti nel giudizio avviato innanzi al Tribunale di Lecce contro l’On.le Berlusconi, rappresentati e difesi dal prof. avv. Fernando Greco, dall’avv. Francesco Toto e dall’avv. Francesco D’Agata, hanno chiesto al giudice l’autorizzazione alla chiamata in causa del Ministero dell’Economia e delle Finanze. Come è noto nel marzo del 2009 l’avv. Francesco Toto, azionista di Alitalia, ha notificato un atto di citazione in giudizio innanzi al Tribunale di Lecce dell’On.le Berlusconi richiedendo il risarcimento del danno patrimoniale e biologico del convenuto in via extracontrattuale per illecita interferenza nell’altrui relazione commerciale. In particolare le esternazioni del Presidente del Consiglio orientate alla censura della convenienza economica del piano di acquisto proposto da Air France hanno dato vita ad una indebita interferenza nella relazione contrattuale in fieri tra Air France Klm ed Alitalia. Come sottolineava testualmente in data 14 febbraio 2008, Pierre Henri Gourgeon, Direttore Generale di AFK (Ilsole24Ore.com del 14.02.08) “se la posizione del prossimo Governo è favorevole ad un accordo con Air France Klm andremo avanti, in caso contrario ci fermeremo”.
A ciò si aggiungano le promesse del presidente.. Berlusconi, che in sostanza promise che CAI avrebbe risanato e rilanciato Alitalia. La promessa di un’alternativa più vantaggiosa rispetto a quella formulata da Air France ha ingenerato un affidamento nei destinatari delle sue dichiarazioni che senza loro colpa si sono determinati ad adottare comportamenti economici.
L’evoluzione della vicenda, ha dimostrato o che l’On. Berlusconi non solo non si e’ affatto adoperato affinche’ CAI realizzasse il fatto da lui promesso ma, ammesso che si sia a cio’ adoperato, non ha comunque ottenuto cio’ che aveva piu’ volte promesso, con gravissimo danno per i risparmiatori che avevano riposto affidamento nelle sue affermazioni. Con l’intervento spiegato nell’interesse degli azionisti di minoranza si sottolinea che le rassicurazioni prestate dallo Stato in ordine alla continuità aziendale di Alitalia ed al rinvenimento di imprenditori disponibili ad acquistare la partecipazione di controllo detenuta dal MEF in Alitalia, abbiano indotto nel tempo gli investitori ad acquistare sul mercato azioni ed obbligazioni Alitalia, confidando nell’impegno dello Stato italiano di evitare l’insolvenza della società.
Al contempo si rileva il danno per protrazione ingiustificata dell’attività di un’impresa in crisi irreversibile, subito dagli azionisti, i quali hanno investito i propri risparmi acquistando le azioni della compagnia di bandiera, sia il danno da affidamento incolpevole nelle dichiarazioni del MEF tese a rassicurare i creditori ed il mercato e quindi gli azionisti circa il mantenimento della continuità aziendale in Alitalia, patito da coloro che hanno acquistato sul mercato le azioni.
A ciò si aggiungano le dichiarazioni rese dal Presidente del Consiglio nell’agosto del 2008 circa la necessità di non abbandonare i piccoli risparmiatori che in Alitalia avevano creduto investendo in titoli azionari della vecchia compagnia di bandiera.
A questo punto, la prima udienza, gia’ fissata per il 15/12/2009 innanzi al Tribunale Civile di Lecce, potrebbe slittare qualora il giudice autorizzi gli azionisti di minoranza alla chiamata in causa del Ministero delle Finanze.
Lecce, 15 giugno 2009
Giovanni D’AGATA

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