“La legge comunitaria, così come voluta dalla maggioranza, chiude con un colpo di spugna la possibilità che la tecnica digitale possa effettivamente portare a un superamento del duopolio Rai-Mediaset, aprire nuove opportunità creative, far crescere nuove imprese”. Lo dice il sen. Vincenzo Vita, vicepresidente della commissione Cultura.
“Infatti – prosegue – non si è voluto mettere mano all'articolo 45 che è una burocratica presa d'atto della delibera dell'Autorità per le Comunicazioni, nel cui seno vi era stato pure un acceso dibattito. Viene così impedita una vera gara per assegnare i multiplex digitali, mentre a far la parte del leone sono le vecchie concentrazioni nate con il far west analogico. Tutto questo non ci salva dalla infrazione comunitaria in materia di frequenze, né è di ausilio ai cittadini che si trovano costretti a cambiare televisore o a comprarsi un decoder senza capire bene quali saranno le novità effettive offerte”.
“A ciò – conclude Vita – si aggiunge che nei prossimi giorni 15 milioni di cittadini italiani non vedranno più Raiuno perché uno dei suoi canali (e non, per esempio, quelli della “eccedente” Rete4) verrà assegnato ad Europa 7. Il passaggio al digitale viene così sprecato e piegato ancora una volta agli interessi dei soliti pochi, pochissimi”.