ITALIANI ALL’ESTERO (Fronte dell’Abitare) CASA DA AFFITTARE IN ITALIA

Premesso che per i Connazionali all’estero continua a piovere sul bagnato, desideriamo, almeno, informare gli italiani oltre frontiera, che intendono concretizzare un rapporto di locazione nella penisola, di optare per i contratti “assistiti”. Tra l’altro, previsti dalla Legge 431/1998 che, con oltre dieci anni di vita, resta l’unica normativa a regolamentare il fronte dell’abitare in Italia. Questa premessa ci sembra importante, anche perché gli italiani residenti all’estero non possono godere, a tutto campo, delle agevolazioni fiscali previste per chi, residente in loco, decide d’affittare un alloggio. Soprattutto ai fini IRPEF ( Imposta sul Reddito delle Persone Fisiche) il problema s’impone. Dato che non sempre è agevole conteggiare i redditi, maturati anche in altri Paesi, ai fini dell’imposizione fiscale nazionale. Ogni riduzione d’imposta, pur esistendo accordi internazionali per evitare la doppia imposizione fiscale, appare sempre problematica e di non facile gestione. Quindi, secondo noi, gli italiani all’estero che intendono locare un loro alloggio in Patria sono invitati a preferire i contratti a canone predefinito tra le organizzazioni della proprietà e dell’inquilinato. Anche se il canone di locazione appare più contenuto ( un 25% in meno rispetto ai contratti tradizionali), il vero recupero si ha a livello Imposta Comunale Immobiliare (ICI) e sull’imponibile a livello IRPEF. Sotto questo profilo, la legge concede un “colpo al cerchio ed uno alla botte”. Come a scrivere che i vantaggi fiscali possono interessare i due soggetti contrattuali; cioè il proprietario e l’inquilino. Poi, tenuto cono che da noi ci sono almeno centomila famiglie con problemi di sfratto o di ricerca della prima casa, la crisi immobiliare, almeno sotto questo profilo, potrebbe ridimensionarsi nel giro di pochi anni. Eppure, almeno per quanto attiene gli italiani oltre frontiera, solo il 12% dei contratti stipulati in Italia seguono la via “concordataria”; forse per carenza d’informazione. Tutti gli altri seguono quella, molto più insidiosa, del “mercato libero”. Anche sul fronte dell’abitare, i Connazionali all’estero hanno il diritto di maggiori tutele ed informazioni in Patria.

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