La celebrazione del bicentenario della Revolucià³n de Mayo

Riguardo i festeggiamenti per la celebrazione del bicentenario della Revolución de Mayo (maggio 1810) che diede inizio al processo che portò all'indipendenza dalla Spagna nel 1816.
Molto prima che l’Italia diventasse uno Stato unitario (1861) l’Argentina, dunque, grazie pure all’apporto fondamentale di una piccola comunità di italici, formata da commercianti e navigatori, quasi tutti di origine ligure o piemontese, avviava il suo processo di indipendenza dando vita al primo governo argentino, la Primera Junta, costituitosi il 25 maggio 1810, dove trovano posto alcuni membri di origine italiana sostenitori dei valori di libertà e indipendenza.

Questo evento storico celebra l’avvio del lungo processo di decolonizzazione, l’apporto della cultura italiana nel processo di consolidamento della nuova Repubblica Argentina e la storia delle migrazioni all’interno della quale, gli Italiani, impegnati nel cercare di ottenere il miglioramento delle proprie condizioni di vita, hanno attivamente contribuito alla formazione e alla crescita del Paese.

In termini di risorse umane, tutti ricordano il ruolo svolto da Manuel Belgrano, genovese, ricordato ancora oggi come uno dei padri dell’indipendenza dalla Spagna, oltre che creatore della bandiera nazionale bianca e celeste: la sua data di nascita (3 giugno) è diventata una festa nazionale che lo Stato Argentino ha voluto dedicare proprio all’emigrante italiano, riconoscendo il suo straordinario apporto di ideali di libertà e indipendenza a fondamento della nuova Nazione.

Dall’esperienza dei primi pionieri, il ricordo corre a quel genio tutto italiano, fatto di docenti e abili professionisti, chiamati in Sudamerica per rifondare le Università e formare le nuove classi dirigenti, fino ai tempi attuali di grandi trasformazioni in atto al’interno dei processi di globalizzazione politica ed economica.

L’emigrazione europea, e quella italiana in particolare, diretta verso questo “mondo ai confini del mondo” ha contribuito in maniera decisiva a innestarvi la cultura del Vecchio Continente e i suoi principi e valori (libertà, giustizia, eguaglianza) frutto delle grandi rivoluzioni sette – ottocentesche. Non a caso, gli italiani in particolare sono stati visti dai diversi governi latinoamericani, come autentici apportatori di civiltà.

Tutto questo ci chiama a dare grande attenzione al fenomeno sociale delle migrazioni, oggi attualissimo. Occorre continuare a rendere un sincero omaggio ai protagonisti, più o meno noti, della storia dell’Argentina, a quanti, con sacrifico e impegno, hanno deciso di dedicare la propria esperienza di vita al bene del nostro Paese e dell’umanità.

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