Mister Obama: un po’ di chiarezza sul Medio Oriente

Bruno Gambardella

Gli amici di Sparta e Atene sanno benissimo quanto abbiamo tifato per l’elezione di Barak Obama, pur apprezzando molte delle posizioni assunte dal candidato repubblicano. Al di là delle questione interne agli States, è sulla politica estera che il neopresidente può (e, secondo noi, deve) segnare la differenza con l’amministrazione di George Bush.
In questi giorni abbiamo letto sui giornali che Obama ha deciso di confermare le sanzioni alla Siria (molto bene), ma anche che vi ha inviato due alti funzionari dell'amministrazione per continuare i colloqui: molto male. Colloqui su che cosa? Sulla pace con Israele, dicono. Peccato che Israele non partecipi affatto a questi incontri, non li abbia sollecitati e, da quanto abbiamo saputo, non sia affatto d'accordo sul cedere il Golan come precondizione alla trattativa, come vorrebbero i siriani.
Abbiamo anche letto che l'Iran è stato definito dal primo rapporto dei servizi segreti sotto l'amministrazione Obama come il principale centro di coordinamento e finanziamento del terrorismo. Giusto, molto bene. E anche le dichiarazioni ufficiali secondo cui il discorso di Ahamdinejad alla conferenza di Ginevra non è piaciuto affatto agli americani. Bene anche questo. Ma abbiamo pure letto che Obama con gli iraniani vuole continuare a parlare: male. E senza i limiti di tempo chiesti da Israele: malissimo. Su che cosa poi vuol discutere con loro? Sullo smantellamento del programma atomico, da quel che si capisce. Peccato che l'Iran non voglia neanche sentirne parlare. Abbiamo letto infine che l'America appoggia il piano arabo per il Medio Oriente (pace in cambio del ritiro completo dai territori e il rientro dei profughi). Disastroso. E' chiaro infatti che è un'idea incompatibile con l'esistenza di Israele e che al di là di un accenno di cortesia di Peres (“interessante”), nessun governo israeliano la potrà accettare. E neanche i palestinesi ci stanno, a quanto abbiamo ancora letto.
Mi rendo conto di non essere un esperto di politica internazionale, ma solo un appassionato lettore di giornali, ma, per favore, rassicuratemi . Sono del tutto confuso io, che non capisco niente della politica americana? O è Obama che si muove a caso, scambiando l'ideologia con i fatti, come ha scritto Carolyn Gluck? Mi auguro che Barak Obama risulti furbissimo e e che non stia utilizzando la potenza americana solo per mendicare un sorriso dai suoi (e nostri) peggiori nemici. Sarebbe un disastro tale da far rimpiangere Bush: il mondo non può permettersi un’offesa simile!

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