Rai Italia: Sul terremoto serio ritardo

L’On. Fabio Porta ha inviato al Direttore di Rai Italia Piero Badaloni una lettera nella quale lamenta il ritardo con cui Rai Italia ha partecipato alla comunità italiana all’estero le notizie relative al terremoto dell’Abruzzo.Per l’On. Porta i limiti manifestati in questa occasione da Rai Italia non solo hanno privato gli italiani all’estero di notizie immediate ma, rischiano di depotenziare l’impegno di solidarietà che in molti aree del mondo si è già manifestato.
Questo è il testo della lettera.

Egregio Direttore,

Le esprimo il mio sconcerto per il ritardo con cui Rai Italia ha diffuso nella comunità italiana all’estero le dolorose notizie relative al terremoto che ha colpito nei giorni scorsi l’Abruzzo.

Ero in Brasile per ragioni inerenti al mio mandato, quando sono stato raggiunto dalla notizia del terremoto trasmessa dall’Ansa. Per saperne di più, mi sono collegato immediatamente a Rai Italia che, invece, continuava a mandare in onda i suoi ordinari programmi intrisi di immagini di repertorio. Nello stesso tempo emittenti internazionali come CNN, CBS, BBC, si erano già concentrate sull’evento e trasmettevano notizie e immagini in diretta che concorrevano a dare un primo quadro della drammatica situazione. In quelle stesse ore altri italiani all’estero mi hanno partecipato la loro delusione e il loro disorientamento per quanto accadeva. Solo a distanza di qualche ora Rai Italia dava conto dei gravi avvenimenti utilizzando in replica notiziari di altri canali italiani.

Tornato a Roma, ho dovuto prendere atto di numerose proteste in questo stesso senso pervenute presso la mia segreteria.

Non ho bisogno di sottolineare quale emozione e quale dolore le immagini del terremoto abbiano destato nella comunità italiana e, in particolare, tra gli abruzzesi residenti all’estero, che sono numerosi e molto legati alla regione di partenza. Per altro, questo ritardo e questi limiti di Rai Italia non incoraggiano l’impegno di solidarietà che si è già manifestato nelle nostre comunità e non sostengono adeguatamente il soccorso immediato e concreto già preannunciato.

Le faccio queste osservazioni – mi creda – senza alcuna prevenzione e, anzi, con qualche imbarazzo. Ma sono convinto che la schiettezza delle rispettive posizioni possa solo giovare ad evitare contraddizioni e ritardi e dare l’idea di quel concorso solidale che occorre per affrontare e superare le conseguenze della tragedia che ha colpito in modo tanto profondo gli interessi vitali dei cittadini abruzzesi e i sentimenti di tutti gli italiani.

Voglia gradire i miei più distinti saluti,

Fabio Porta

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