Ravenna Festival: XX edizione all’insegna della preghiera

Saranno la preghiera e il rito i temi della ventesima edizione del Ravenna Festival, che si svolgera' dal 14 giugno al 18 luglio nella citta' emiliana. Per rendere l'idea e' stato scelto un versetto del Corano: la ilaha illa (non c'e' altro Dio che Dio). Il Festival celebra il proprio ventennale in particolare con Demofoonte, dramma per musica in tre atti di Niccolo' Jommelli, che sara' diretto dal Maestro Riccardo Muti il 3, il 5 e il 7 luglio. Muti, ospite d'onore della conferenza stampa di presentazione del Festival che si e' tenuta questa mattina nella sede del Ministero per i Beni e le Attivita' Culturali, ha sottolineato che “Jommelli e' stato uno dei piu' grandi musicisti della Scuola napoletana”. Ed e' proprio la scuola napoletana che sara' protagonista della manifestazione di quest'anno: “Il nostro obiettivo – ha proseguito Muti – e' di far conoscere questa scuola a che ha delle radici molto importanti che influirono addirittura su Mozart”. “La conformazione musicale di Mozart sarebbe stata diversa senza questa scuola”, ha aggiunto il Maestro. Il recupero della Scuola musicale Napoletana del Settecento e' lo scopo del progetto nato nel 2007 dalla collaborazione tra il Festival di Salisburgo e il Festival di Ravenna. Quest'anno, si affianca come co-produttore anche l'Opera di Parigi. Jurgen Flimm, sovrintendente del Festival di Salisburgo presente alla conferenza stampa, ha evidenziato l'importanza di “mettere in luce l'influenza che la Scuola Napoletana ha avuto sulla musica in Austria ed oltre”.

Un altro evento di eguale importanza sara' il concerto che si svolgera' a Sarajevo il 13 luglio, nell'ambito dei “viaggi dell'amicizia” del Festival, iniziati 13 anni fa, proprio nella capitale della Bosnia-Erzegovina. Anche in questa occasione, sara' il Maestro Muti a dirigere l'orchestra e il coro del Maggio Musicale Fiorentino. “Questi viaggi dell'amicizia sono stati un arricchimento per il pubblico e l'orchestra, per tutti coloro che hanno capito la capacita' della musica di unire le culture, le religioni e le razze”, ha spiegato Muti, sottolineando “l'importanza della cultura come elemento di cemento tra popoli diversi”. Il ministro Sandro Bondi ha poi aggiunto che “se tutti fossero veramente convinti del valore della cultura, dell'arte e della musica il mondo sarebbe migliore”. “La cultura – ha continuato Bondi – ci mette alla ricerca del significato della vita ed e' per questo motivo che sosteniamo il Festiva di Ravenna. Esprimo percio' tutta la mia gratitudine al Maestro – ha concluso il ministro – perche' tutto quello che fa ha per noi un valore inestimabile”. La dimensione spirituale del Festival sara' segnata da altri due appuntamenti: il 27 giugno Christoph von Dohnanyi dirigera', con l'orchestra dell'Opera di Parigi, un importante lavoro della compositrice russa Sofia Gubajdulina, mentre il 29 giugno Pierre Boulez, sul podio dell'Orchestre de Paris, dirigera' due capolavori del 900' quali la stravinskiana Sinfonia dei salmi e la Messa glagolitica di Janacek'. Al filone tematico del sacro si alternera' anche la gioiosa e popolare aria di festa che si impone in uno dei musical di maggiore successo degli ultimi anni: Mamma Mia!, allestito sulle travolgenti canzoni degli ABBA con la raffinata regia di Phyllida Lloyd. Alla conferenza stampa hanno partecipato anche Senad Sepic, ministro per gli affari civili della Federazione della Bosnia-Erzegovina, Gerard Mortier, sovrintendente dell'Opera National de Paris e Cristina Muti, direttrice artistica del Ravenna Festival.

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