Maruska Piredda in Europa

di Antonio Di Pietro

Torniamo in Europa, ma con degli italiani di valore di cui essere orgogliosi. Per questo presentiamo il nostro candidato che ha una storia umana, professionale ed etica, e che potrà rappresentare la migliore Italia in Europa.

Testo dell'intervento:

“Sono Maruska Piredda, ho 32 anni e sono attualmente assistente di volo della nuova Alitalia, che come ben sapete ha subito un passaggio di mano che ha comportato ai lavoratori una totale assenza di diritti e per alcuni addirittura mancanza di lavoro .Ciò che stava accadendo alla vecchia Alitalia era un banco di prova che si sarebbe presentato a tutto il mondo del lavoro italiano.
Avevo avuto da subito, perché lo stavo vivendo sulla mia pelle insieme a molti dei miei colleghi, la percezione che tutte le lotte fatte dai nostri genitori da trent'anni a questa parte, per garantirci un mondo del lavoro qualitativamente migliore, sarebbero state annullate. Ciò che sta succedendo oggi in Italia è che il lavoratore precario potrebbe essere paragonato ad una forma di “schiavo”: non può alzar la testa, non può richiedere i suoi diritti, non può usufruire di ferie, non può chiedere un aumento e quando andrà in pensione, forse, potrà vedersi riconosciuta una minima parte di ciò che ha maturato negli anni lavorativi che sicuramente non gli consentiranno di fare la spesa del mese.
Questa flessibilità non deve agevolare soltanto le aziende. Questa flessibilità deve agevolare il giovane, il lavoratore in generale che oggi non ce la fa più. L'economia del nostro Paese è a pezzi, non soltanto per una serie di contingenze generali, ma anche perché questo lavoratore, con la schiena piegata, non ha più ne tempo ne voglia di perdersi in cose futili, soprattutto non ha più i soldi per farlo. A maggior ragione il discorso femminile all'interno di questo contesto, di una donna che ha il diritto di essere madre e che a quel punto si vede mettere i bastoni tra le ruote dovendo prendere una decisione, a volte triste, di dover rinunciare al proprio posto di lavoro proprio perché incapacitata di andare avanti.
Sono scesa in campo per rappresentare non soltanto i miei colleghi, molti dei quali sono a casa con l'incertezza, o la certezza, di non poter riprendere domani quello che è stato il loro lavoro per 15 anni. Sono qui anche perché questa esperienza l'ho vissuta sulla mia pelle. E' assolutamente mortificante, e non parlo per i soli lavoratori di Alitalia, ma per tutti i lavoratori in generale, vedere annullare la propria professionalità e i propri diritti andando a lavorare a testa bassa sotto padrone.
Devo dire che, da questo punto di vista, gli unici a scendere in campo con noi a darci man forte, a sprecare quelle parole e a portare la nostra voce e realtà, che non era quella che traspariva nelle pagine dei giornali, è stato il partito dell'Italia dei Valori. E' per questo che ho fatto questo tipo di scelta.
Se mi sarà data la possibilità, proporrò al Parlamento europeo che per tutti i lavoratori precari vengano assolutamente sottoscritti, in maniera chiara ed inequivocabile, i loro diritti. Il lavoratore precario deve essere pagato più di un lavoratore regolare, perché il suo rischio di perdere il lavoro è altissimo e, vista la condizione lavorativa che c'è in Italia, non ha la certezza di essere reimpiegato. E' questa la cosa più triste: la flessibilità che si è promossa in Italia non è stata sostenuta da un sistema che garantisca effettivamente al lavoratore precario di poter usufruire di un nuovo lavoro qualora gli si presentasse un licenziamento. E' importante che questi giovani, che non sono più giovani avendo anche più di 40 anni, possano avere la certezza di un futuro per se stessi e per le loro famiglie.”

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